Nel dibattito sulla legge di bilancio 2026 arrivano finalmente misure pensate per chi vive con animali. Una serie di emendamenti propone infatti di alleggerire i costi di cure e alimenti speciali, oggi spesso proibitivi per molte famiglie. Un sostegno che potrebbe rappresentare un cambiamento importante nella qualità della vita di milioni di cani e gatti, ma anche di chi se ne prende cura ogni giorno.
Meno IVA sui cibi dietetici: un passo avanti per la salute degli animali
Tra le proposte più rilevanti c’è la riduzione dell’IVA sugli alimenti dietetici prescritti dai veterinari. Oggi su questi prodotti grava un’aliquota del 22%, la stessa dei beni di lusso: un paradosso che pesa inevitabilmente sulle famiglie con animali che necessitano di cibi specifici per patologie o disturbi cronici.
L’emendamento chiede di portare l’IVA al 10%, equiparando questi prodotti ai farmaci veterinari. Una scelta che renderebbe più accessibili alimenti fondamentali per garantire il benessere di molti animali domestici. Non si tratta solo di risparmio economico, ma di una misura che potrebbe ridurre rinunce pericolose, sostituzioni con cibi inadeguati o peggioramenti di salute dovuti a cure non corrette.
Un fondo da 10 milioni per supportare le famiglie più fragili
Il secondo intervento proposto è la creazione di un fondo dedicato alle famiglie a basso reddito, pensato per coprire una parte delle spese veterinarie. L’obiettivo è semplice ma ambizioso: fare in modo che nessun animale resti senza cure per ragioni economiche.
Secondo i dati citati negli emendamenti, mantenere un cane o un gatto costa in media circa 900 euro l’anno e un terzo di questa cifra riguarda la salute. Per molte persone, soprattutto anziani e nuclei economicamente fragili, far fronte a queste spese può diventare impossibile. Il fondo, con una dotazione iniziale di 10 milioni di euro, aiuterebbe a prevenire abbandoni, garantire cure essenziali e migliorare la qualità della vita degli animali che condividono le nostre case.
La battaglia ora passa in Parlamento. Le risorse sono limitate e la discussione complessa, ma innovazioni come queste rappresentano un passo importante verso un’idea di “salute unica”, in cui il benessere degli animali è parte integrante di quello delle persone.