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Crisi epilettiche nel cane

Scopriamo tutto su un attacco di crisi epilettiche nel cane.

© Masarik / Shutterstock

Crisi epilettiche nel cane: cosa fare?

Verificato da un esperto del mondo animale, Giuseppe Terlizzi , Medico Veterinario
Di Nina Segatori Giornalista | Autore

aggiornato il

Conosci le crisi epilettiche nel cane? Ebbene sì, l'epilessia è frequente anche nel mondo canino! Cosa sapere sull'attacco epilettico nel cane.

Le crisi epilettiche nel cane sono più diffuse di quello che si pensi e non sono sempre causate da patologie gravi. Sono dovute ad una disfunzione transitoria di una regione cerebrale o dell’intero encefalo.

La conseguenza è piuttosto destabilizzante perché anche i muscoli risentono di questo aumento e il malessere diventa generalizzato e parecchio serio.

Attacco epilettico nel cane: le razze più predisposte

L’epilessia può colpire tutti i cani, ma ci sono razze più predisposte di altre a soffrirne. Generalmente ne sono maggiormente soggetti i cuccioli e le grandi taglie, ma tra coloro che ne sono più colpiti ci sono il pastore tedesco, il labrador, il beagle e il bassotto.

Questo non significa che queste razze presenteranno al 100% attacchi epilettici nel tempo, ma solo che ne sono più predisposte di altre. Non allarmatevi, quindi, inutilmente e curate al massimo la salute del vostro cane per evitare che possano accadere spiacevoli episodi

I sintomi di una crisi epilettica nel cane

Le crisi epilettiche nel cane presentano sintomi molto riconoscibili, soprattutto dopo il primo evento.

Le crisi epilettiche possono essere focali o generalizzate. Nel primo caso vedremo una crisi convulsiva localizzata a una sola regione del corpo con irrigidimento muscolare associato a salivazione, midriasi (dilatazione delle pupille), vomito, incontinenza, paura, ansia o aggressività. Nel caso delle crisi generalizzate la situazione sarà simile ma il soggetto si presenterà in decubito laterale in preda a movimenti afinalstici, opistotono (rotazione della testa), aumento del tono estensorio degli arti con il tipico movimento di pedalage, midriasi, salivazione, incontinenza e perdita di coscienza.

Purtroppo non è possibile prevedere le crisi epilettiche perché sono improvvise e spesso ricorrenti, ma non appena notate che il cane si irrigidisce e alcuni muscoli del suo corpo si muovono in maniera non sincronizzata, mentre i suoi occhi sono spalancati e fissi, sicuramente si sta manifestando un attacco epilettico nel cane.

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Quanto dura un attacco epilettico nel cane?

Le crisi epilettiche nei cani possono durare fino a tre minuti e attraversano tre fasi, nelle quali è possibile riconoscere l’attacco:

  • una prima parte in cui il cane diventa appiccicoso e cerca il contatto fisico;
  • una fase intermedia dove iniziano i tremori e il malessere generale;
  • una terza in cui avviene la crisi vera e propria.

Crisi epilettiche nel cane: le conseguenze

Le crisi epilettiche nei cani possono avere diverse conseguenze, sia a breve termine che a lungo termine, a seconda della gravità e della frequenza delle crisi. Ecco alcune possibili conseguenze:

  • Lesioni fisiche. Durante una crisi epilettica, il cane può perdere il controllo del corpo e cadere. Questo può portare a lesioni fisiche come graffi, lividi o, in casi più gravi, fratture ossee.
  • Stress e ansia. Le crisi epilettiche possono essere spaventose per il cane e le esperienze traumatiche possono portare a livelli elevati di stress e ansia. Il cane potrebbe diventare nervoso o agitato, specialmente se le crisi si verificano frequentemente.
  • Cambiamenti comportamentali. Alcuni cani possono sviluppare cambiamenti comportamentali a causa dell'epilessia. Possono diventare più timidi, nervosi o intolleranti nei confronti di situazioni che potrebbero scatenare le crisi.
  • Fatica. Le crisi epilettiche possono essere fisicamente esigenti. Dopo una crisi, il cane potrebbe sentirsi stanco o debole per un certo periodo.
  • Declino cognitivo. In alcuni casi, l'epilessia prolungata o non controllata potrebbe contribuire a un declino cognitivo nel tempo. Questo può includere problemi di apprendimento e memorizzazione.
  • Impatto sulla qualità della vita. Se le crisi epilettiche non sono ben controllate, possono influire negativamente sulla qualità della vita del cane e dei suoi proprietari. Il trattamento appropriato è quindi fondamentale per migliorare la qualità della vita del cane.

Cosa fare in casi di crisi epilettica del cane?

Purtroppo non c’è molto da fare per aiutare il cane durante la crisi epilettica e non c’è nulla che si possa fare per fare in modo che passi prima. L’attacco deve fare il suo corso e tutto quello che un padrone può fare è adottare delle accortezze per fare stare meglio il suo animale, prima, durante e dopo.

Inutile privare al cane le passeggiate all’aria aperta e i giochi con gli altri amici a 4 zampe, per paura che possa avvenire una crisi improvvisa: fategli condurre una vita normale. Inoltre durante l’attacco non abbracciatelo e non mettetegli la mano in bocca, piuttosto evitate che ci siano intorno a lui oggetti pericolosi, copritelo con una coperta e provate ad accarezzarlo per tranquillizzarlo.

Una volta che la crisi è passata stategli vicino, ma senza soffocarlo di attenzioni, piuttosto tenetelo d’occhio perché sarà ancora abbastanza confuso e avrà bisogno di riposare.

È importante diagnosticare l’epilessia grazie agli esami ematologici, delle urine e sierologici unitamente al prelievo del liquido cerebrospinale per analisi citologica e microbiologica. È fortemente consigliata la risonanza magnetica.

Farmaci per l’epilessia del cane ed effetti collaterali

Per tenere sotto controllo l’epilessia ed evitare gli attacchi esiste una terapia farmacologica che solo il veterinario potrà stabilire, dopo aver diagnosticato effettivamente la patologia e aver valutato il caso specifico.

Alcuni dei farmaci più comunemente prescritti per l'epilessia nei cani includono:

  • Fenobarbital, uno dei farmaci antiepilettici più comuni utilizzati nei cani. Può causare effetti collaterali come aumento della sete, aumento della minzione e aumento dell'appetito. A lungo termine, può influire sulla funzione epatica, quindi possono essere necessari controlli regolari del fegato.
  • Bromuro di potassio, che può essere utilizzato in combinazione con altri antiepilettici. Gli effetti collaterali possono includere letargia, poliuria (produzione di grandi quantità di urine) e polidipsia (aumento della sete).
  • Clorazepato, un altro farmaco antiepilettico che può essere prescritto per i cani. Gli effetti collaterali possono includere sedazione e atassia (perdita di coordinazione).
  • Zonisamide, un altro farmaco antiepilettico che potrebbe essere prescritto. Gli effetti collaterali possono includere letargia, atassia e vomito.
  • Imepitoina, un anticonvulsivante utilizzato in medicina veterinaria in Europa per il trattamento dell'epilessia nei cani.

È importante sottolineare che ogni cane può rispondere in modo diverso ai farmaci e il veterinario dovrà monitorare attentamente la risposta del cane al trattamento e apportare eventuali aggiustamenti. Inoltre, è importante seguire scrupolosamente le istruzioni del veterinario riguardo alla somministrazione dei farmaci e programmare controlli regolari per monitorare eventuali effetti collaterali o regolare la terapia se necessario.

Da non dimenticare, inoltre, l'alimentazione del cane epilettico che, se ben gestita da un esperto, aiuta a supportare i reni, il fegato e lo stomaco dell'animale appesantiti da tali medicinali.

Cure naturali per l’epilessia dei cani

Le cure omeopatiche per risolvere l’epilessia dei cani possono essere un valido alleato della terapia farmacologica. Se negli uomini, infatti, hanno dato risultati positivi, nei cani non ci sono testimonianze scientifiche che possano avvalorare la teste che i rimedi naturali, da soli, possano bastare alla risoluzione del problema.

Possono essere, però, un ottimo coadiuvante per calmare il cane e per sostenere la cura farmacologica, ma necessitano comunque la prescrizione di un veterinario omeopata. Evitate assolutamente il fai da te, che potrebbe addirittura peggiorare la situazione.

Con le crisi epilettiche il cane può morire?

Le crisi epilettiche nei cani possono essere spaventose, ma nella maggior parte dei casi non portano direttamente alla morte. Tuttavia, è importante notare che alcune crisi epilettiche possono essere gravi e richiedere interventi immediati. Ci sono diverse forme di epilessia nei cani, e la gravità delle crisi può variare notevolmente da un individuo all'altro.

In alcune situazioni, le crisi epilettiche possono rappresentare un rischio di lesioni fisiche per il cane. Ad esempio, durante una crisi, il cane potrebbe cadere e ferirsi. Inoltre, se una crisi epilettica dura a lungo (status epilepticus), potrebbe diventare un'emergenza medica che richiede cure immediate.

In generale, la maggior parte dei cani con epilessia riesce a vivere una vita relativamente normale con il giusto trattamento e monitoraggio veterinario.

Quanto vive un cane epilettico?

Alcuni cani possono vivere molti anni con l'epilessia, mentre altri possono avere una durata di vita più breve a causa di complicanze o condizioni mediche aggiuntive. La chiave è gestire la condizione del cane in collaborazione con il veterinario, offrendo cure adeguate e monitorando attentamente la salute generale del cane nel corso del tempo.

Alcuni cani, ad esempio, richiedono una sperimentazione di diverse opzioni di trattamento per trovare la terapia più efficace nel controllo delle crisi. È importante, quindi, mantenere una stretta collaborazione con il veterinario per regolare la terapia in base alle esigenze specifiche del cane.

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