Pubblicità

cani di assitenza per disabili

Servono passi in avanti per tutelare i cani di assistenza.

© Facebook @Il Mio Labrador - Educazione Cani Per Disabili

Andrea Zenobi lancia un appello per tutelare i cani d’assistenza

Di Ilenia Colombo Redattrice | Community Manager

Pubblicato il

I cani d’assistenza accompagnano diversi tipi di disabilità. In Italia, tuttavia, questi preziosi animali non hanno gli stessi "privilegi" dei cani guida.

Oltre a darci amore incondizionato, i cani possono essere anche grandi alleati per la nostra salute psico-fisica.

Grazie al loro infallibile fiuto e alle loro numerose capacità, i nostri amici a 4 zampe specificamente addestrati sono in grado, ad esempio, di prevedere crisi epilettiche, picchi di glicemia, sanno fornire supporto emotivo e pratico a chi ne ha bisogno.

I cani di assistenza in Italia

Sono i cani di assistenza che, sebbene svolgano un ruolo di fondamentale importanza, in Italia non sono ancora riconosciuti dalla legge. Al contrario dei dei cani guida, che sono tutelati legalmente e che possono quindi avere libero accesso ai mezzi di trasporto, nei luoghi pubblici o nei negozi, i cani di assistenza non hanno tutte queste possibilità.

Non perderti questi video:

Nonostante l’accordo Stato-Regioni del 2015 che stabilisce l’equiparazione dei cani d’assistenza ai cani guida, «non esiste ancora una legge nazionale specifica che disciplini l’intero settore dei cani d’assistenza», spiega a La Zampa Franco Mutinelli, direttore del Centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti con gli animali (IAA) dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.

E continua dicendo che «diversamente da quanto avviene in Europa, ad oggi questi cani non hanno diritti di accessibilità diversi da quelli previsti per i cani da compagnia, creando non pochi disagi ai disabili che contano sulla loro presenza. La mancanza di requisiti standardizzati, di sistemi di valutazione e di una procedura per il riconoscimento del binomio cane-disabile pone dei limiti di accessibilità ai luoghi pubblici o privati aperti al pubblico e ai trasporti. Un riordino normativo risulta quindi fondamentale per garantire la tutela dei diritti dei disabili e il benessere dei cani che li assistono».

Andrea Zenobi e «la cinofilia applicata alle disabilità»

Abbiamo parlato con Andrea Zenobi, fondatore dell'associazione Il mio Labrador , con sede a Treia (nelle Marche), e referente nazionale Opes Cinofilia per il settore Cani da assistenza, con oltre 15 anni di esperienza nel settore.

La sua lunga formazione ha permesso a Zenobi di occuparsi della preparazione di cani da assistenza per persone con disabilità motorie e/o cognitive e di fornire Interventi Assisti con gli Animali, dedicati soprattutto a bambini e adolescenti: «Ho iniziato con i cani da pet therapy (oggi IAA) nel 2006. Mi sono formato in Svizzera seguendo una specializzione sui cani di assistenza. Nel 2014 ho iniziato l'avventura che continua ancora oggi».

I tipi di disabilità che tratta con i cani sono diverse: disabilità motorie, difficoltà cognitive (autismo), allerta medica (narcolessia, diabete, epilessia). Razze come Labrador e Golden Retriever, che «si adattano molto bene ai cambiamenti» e che hanno doti naturali di «temperamento, docilità, curiosità, pazienza», sono perfette per essere addestrate e svolgere tali compiti.

I cani di assitenza, dopo la formazione di 2 anni e l'inserimento nelle famiglie dove è presente l'adulto o il bambino bisognoso di una zampa, restano poi parte integrante della famiglia: «Abbiamo consegnato più di 80 cani in tutta Italia, in tutta la nostra attività», ci ha detto Andrea.

L'appello di Zenobi alle istituzioni per i cani di assistenza

Vista la particolare importanza che svolgono i cani di assistenza - diventando fedeli compagni di vita e aiutando ogni giorni le persone con difficoltà motorie o psicologiche, affette da autismo o che soffrono di sindrome da stress post-traumatico, per citarne solo alcuni - sembra evidente quindi il bisogno di aggiornarsi, riconoscendo il prezioso ruolo che questi animali svolgono per garantire l’autonomia di questo tipo di persone.

In Italia manca ancora un quadro normativo omogeneo che regoli il settore dei cani di assistenza. A tal proposito, Zenobi ha voluto lanciare un appello alle istituzioni:

«Vorrei che i cani di assistenza possano per legge essere riconosciuti come i cani per ciechi».

Speriamo le istituzioni possano fare un passo in avanti per proteggere questa importante categoria cinofila e aiutare anche l'inserzione sociale delle persone con disabilità.

Altri articoli

Cosa ne pensi di questa notizia?

Grazie per il tuo feedback!

Grazie per il tuo feedback!

Lascia un commento
Collegati per commentare
Vuoi condividere questo articolo?