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avvelenamento del gatto

L'avvelenamento del gatto ha una sintomatologia iperacuta con decorso rapido.

© Pexels / Pixabay

Cosa sapere per prevenire l'avvelenamento del gatto? Ce ne parla il veterinario

Di Giuseppe Terlizzi Medico Veterinario

Pubblicato il

L'avvelenamento del gatto è una delle piaghe della medicina veterinaria le cui cause possono andare dal puro caso fino a comportamenti eticamente discutibili.

L'avvelenamento del gatto è un problema grave che può mettere in pericolo la vita del nostro animale domestico e cogliere alla sprovvista qualunque proprietario.

Spesso si tratta di un incidente che avviene quando il gatto entra in contatto con una qualsivoglia sostanza tossica o pericolosa e, in alcuni casi, la tempestività nell'intervenire può fare la differenza tra la vita e la morte. In questo articolo esploreremo le principali cause di avvelenamento del gatto, i sintomi da monitorare, e l'importanza di intervenire tempestivamente.

Sintomi di avvelenamento del gatto

Se pensi di trovarti difronte ad un avvelenamento del gatto desisti dal leggere e chiama il medico veterinario! La parola d'ordine è: tempestività! Ok, hai telefonato? Allora puoi continuare a leggere.

Riconoscere i sintomi di avvelenamento del gatto è cruciale per intervenire prontamente. I segni clinici possono variare in base al tipo di sostanza tossica ingerita, ma alcuni sintomi sono spesso ripetitivi tra cui ricordiamo: 

  • Vomito e diarrea: questi sono spesso tra i primi segnali di avvelenamento, in particolare se l'animale ha mangiato qualcosa di velenoso, disturbante o non commestibile;
  • Letargia o debolezza: il gatto potrebbe apparire stanco e meno reattivo, con scarsa energia;
  • Difficoltà respiratorie: alcuni veleni possono compromettere la respirazione del felino, causando respiro affannoso o difficoltà a respirare;
  • Salivazione eccessiva: questo è un altro sintomo comune di avvelenamento, che può essere accompagnato da tremori o spasmi muscolari;
  • Pupille dilatate o contratte: questo è un segno di avvelenamento da alcune sostanze, come quelli contenuti nei pesticidi;
  • Secchezza delle mucose: le gengive di Micio possono apparire pallide o secche in caso di avvelenamento grave.

È fondamentale osservare il felino per ogni cambiamento comportamentale o fisico.

Se noti uno di questi sintomi, è importante portare immediatamente l'animale dal veterinario per una diagnosi accurata e per avviare il trattamento di supporto e detossificazione grazie all'utilizzo di antidoti specifici rispetto all'agente avvelenante.

Sostanze nocive per il gatto

Esistono numerose sostanze che possono causare l'avvelenamento del gatto, molte delle quali sono comunemente presenti nelle nostre case. Le principali categorie di sostanze pericolose per i sono descritte di seguito:

  • Piante velenose: alcune piante da interno e giardino sono altamente tossiche per i gatti. L'ingestione di anche piccole quantità può causare avvelenamento grave;
  • Farmaci umani: alcuni farmaci che sono sicuri per gli esseri umani, come l'acetaminofene (paracetamolo) o l'ibuprofene, sono estremamente dannosi per i nostri animali e possono provocare danni agli organi interni con compromissione importante delle funzioni vitali;
  • Veleni per roditori: i veleni da topo, come i rodenticidi, sono particolarmente pericolosi per i gatti. Parliamo di sostanze chimiche che possono agire in modo rapido e causare emorragie interne o danni ai reni;
  • Alcol e cibi tossici: anche cibi comuni come cioccolato, uva, cipolle e aglio sono velenosi per gli animali. L'alcol, anche in piccole quantità, può avere effetti devastanti sul sistema nervoso del gatto.

È importante mantenere queste sostanze fuori dalla portata dei gatti, soprattutto se il tuo animale è incline a esplorare nuovi sapori e odori. La prevenzione è uno dei modi migliori per evitare l'avvelenamento del gatto.

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Un gatto avvelenato dopo quanto muore?

La domanda "un gatto avvelenato dopo quanto muore?" è una delle più comuni quando si sospetta che un animale abbia ingerito una sostanza pericolosa.

La risposta, tuttavia, dipende da molti fattori, tra cui il tipo di veleno ingerito, la quantità e la rapidità con cui l'animale riceve assistenza veterinaria. In alcuni casi, il gatto potrebbe morire entro poche ore se non trattato, mentre in altri casi la situazione potrebbe essere meno grave e l'animale potrebbe sopravvivere con un trattamento adeguato.

Alcuni veleni, come quelli contenuti in determinate piante, veleni da ratto e alcuni farmaci umani, sono particolarmente pericolosi per i gatti. L'intervento entro le prime 1-2 ore può essere decisivo per salvare la vita di Micio, mentre in altri casi, anche con l'intervento medico, il danno potrebbe essere irreversibile se la sostanza è stata assorbita completamente.

Attenzione: avvelenare un gatto è un reato!

L'avvelenamento del gatto non è solo una tragedia per l'animale, ma può anche essere considerato un crimine. In molti Paesi, compreso l'Italia, l'avvelenamento intenzionale di un animale è un reato grave, punibile con sanzioni severe.

La legge italiana, infatti, considera l'avvelenamento di animali come un atto di crudeltà, e chiunque venga sorpreso a somministrare veleno a un animale domestico rischia pene detentive e multe salate.

L'Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) e altre organizzazioni animaliste sollecitano le autorità competenti a prendere seri provvedimenti contro chi commette atti di maltrattamento sugli animali. È importante ricordare che, oltre a essere un crimine, l'avvelenamento del gatto comporta un danno psicologico e fisico per il quattrozampe, e in molti casi, non c'è possibilità di recupero completo anche se il soggetto riceve cure tempestive.

In conclusione, l'avvelenamento del gatto è una delle emergenze veterinarie più gravi, ma con la giusta informazione e un intervento rapido, è possibile prevenire danni irreversibili. Riconoscere i sintomi, tenere a mente le sostanze pericolose e rispettare le leggi contro il maltrattamento animale sono passi fondamentali per garantire la salute e il benessere del nostro amico a quattro zampe.

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