Dal 1° luglio 2026, per i proprietari di gatti in Friuli Venezia Giulia cambieranno molte cose. Come riportato dal Giornalenordest, la Regione ha infatti approvato un provvedimento che introduce l’obbligo di microchip e di iscrizione all’anagrafe felina regionale per tutti i felini domestici, proprio come già accade da tempo per i cani.
L’obiettivo è ambizioso: contrastare il randagismo, ridurre le cucciolate indesiderate e garantire un migliore controllo sanitario degli animali da compagnia.
Come funziona la nuova normativa
A partire da quella data, ogni gatto dovrà essere registrato nel Sistema Informativo Nazionale degli Animali da Compagnia (SINAC).
Una volta completata la registrazione, il veterinario procederà all’impianto del microchip, un piccolo dispositivo sottocutaneo che permetterà di identificare in modo univoco ogni micio.
Non si tratta solo di burocrazia: in caso di smarrimento, furto o ritrovamento, il chip sarà uno strumento fondamentale per ricongiungere l’animale al suo proprietario. L’adozione di questa misura risponde anche alla necessità di controllare meglio la popolazione felina, in una regione dove non mancano colonie di gatti liberi e “gattari” che se ne prendono cura in modo informale.
Obbligo di sterilizzazione e sanzioni
La normativa regionale non si ferma qui: dal 1° luglio 2026 sarà anche obbligatoria la sterilizzazione per tutti i gatti che hanno accesso all’esterno, ossia quelli che possono uscire di casa o dal giardino. L’obiettivo è evitare l’aumento di cucciolate non desiderate, spesso destinate all’abbandono.
Chi non rispetterà le nuove regole rischia sanzioni da 150 a 900 euro, come previsto dalla normativa nazionale.
Una stretta severa, ma che punta a responsabilizzare i proprietari e migliorare la convivenza tra animali domestici e ambiente urbano.
Una svolta per la tutela felina
Il Friuli Venezia Giulia sarà la prima regione italiana ad adottare in modo completo questo sistema di tracciabilità per i gatti. Un passo avanti importante per la tutela dei felini, ma anche un test che, se avrà successo, potrebbe essere replicato in altre regioni.
In attesa del luglio 2026, i proprietari possono già informarsi presso i veterinari e le Asl competenti per non farsi trovare impreparati. Per i gatti friulani, insomma, il futuro è digitale.