Il cibo industriale per animali che si trova in commercio offre una vastissima gamma di scelta: la capacità di discernere tra un buon pet food ed uno di qualità inferiore però, risiede esclusivamente nella comprensione dell’etichetta presente sulla confezione.
Lasciando perdere dunque le varie trovate pubblicitarie, che possono risultare più o meno accattivanti, imparare a leggere ed interpretare le etichette del cibo per cani riportate sulle confezioni è l’unico modo per garantire ai nostri animali domestici una nutrizione quanto più sana ed indicata per le loro esigenze.
Come si presentano le etichette del cibo per cani?
Su ogni confezione di alimenti per animali, che esso sia umido o secco (croccantini), devono essere indicate, ai sensi del Regolamento Europeo CE 767/2009 una lista degli ingredienti, e una tabella nutrizionale: quest’ultima può trovarsi anche sotto forma di elenco, sotto la dicitura “componenti analitici” e spesso può essere scritta in caratteri molto piccoli o in un’altra lingua.
Oltre a questi due imprescindibili elementi, l’etichetta presenterà una denominazione riguardante la natura del contenuto della confezione: si parlerà dunque di alimento completo per cani o di integratore alimentare non sostituibile all’alimento completo per cani.
Sia la lista degli ingredienti che la tabella nutrizionale o l’elenco delle componenti analitiche, devono rispondere a precisi requisiti: nel primo caso, gli ingredienti verranno elencati in ordine decrescente, menzionando cioè quello più abbondante in cima, per andare via via a elencare quelli presenti in parti minori.
Per quanto riguarda le componenti analitiche, esse devono riportare le percentuali relative di proteine, grassi, fibre, ceneri, acqua e carboidrati, specificando di che genere ogni macronutriente sia.
I vari tipi di mangime
Innanzitutto il cibo per cani può essere:
- completo, se da solo soddisfa tutte le esigenze nutrizionali dell’animale;
- complementare, se viene usato come integrazione a diete casalinghe.
Può inoltre essere suddiviso in tre categorie, in base alla presenza di acqua:
- umido, se ha un contenuto in acqua al di sopra del 34%;
- semiumido, se l’acqua è compresa tra il 14% e il 34%;
- secco, se l’acqua risulta inferiore al 14%.
La composizione in ingredienti
Non tutte le diciture hanno la stessa valenza: se troviamo un generico “carne e derivati” nella lista degli ingredienti, saremo probabilmente davanti ad un prodotto di scarsa qualità.
Il termine carne comprende tutte le parti muscolari che possono essere ingerite ed assimilate dal cane, ma è importante che la ditta di mangime specifichi la tipologia di carne, in modo da permettere al padrone di scegliere in base alle eventuali esigenze correlate a intolleranze e disturbi gastrointestinali del proprio amico a 4 zampe.
Le tipologie di "carne" nei cibi per cani
La carne può essere:
- bovina;
- suina;
- equina;
- di agnello;
- di cervo;
- di struzzo.
Quando si parla di pollame si fa riferimento a:
- pollo;
- tacchino;
- fagiano.
Il pesce è rappresentato generalmente da:
- salmone;
- merluzzo;
- platessa.
Da un punto di vista di digeribilità, il pesce, il maiale, il pollo, l’agnello e il manzo risultano più digeribili di altre proteine.
Quando si parla di "derivati" di carne...
- I derivati della carne sono milza, fegato, polmoni, cuore, stomaco, cervello, intestino, sangue, reni e ossa, ma mai zoccoli, corna, denti, e peli.
- I derivati del pollame sono zampe, reni, fegato, teste e uova non sviluppate.
- I derivati del pesce consistono in code, interiora, teste, pinne, pelle e lische.
Le macro-categorie di carni e derivati
Carne, pollame, pesce e loro derivati, possono trovarsi in 3 stati all’interno dei mangimi, che sono dunque suddivisi in 3 macro categorie:
- Fresco: la fonte proteica che può essere carne, pesce o pollame è stata inserita fresca nel processo di lavorazione per ottenere il prodotto finito, il quale tuttavia avrà subito processi di cottura (umido), ed essiccazione (croccantini). Ciò vuol dire che i mangimi che riportano la dicitura di carne fresca non sono i migliori a causa della perdita d’acqua subita durante le varie fasi di lavorazione (se ad esempio c’era il 50% di carne fresca, nel prodotto finale la carne sarà scesa a 20% dopo aver perso l’acqua).
- Disidratato: rappresenta l’alternativa migliore, in quanto la fonte proteica è stata preventivamente disidratata prima di essere unita al prodotto, pertanto non essendoci perdite d’acqua durante le fasi di lavorazione, se vi era una percentuale del 50% d’acqua, essa rimarrà tale a prodotto finito.
- Farine (di carne o pesce): risulta essere l’alternativa meno nutriente e quindi di peggiore qualità. Le farine infatti possono comprendere anche ossa e lische, che non hanno alcun valore nutrizionale per il cane, se non un apporto di calcio, che non è ovviamente sufficiente a soddisfare il fabbisogno proteico e lipidico dell’animale.
Componenti analitici nella tabella nutrizionale
La composizione analitica non è altro che una tabella nutrizionale, che deve indicare le quantità di proteine, grassi, fibre e ceneri, da cui sarebbe importante poter estrapolare anche il contenuto in carboidrati del mangime in esame: esso si ricava sommando i valori delle altre componenti e dell’acqua e facendo la differenza tra 100 e tale somma.
Proteine grezze
Sono la componente più importante per il cane, essendo un animale molto attivo, che richiede frequente turn-over proteico a livello muscolare.
In media il contenuto proteico va dal 20 al 26% nei mangimi secchi per adulti, dal 24% al 28% in quello secco per cuccioli (puppy). Tendenzialmente, più proteine ci sono e più il mangime è di qualità perché si tratta della parte più nobile dell'alimento, ma attenzione alla lista degli ingredienti: se ad esempio la fonte proteica è un legume e non la carne, a parità di contenuto in percentuale, è fondamentale scegliere il mangime che contiene carne, più assimilabile per il cane.
Grassi grezzi
I grassi nel cane costituiscono fonte di energia e sono in media intorno al 20%, senza differenze in base all’età. Possono essere di origine animale o vegetale, il loro potere calorico è identico.
Mangimi con grassi provenienti da olio di pesce, ricco in omega 3, importante per la cura del pelo, e olio di mais sono pregiati, mentre sono da evitare i mangimi che presentano tra gli ingredienti strutto di maiale, troppo ricco in acidi grassi saturi, che possono ostruire le arterie di Fido.
Fibra grezza
Proveniente in genere da crusca di frumento o da barbabietola, è presente in minime quantità (1,5-2,5%) nei mangimi e non costituisce un parametro determinante per la scelta del cibo.
Ceneri grezze
Le ceneri non sono altro che i Sali minerali presenti nel mangime, così chiamati perché a 500 gradi tutto il resto brucia e ciò che resta è costituito appunto da una cenere di essi. Rappresentate principalmente dal calcio, non dovrebbero superare il 7%, oltre il quale il cane non riesce ad assimilarle.
Carboidrati
I carboidrati non sono un macronutriente essenziale per il cane, perciò meno ne troviamo meglio è: l’ideale sarebbe un mangime che si tenga al di sotto del 30%, una quantità superiore tenderebbe a far ingrassare l’animale.