Vi abbiamo già parlato della formazione dell’istruttore cinofilo professionista Federico Fiori. Oltre ad essere un formatore, Federico è anche il creatore dell’azienda Il cane istruito che, oltre a formare dog sitter professionisti, aiuta la diffusione di una cultura cinofila moderna e lontana dai vecchi standard in cui al centro dell’educazione non c’è il cane stesso.
Federico ha già messo a disposizione di Wamiz le sue conoscenze, parlandoci della socializzazione e del rapporto cane e padrone. Oggi, l’istruttore ci aiuta a capire meglio come affrontare l’argomento "cani aggressivi".
Cane aggressivo: come calmarlo?
Quando un cane si dimostra aggressivo ci sono alcune regole che è bene mettere in paratica. Federico le riassume così:
- «Non invadere lo spazio. Il cane dà molto valore a questo parametro. Chi invade lo spazio dimostra atteggiamento di sfida. Tra le invasioni di spazio più classiche c'è anche il cercare il contatto fisico a tutti i costi. Se il cane dimostra aggressività, sfidandolo gli viene dato un buon motivo per mordere. È opportuno, quindi, lasciare spazio al cane che dimostra tensione scegliendo spazi più ampi o allontanandosi lentamente di qualche passo o evitare il contatto fisico.
- Non andare dritto verso di lui, ma cercare un percorso più alternativo. Le linee rette sono nuovamente segnali di sfida mentre le linee curve, nel linguaggio del cane, rappresentano segnali calmanti.
- Non agitarsi. Movimenti di scatto e bruschi incitano il cane. Meglio scegliere movimenti lenti e graduali. Dare le spalle, ad esempio, nel linguaggio del cane rientra tra i cosiddetti segnali calmanti e viene letto come un invito ad abbassare la tensione.
- Non usare la forza per "calmare" il cane aggressivo. Esiste ancora la convinzione che punizioni corporali possano indurre un cane a evitare l'aggressività. Ebbene, questa è una convinzione nel complesso errata, perché un individuo su cui viene prodotta tensione cercherà nell'immediato di evitare il problema smettendo, ma manifestaerà di nuovo in futuro tali comportamenti».
Mettendo in pratica questi accorgimenti, durante il suo lavoro di formazione di cani aggressivi, Federico è sempre riuscito ad evitare di essere morso e di creare situazioni di tensione in generale.
È possibile che un cane entri in competizione con un essere umano?
Non solo è possibile, ci dice Federico, ma addiruttura molto frequente. Ma non a causa di una questione tra "maschi alfa", poiché questo "modello" è una proiezione delle convinzioni umane applicate ai cani.
«Per i cani, infatti - spiega Fiori -, la cosa importante non è occupare la posizione al vertice del gruppo sociale bensì avere dei ruoli definiti nel branco per poter cooperare al meglio, rispettando le attitudini di ciascuno. Quindi, se un cane sa di avere un carattere debole ed emotivo non cerca di occupare una posizione di responsabilità, anche se maschio, adulto e di taglia grande. Cerca, invece, di avere protezione da chi è più forte e sa gestire al meglio le risorse più importanti per il branco. Questo a prescindere dal sesso o ruolo familiare dell’umano coinvolto».
Dove nasce il problema?
«Il problema nasce dal fatto che la maggior parte dei proprietari non conoscono i parametri a cui i cani danno molta importanza e, di conseguenza, senza saperlo, delegano al cane molte responsabilità. Questo impone al cane di dover prendere suo malgrado in mano la situazione e rimettere “in pista” il branco. In altre parole è la carenza di regole chiare e coerenti da parte dei proprietari a richiedere una presa di posizione più netta da parte del cane».
Perché il mio cane è aggressivo con gli altri cani?
Naturalmente, ogni cane è un caso a sé che deve essere trattato singolarmente. Però, Federio spiega che ci sono due considerazioni generali che è possibile fare se il cane è aggressivo con altri cani. La prima è che «nella stragrande maggioranza dei casi i cani definiti aggressivi verso gli altri cani manifestano, in realtà, segnali di forte irruenza. Solo una minima parte di essi dimostra effettivi segnali di aggressività».
La seconda è che «l'aggressività per i cani rappresenta sempre l'ultima spiaggia a livello comunicativo. Se, quindi, un cane è arrivato ad utilizzarla significa che ha provato prima a risolvere una tensione, che ha più volte cercato di disinnescare in modo positivo senza riuscirvi».
Cosa fare se il cane è aggressivo con gli altri cani?
«Per prima cosa dobbiamo subito aumentare la sua distanza da questo. Per i cani, infatti, aumentare lo spazio funge da cuscinetto emotivo e calma gli animi.
Non dobbiamo invece assolutamente sgridarlo. Un cane che manifesta aggressività è in forte tensione emotiva. La sgridata non farebbe che caricarlo ulteriormente di agitazione e in più, nella maggior parte dei casi, potrebbe rafforzare la motivazione che ha spinto il cane ad usare tale comunicazione.
Come comportarsi con un cane troppo protettivo?
Anche in questo caso ogni problematica ha una causa specifica. Ma è possibile fare anche qui delle considerazioni più generali che possono aiutare a prevenire un ulteriore aumento del disturbo. Molto spesso un comportamento troppo protettivo nei confronti del gruppo sociale è originato da un'errata gestione delle regole sociali. In particolar modo del territorio in casa e fuori casa.
«Mettiamoci per un attimo nei panni di un cane - spiega Federico - che fin da cucciolo vede che entrano spesso in casa nostra persone che "invadono" lo spazio del branco. Un cucciolo si aspetterebbe che siano gli adulti del branco ad occuparsene e invece spesso accade che venga messo proprio il cane in una situazione di accoglienza degli ospiti. Questo convincerà il cane di doversi occupare in prima persona della protezione del proprio branco e lo farà abbaiando in modo insistente ogni qualvolta capisce che sta per arrivare qualcuno a casa o se ci si trova in passeggiata e qualcuno si avvicina ai proprietari.
Contrariamente a quanto si pensa, la soluzione reale a questo problema, quindi, non sarà sgridare il cane quanto, piuttosto, occuparsi al posto suo dell'accoglienza delle persone in casa. Una soluzione molto semplice è mettere il cane regolarmente da parte quando arrivano ospiti in casa e rimetterlo a contatto con essi solo in un secondo momento».