Il cane è una specie unica al mondo. Dal suo addomesticamento e sotto l'influenza degli umani, si è evoluto in modo tale che nessun altro mammifero sulla Terra mostra una tale varietà di morfologia.
Con pesi che vanno da 1,5 a 90 kg, il cane è l'unica specie i cui gli individui sono geneticamente compatibili, ma anatomicamente incapaci di accoppiarsi in modo naturale.
I ricercatori dell’Università dell’Arizona hanno evidenziato delle differenze di intelligenza tra cani di diverse taglie: sembra che i cani di piccola taglia abbiano alcune capacità cognitive meno sviluppate rispetto alle razze con cervelli di grandi dimensioni.
In questo articolo scopriremo se la taglia del cane incide sulla sua intelligenza e se i cani di taglia piccola sono meno intelligenti rispetto a quelli grandi.
I risultati della ricerca sull’intelligenza dei cani
La ricerca californiana, dal titolo Absolute brain size predicts dog breed differences in executive function, - letteralmente, La dimensione assoluta del cervello predice le differenze di razza del cane nella funzione esecutiva - pubblicata nel 2019 su Animal Cognition ha cercato di rispondere alla domanda se la taglia del cane incide sulla sua intelligenza e se i cani di taglia piccola sono meno intelligenti di quelli grandi.
I ricercatori, guidati da Daniel Horschler, membro dell'Arizona Canine Cognition Center, si sono anche interessati alle possibili differenze cognitive tra i cani. In effetti, si presume fortemente una relazione tra le dimensioni del cervello e l'intelligenza.
Oggi sappiamo, soprattutto studiando altre specie come i primati, che l'intelligenza si esprime in modi diversi e che le dimensioni del cervello sono importanti per certe capacità cognitive, e non per altre.
E per quanto riguarda Fido? Quali cani sono meno intelligenti? E quali razze hanno invece capacità cognitive più sviluppate? Possiamo davvero osservare differenze di intelligenza tra le razze canine?
I cervelli più grandi hanno prestazioni migliori
I ricercatori hanno evidenziato che i cani di taglia grande, con cervelli quindi più grandi, funzionano meglio su determinate misure di intelligenza rispetto ai cani di piccola taglia. Ma basta questo per dire che cani di taglia piccola sono meno intelligenti?
Daniel Horschler ha messo in luce diversi aspetti circa la differenza tra i cani di taglie grandi e piccole. La ricerca da lui condotta ha mostrato che i cani di piccole dimensioni avrebbero capacità cognitive meno sviluppate rispetto agli esemplari di maggiori dimensioni aventi quindi un cervello più grande.
Lo studio di Horschler si basa sui dati di oltre 7.000 cani domestici di 74 razze diverse. La dimensione del cervello è stata stimata in base agli standard di razza. I dati provengono dal sito Dognition.com, che offre ai proprietari di cani di testare le capacità cognitive dei loro cani attraverso varie attività basate sul gioco. Gli utenti inviano quindi i propri dati al sito, dove i ricercatori possono accedervi.
I ricercatori, tuttavia, hanno subito notato i risultati che avevano già visto con i primati: le dimensioni del cervello canino non sembrano essere associate a tutti i tipi di intelligenza.
Le diverse forme di intelligenza
Horschler ha scoperto che le dimensioni del cervello non potevano prevedere le prestazioni di un cane nei test di intelligenza sociale, misurati testando la capacità di ogni animale di seguire i gesti umani. Inoltre non era associato all'abilità di ragionamento inferenziale e fisico del cane.
Al contrario, i risultati dello studio riflettono ciò che gli scienziati hanno già scoperto nei primati: le dimensioni del cervello sono associate al funzionamento esecutivo, ma non ad altri tipi di intelligenza.
I cani di taglia grande hanno maggiore memoria breve
La memoria a breve termine è stata testata dai proprietari di cani che hanno nascosto un premio, in vista del loro cane, sotto uno dei due bicchieri di plastica rovesciati.
I proprietari hanno quindi aspettato 60, 90, 120 o 150 secondi prima di consentire al loro cane di banchettare. I cani di piccola taglia hanno avuto più difficoltà a ricordare dove era nascosto il biscottino.
I cani di taglia piccola hanno minore autocontrollo
Inoltre, per testare l'autocontrollo, i proprietari di cani hanno messo un bocconcino davanti al loro fedele amico seduto e poi hanno proibito loro di prenderlo. I proprietari guardavano quindi il cane, si coprivano gli occhi o si allontanavano dal 4 zampe.
I cani di taglia grande generalmente aspettavano più a lungo per impossessarsi del “frutto proibito” quindi hanno dimostrato un maggiore autocontrollo rispetto ai loro simili di piccole dimensioni.
Horschler e i suoi colleghi hanno verificato se i cani erano stati addestrati o meno: le razze dal cervello più grande avevano una migliore memoria a breve termine e un maggiore autocontrollo rispetto ai cani più piccoli, indipendentemente dalla quantità e alla qualità di addestramento ricevuta.
La taglia del cane ha un'influenza sulla sua intelligenza?
Per concludere e rispondere alla domanda se la taglia del cane incide sulla sua intelligenza possiamo dire che, sì, in effetti le dimensioni contano!
Ma come abbiamo visto, non possiamo parlare di intelligenza in maniera generale, bensì delle sue varianti al fine di specificare quali sono le capacità che diminuiscono nei cani di piccola taglia in merito a tre elementi:
- capacità di controllo;
- memoria;
- istinto.
Lo abbiamo visto in precedenza: se osserviamo il cane in base alla sua intelligenza sociale, vediamo che non ci sono differenze tra le razze: i cani di piccola taglia sono quindi capaci di comunicare quanto i cani di grossa taglia.
Al contrario, i cani piccoli hanno un autocontrollo più scarso, nonché una memoria a breve termine leggermente inferiore, rispetto ai loro grandi compagni canini.
Essendo l’etologia, la scienza del comportamento e le neuroscienze delle scienze molto giovani, bisognerà vedere «come si evolve la cognizione e come si manifesta biologicamente», ha affermato Horschler.
È probabile che gli anni a venire ci permetteranno di comprendere meglio le diverse forme di intelligenza, canina o no, e perché certi individui esprimono meglio determinate abilità, il carattere innato o acquisito dell'intelligenza, ecc.
Una delle chiavi è questo tipo di studio, che collega comportamento e criteri biologici: ci permette di comprendere meglio questo organo così complesso e misterioso che è il cervello.
Siamo quindi ancora molto lontani dal capire esattamente come funziona il cervello!
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Articolo scritto in collaborazione con:
Stéphane Tardif
Medico veterinario