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Cane Samoiedo mangia una pesca

Si possono dare le pesche ai cani?

Di Eleonora Chiais Giornalista

aggiornato il

Sono tra i frutti più amati, ma dare la pesca ai cani è una buona idea? Visto che il dubbio è comune, ecco tutte le risposte che i padroni cercano.

Trattandosi di un frutto molto ricco di vitamine e sali minerali, molti proprietari di animali domestici si chiedono se possono dare la pesca ai cani.

Ciò che bisogna sapere è che i padroni devono fare un’estrema attenzione a una determinata parte contenuta in questo alimento che è pericolosissima per gli amici a quattro zampe.

Ecco tutto quello che è bene sapere prima di proporre le pesche al cane.

I cani possono mangiare le pesche?

Sì, i cani possono mangiare le pesche. Questa scelta alimentare può rivelarsi utile a controllare il peso del nostro amico peloso proponendosi come uno spuntino sano ma piacevole, che facilmente sostituirà, nelle preferenze gastronomiche del quattro zampe di casa, alcune alternative meno naturali (come gli snack premio o i biscottini).

Ottima fonte di vitamine ma anche di minerali (come il potassio, il ferro, lo zinco e il calcio), le pesche sono un frutto goloso e “utile” per Fido, non contenendo né grassi né colesterolo.

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Oltretutto le pesche ai cani fanno bene perché, essendo ricche di fibre, li aiutano nella digestione e hanno il vantaggio di rafforzare il sistema immunitario aiutando l’organismo del nostro amico a prevenire le infezioni.

Le pesche possono anche migliorare le funzionalità dei reni e del fegato consentendo che le tossine vengano filtrate in maniera più efficace dall’organismo di Fido.

Val la pena comunque di ricordare che, come tutti i nuovi alimenti, anche quando si inseriranno le pesche per i cani si dovrà fare attenzione a proporle in piccoli pezzi e in quantità moderata monitorando il livello di gradimento, ma anche le eventuali conseguenze.

A cosa fare attenzione quando si danno le pesche ai cani?

Cosa sapere su pesche e cani. ©Sergii Chernov / Shutterstock

Anche se, come si è visto, il cane può mangiare la pesca e, anzi, può trarre dall’inserimento nella sua alimentazione di questo spuntino naturale molti giovamenti, è indispensabile non esagerare.

La pesca, infatti, va sempre proposta con moderazione perché trattandosi di un frutto con un alto contenuto di zuccheri può causare episodi di diarrea.

Come sempre si dovrebbe fare quando si decide di inserire un nuovo alimento nella dieta del cane di casa, quindi, è consigliabile rivolgersi al proprio veterinario di fiducia che saprà indicare le dosi corrette a seconda dello stato di salute generale del quattro zampe, della razza e della taglia.

Il problema del nocciolo quando si dà la pesca ai cani

Come si è visto, quindi, la pesca (al di là del limitato, e transitorio, problema della diarrea che può causare quando è assunta in grande quantità) è un vero e proprio toccasana da proporre con moderazione per controllare il peso del nostro amico a 4 zampe offrendogli uno spuntino comunque ghiotto.
 
Il problema delle pesche ai cani è il nocciolo che, al contrario della polpa, può rivelarsi pericolosissimo e addirittura letale per Fido.

Nel nocciolo della pesca, infatti, è contenuto il vero e proprio seme (che ricorda una mandorla ma è più morbido al tatto e ben più amaro nel gusto) e che a sua volta contiene amigdalina, una sostanza vegetale che rientra tra i glicosidi cianogenici e che, per idrolisi (vale a dire con il contatto con l’acqua), genera acido cianidrico ovvero cianuro.

Il cianuro è un veleno potente e molto tossico sia per gli umani sia, specialmente, per i cani ai quali basta una quantità davvero moderata (pari, in certi casi, a quella contenuta da un singolo seme) per rimanere intossicati.

Quando questa molecola arriva nell’intestino del cane, infatti, i batteri presenti la consumano parzialmente dando origine al cianuro vero e proprio che agisce sulle cellule dell’animale impedendo loro di utilizzare l’ossigeno per produrre energia.

Quali sono i sintomi da avvelenamento da cianuro nel cane?

I sintomi di avvelenamento nel cane legati all’ingestione di questa pericolosa sostanza possono manifestarsi fino a tre ore dopo l’assunzione:

  • letargia;
  • difficoltà nei movimento;
  • problemi evidenti nella respirazione (perché i muscoli non riescono a dare ai polmoni l’indispensabile stimolo per aprirsi);
  • convulsioni;
  • nella più drammatica delle ipotesi, la morte per arresto respiratorio.

Quando la sintomatologia appare, significa che il cianuro è già in circolo e dunque è indispensabile intervenire tempestivamente portando il cane dal veterinario e avvertendo prima il professionista telefonicamente perché abbia modo di preparare l’antidoto necessario.

In ogni caso, comunque, è bene scongiurare questo rischio fin dall’inizio dando le pesche ai cani solo dopo aver rimosso attentamente il nocciolo centrale e ricordandosi di buttarlo in un posto difficilmente accessibile anche per il cane più atletico e goloso.

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Articolo revisionato da:

Francesco Reina
Assistente veterinario 

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