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Gatta sterilizzata con collare elisabettiano

Cosa succede con la sterilizzazione della gatta?

© Shutterstock

Come funziona la sterilizzazione della gatta?

Verificato da un esperto del mondo animale, Francesco Reina , Assistente Veterinario
Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

aggiornato il

La sterilizzazione della gatta è un momento delicato, ma allo stesso tempo necessario in molti casi. Risolvi tutti i tuoi dubbi con questa guida.

La sterilizzazione della gatta è un intervento delicato, ma ormai di routine. Con questa operazione si eviteranno future gravidanze indesiderate e allo stesso tempo si salvaguarda la salute della gatta.

Grazie all’intervento di sterilizzazione, infatti, si abbassa fortemente il rischio che la micia sia colpita da patologie tumorali.

Vediamo quindi nel dettaglio come si svolge l’operazione, quanto costa e il decorso post-operatorio.

Perché sterilizzare la gatta?

L’intervento di sterilizzazione della gatta, chiamato in gergo tecnico ovariectomia, ha lo scopo di evitare che la gatta resti incinta, ma anche di scongiurare il rischio di contrarre tumore alle ovaie e alla mammella.

Come si sterilizza un gatto femmina?

L’operazione avviene in anestesia totale e dura poco più di mezz’ora. Il veterinario procederà ad un’incisione dell’addome e all’asportazione delle ovaie e, in qualche caso, anche di gran parte dell’utero fino ad arrivare alla cervice.

Si tratta di un intervento chirurgico di routine che non comporta delle particolari complicazioni. Trascorso il tempo dell’operazione lo specialista consegnerà la micia al padrone ancora addormentata.

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Come preparare la gatta alla sterilizzazione?

Prima dell’intervento di sterilizzazione è necessario che la gatta sia a digiuno. È il veterinario a stabilire quanto tempo prima deve smettere di mangiare, ma di norma si tende a tenere un periodo di digiuno il gatto per le 24 ore che precedono l’operazione.

Oltre a questa non ci sono delle indicazioni particolari per preparare la gatta, a meno che non soffra di specifiche patologie di cui il medico veterinario sarà al corrente. In questo caso sarà lui stesso a darci i consigli giusti a seconda della situazione.

Da quando si può sterilizzare una gatta?

È possibile sterilizzare la gatta in qualsiasi momento della vita, anche se, alcuni studiosi tendono a preferire che l’operazione venga effettuata verso il sesto mese di vita, prima quindi del primo calore, in modo tale da poter ridurre ancor più considerevolmente il rischio di tumore mammario.

Per saperne di più, leggi la nostra guida su quando sterilizzare una gatta

Qual è il costo per la sterilizzazione della gatta?

Il prezzo della sterilizzazione della gatta non è standard e varia da un ambulatorio veterinario all’altro, da una città all’altra e se c’è o meno la necessità di asportare anche l'utero.

Può capitare, se si adotta un gatto in un'associazione o in un gattile che questo sia già sterilizzato o che con un’offerta libera si possa provvedere all’intervento. Alcune associazioni procedono anche a sterilizzare animali domestici gratuitamente, soprattutto se si tratta di esemplari randagi.

Sterilizzare la gatta è importante per evitare la nascita di colonie di gatti destinati ad essere randagi, oltre che naturalmente per tutelare la sua salute. 

Post sterilizzazione: dopo quanto si riprende la gatta?

Una volta che l’operazione sarà conclusa, il veterinario aspetterà che il gatto sia ben sveglio prima di riconsegnarlo ai proprietari.

Non c’è da spaventarsi, è normale che la gatta abbia il ventre rasato. La convalescenza è di norma tranquilla e non molto lunga.

La prima notte dopo l'intervento

La prima notte dopo l’intervento si consiglia di non somministrare alla micia né cibo né acqua poiché si rischiano effetti collaterali dell’anestesia. Il giorno seguente il gatto sarà già in piedi e avrà in parte recuperato il solito spirito.

Prendersi cura della ferita della sterilizzazione della gatta

Per evitare che cerchi di leccarsi la ferita è possibile utilizzare il collare elisabettiano in modo da evitare che si strappi i punti.

Evitare che la gatta venga a contatto con l’ambiente esterno fino a quando il veterinario non rimuoverà i punti (cosa che avverrà una decina di giorni dopo l’intervento). 

Il cibo per gatti sterilizzati

Una volta che l’operazione si è conclusa e la vita è tornata alla normalità, quanto deve magiare un gatto adulto sterilizzato?

Dopo l’intervento di sterilizzazione della gatta (anche del gatto) è necessario mettere in atto una dieta specifica per evitare che l’animale ingrassi e che sviluppi dei calcoli nella vescica.

Si consiglia quindi di nutrirlo con alimenti specifici per gatti sterilizzati, prediligendo il cibo umido rispetto alle crocchette e cercando di mettere a disposizione fontanelle o ciotole con acqua in giro per casa, in modo da invogliarlo ad idratarsi.

In ogni caso, dopo l’intervento chiedere consiglio al veterinario sul piano alimentare da mettere in atto per il caso specifico.

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