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cane da soccorso in montagna

Ranger è un eroe a quattro zampe.

© Soccorso Alpino e Speleologico Piemonte - CNSAS / Facebook

Il salvataggio raccontato con gli "occhi" di Ranger, il cane da soccorso che sfida le valanghe

Di Ilenia Colombo Redattrice | Community Manager

Pubblicato il

Il soccorso alpino racconta il salvataggio di due persone travolte da una valanga con gli "occhi" di Ranger, il cane da ricerca.

Nelle impervie montagne di Trento, un'inedita storia di coraggio emerge dagli sguardi penetranti e innocenti di Ranger, un cane da pastore Belga Malinois di 6 anni e membro dell'Unità cinofila da valanga del Cnsas (Corpo Nazionale Soccorso Alpino E Speleologico).

La sua recente missione di soccorso, descritta con emozione dai tecnici del Soccorso alpino, sottolinea l'importanza cruciale di questi "colleghi" pelosi nelle operazioni di ricerca in condizioni estreme.

Ranger, il cane da ricerca e soccorso, rivela con la sua prospettiva particolare la vicenda di un salvataggio che ha lasciato il segno, dimostrando il profondo legame tra lui e il suo "bipede umano".

Il racconto del salvataggio dal punto di vista di Ranger

Si tratta del racconto del soccorso di due persone rimaste sepolte da una valanga con condizioni meteo critiche, forti raffiche di vento e scarsa visibilità. Tutto il paesaggio era coperto da una coltre bianca di neve e nessuno vedeva o sentiva nulla. Nessuno tranne Ranger.

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Il racconto di Ranger, intitolato Una giornata da unità cinofila da valanga, inizia con una nota di gioia e fiducia, esprimendo il legame speciale con il suo compagno umano. «Ciao, io sono Ranger, un pastore belga malinois di 6 anni e sono un cane da ricerca del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Sono cresciuto con il mio "bipede umano" e tra di noi si è instaurato un rapporto profondo che ci ha portato nel tempo a fidarci l’uno dell’altro: insieme formiamo proprio una bella squadra».

La narrazione - che è possibile leggere per intero sul sito del Cnsas - rivela l'entusiasmo con cui affronta l'addestramento, sottolineando il suo amore per il gioco e la dedizione al compito di trovare esseri umani nascosti.

Il pastore belga malinois spiega poi il suo addestramento, evidenziando la capacità di trovare soluzioni creative e percorsi alternativi per raggiungere l'obiettivo. La connessione indissolubile con il suo "bipede umano" emerge mentre Ranger racconta delle giornate trascorse insieme, sottolineando la varietà delle attività, dalla ricerca all'allenamento presso la Base.

L'importanza dei cani da soccorso

La storia di Ranger, l'eroe a quattro zampe, ci offre uno sguardo emozionante sulle missioni di soccorso che richiedono coraggio, dedizione e la fiducia incondizionata tra uomo e cane.

«Abbiamo voluto raccontarvi questa storia perché a volte la voce dei cani da soccorso viene udita poco. Con tutta la tecnologia che vive attorno a noi, tendiamo a pensare, a credere e a dare per scontata la facilità dei ritrovamenti. Questo intervento invece ci ricorda che può succedere di trovarsi impotenti davanti alla forza della natura e che l’unica risorsa realmente valida sia l’olfatto incredibile di un cane. Perché una distesa di neve bianca, che per l’uomo è all’apparenza senza segnali e segni definiti, risulta invece per il cane uno scenario conosciuto e risolvibile», scrivono le Unità Cinofile.

In un mondo dove la neve e le valanghe possono trasformare l'ambiente in un mare uniforme di bianco, soprattutto in quest'epoca di cambiamenti climatici, Ranger emerge come una forza inarrestabile, capace di percepire ciò che sfugge agli occhi umani.

La sua storia ci ricorda il valore inestimabile dei cani da valanga e il legame unico che si crea tra questi compagni pelosi e i loro "bipedi umani" mentre insieme affrontano le sfide della natura selvaggia.

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