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canili lager

Riaperto il dibattito sull’uso di animali negli esperimenti.

© Lav.it / Instagram

La LAV allerta: nuovo attacco alla tutela degli animali, torna l’incubo degli allevamenti lager in Italia

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

Pubblicato il

Un emendamento al Senato riapre il dibattito sull’uso di animali nella sperimentazione, scatenando proteste e richieste di una ricerca più etica.

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Dopo il recente tentativo fallito dell’Onorevole Ciocchetti di Fratelli d’Italia, ora è la Lega a proporre un emendamento che potrebbe riaprire in Italia gli allevamenti di cani, gatti e primati destinati alla sperimentazione.

La proposta, che intende modificare la Legge di delegazione europea, ha riacceso il dibattito sulla tutela degli animali e sull’etica della ricerca scientifica, portando associazioni e cittadini a mobilitarsi nuovamente.

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L’emendamento della discordia: cosa prevede?

Presentato dai senatori Murelli, Centinaio e Borghi, l’emendamento propone di consentire nuovamente l’allevamento di animali per la sperimentazione in Italia, riducendo inoltre le tutele e i vincoli normativi attualmente in vigore. 

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Una decisione che, secondo la Lega Anti Vivisezione (LAV), rappresenta un passo indietro rispetto agli impegni per una ricerca scientifica innovativa e rispettosa dei diritti degli animali.

L’emendamento è visto come una minaccia diretta ai progressi ottenuti, come la chiusura dell’allevamento Green Hill, simbolo della lotta contro i maltrattamenti degli animali e la vivisezione. Inoltre, le risorse destinate a metodologie animal-free, già inesistenti, rischiano di restare in secondo piano, nonostante la crescente sensibilità pubblica su questo tema.

Le proteste e le alternative: verso una scienza cruelty-free

La LAV, insieme ad altre organizzazioni e cittadini, ha lanciato una campagna per fermare questa iniziativa, chiedendo al governo di investire in modelli di ricerca avanzati e senza l’uso di animali.

La strategia proposta si rifà al concetto di One-Health, che integra salute umana, animale e ambientale, puntando su tecnologie innovative come simulazioni al computer e modelli cellulari.

Secondo gli attivisti, l’Italia dovrebbe seguire l’esempio di altri Paesi europei, dove i finanziamenti per la ricerca cruelty-free sono in costante aumento.

«NO agli allevamenti lager per la sperimentazione!»

«È il momento di scegliere un futuro etico e scientificamente avanzato», afferma la LAV, invitando tutti a firmare una petizione per bloccare l’emendamento e commentare i profili social dei senatori promotori con il messaggio:

Vergogna: NO agli allevamenti lager per la sperimentazione!

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