Educare il cane significa usare dei gesti indispensabili. Per noi italiani è del tutto normale: gesticolare quando si parla significa sottolineare quello che si sta dicendo con l’uso di dita, mani e braccia.
Tradizione poco capita (ma molto apprezzata) all’estero, quello dei gesti può, tuttavia, diventare un ottimo metodo che chiunque (non solo gli italiani) è in grado di usare per addestrare un cane.
Certo, non si tratta più di gestualità complesse e contratte, tipiche del linguaggio umano, che accompagnano concetti lunghi e interi periodi, quanto di comandi vocali concisi che vengono abbinati a movenze chiare che incitano il cane a compiere (o non compiere) un’azione. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Qualche riflessione preliminare sui gesti per educare il cane
Come abbiamo detto, i gesti servono a ottenere qualcosa da un cane, sia essa la sua attenzione o l’obbedienza a un comando. Ma già a questo punto è bene fare una precisazione: il cane non deve essere trattato come un robot che risponde al comando.
Questa, infatti, sarebbe un’attività fine a se stessa e sortirebbe l’effetto contrario a quanto sperato da un padrone, ossia farsi ascoltare solo sul momento al semplice scopo di ottenere in cambio il tanto agognato bocconcino di cibo.
Quello che deve essere alla base dei gesti, piuttosto, è un gioco che deve essere interiorizzato dal cane, in modo che lo possa ricordare e ripetere ogni volta che si troverà in una data situazione.
Non solo. La maggior parte delle persone che si appresta a educare il cane utilizzando i gesti, tende a ripetere lo stesso gesto per una vasta gamma di comandi da impartire (indice in alto e “seduto”, o “no”, o, ancora, “zampa”).
C’è però da ricordare che un cane non è dotato della favella e, allo stesso tempo, non è in grado di comprendere la nostra lingua. Ecco perché a ogni comando vocale deve essere abbinato un gesto diverso: solo in questo modo il cane lo potrà capire, fare proprio e ripetere ogni volta che lo vedrà.
Tecniche di addestramento per cani: i gesti
Fatte queste (doverose) riflessioni, possiamo passare a vedere quali sono i principali gesti da impartire per educare il cane.
Luring
Letteralmente “adescamento”, si tratta di una tecnica con cui si insegna al cane a seguire la propria mano, prima in maniera molto semplice e poi aumentando via via la difficoltà del percorso.
L’adescamento è dovuto al boccone che il padrone deve tenere in mano e che deve somministrare al cane solo dopo che quest’ultimo ha compiuto il percorso richiesto: quest’ultimo va dal semplice passaggio sotto le gambe allo slalom tra bottiglie, dal passaggio sotto al tavolo o tra le sedie, unite tra loro a mò di tunnel.
Guarda
Comando molto semplice, è accompagnato ancora una volta da un bocconcino nella mano che deve essere brevemente annusato dall’amico peloso prima che venga portato verso il proprio viso.
Solo nel momento in cui gli sguardi si incrociano è sufficiente dire “guarda” per ottenere la sua attenzione.
Seduto
In questo caso, la mano recante la ricompensa deve essere posta poco sopra la testa del cane in modo che questo si sieda per potere raggiungere quanto desiderato.
Solo nel momento in cui la parte posteriore del cane poggia terra è bene impartire l’ordine del “seduto” e, subito dopo, ricompensare l’animale con quanto era nella mano sopra alla sua testa.
Fermo
Si tratta di un comando che può essere usato per tenere seduto il cane, ma anche per bloccarlo dal compiere un’azione, specie in situazioni di pericolo.
Anche in questo caso il comando deve essere impartito con decisione, mentre la mano deve essere bene in vista a sottolineare il comando.
Altri consigli per addestrare il cane all'obbedienza
In linea di massima, in questo tipo di attività è importante potersi sempre rivolgere a un addestratore cinofilo che segua passo dopo passo tanto il cane quanto il padrone nell’impartizione e nell’apprendimento dei gesti che abbiamo poco sopra elencato.
Il lavoro a casa è importante, ma potere testare i risultati raggiunti con uno specialista del settore migliorerà non solo la tecnica, ma anche gli obiettivi che ci si è prefissati di raggiungere.