In occasione della Giornata internazionale della donna - per molti ancora nota come Festa delle donne - di oggi 8 marzo, abbiamo deciso di parlare di tre donne che hanno lasciato il segno in materia di diritti degli animali.
Si tratta di tre figure diverse, che hanno in comune, non semplicemente il sesso, ma un’attività intensa e costante per sostenere i diritti dei nostri amici animali (da compagnia o meno).
Prima, però, di tracciare questi profili, sembra necessario chiarire che cosa s’intende con l’espressione Diritti degli animali, spesso utilizzata in maniera impropria.
Dichiarazione Universale dei Diritti degli animali
Quante volte sfogliando un giornale, spulciando le varie bacheche social, guardando un telegiornale si sente parlare di diritti degli animali: di cosa si tratta?
L’espressione in questione fa riferimento all’estensione ad altre specie animali di quelli che vengono considerati i diritti (in senso legale e morale) fondamentali dell’uomo. Si tratta di una posizione più radicale rispetto al solo animalismo: in questo caso non si esprime semplicemente solidarietà nei loro confronti, ma gli si attribuiscono dei diritti.
Questa idea, risalente al XVIII secolo, è alla base della Dichiarazione universale dei Diritti dell’animale, ma è sottoscritta solo nel 1978 a Parigi dalla L.I.D.A e altre associazioni internazionali. Lo scopo di tale dichiarazione è di prendere una posizione filosofica – valida sul piano giuridico - sui rapporti tra uomo e animali, sottolineando come l’essere umano non sia a capo di una gerarchia da esso stabilita, ma fa parte e deve condividere con le altre specie animali, i diritti fondamentali.
Tale documento è ancora oggetto di critiche da parte di alcuni associazioni animaliste.
Ingrid Newkirk: la presidentessa della PETA
La prima personalità che citiamo è quella di Ingrid Newkirk, militante britannica per i diritti umani, nonché presidentessa e membro fondatore della PETA (People for the The Ethical Treatment of Animals).
La donna, dopo aver viaggiato per il mondo e aver avuto la possibilità di rendersi conto di quanto gli animali non vengano considerati come esseri viventi, ha deciso di impegnarsi concretamente prima lavorando nei rifugi, poi unendo le proprie forze con quelle di Alex Pacheco per creare la PETA.
Ancora oggi Ingrid è attivissima nel campo dei diritti degli animali. Nonostante le numerose critiche che le cause difese attirano, la donna non si lascia scoraggiare e continua nella sua battaglia.
Brigitte Bardot: dal grande schermo alla lotta per gli animali
Come personalità cinematografica non ha bisogno di alcuna presentazione: la fama di BB (abbreviazione di nome e cognome) è nota in tutto il mondo. Ciò che oggi vogliamo celebrare di questa donna forte, che non ha mai paura di dire la sua, è l’impegno per i diritti degli animali che ha sempre parallelamente accompagnato la sua carriera da attrice, modella e cantante.
Nel 1962, Brigitte, comincia a militare per i diritti degli animali. Questa causa per lei così importante l'ha portata, nel 1986, a creare una fondazione a suo nome con lo scopo di proteggere gli animali con dei finanziamenti ottenuti grazie ad aste di oggetti, gioielli ed effetti personali.
La sua Fondation Brigitte Bardot si occupa del finanziamento dei rifugi sul suolo francese. Ancora oggi, la fondazione si occupa di cause nazionali ed internazionali, vantando tra i suoi membri onorari anche il Dalaï-Lama.
Pamela Anderson: un impegno costante per la difesa degli animali
La nostra terza personalità è anch’essa proveniente dal mondo del cinema. Si tratta di Pamela Anderson, che non perde mai occasione per la difesa pubblica dei diritti degli animali, spesso destando anche molto scalpore.
Nel gennaio del 2016, la fondazione Brigitte Bardot ha invitato Pamela Anderson a esprimersi di fronte al Senato francese, in favore di una proposta di legge per la tutela delle anatre e delle oche. Nello stesso anno anche Ingrid Newkirk ha ringraziato ed elogiato pubblicamente l’attivismo della Anderson per la causa animale.