Quali sono le caratteristiche del gatto nano?
Il gatto nano esiste? Tutto sul nanismo felino.
Sebbene sia raro, anche nel gatto esiste il nanismo. Scopriamo le caratteristiche del gatto nano e se il nanismo felino comporta problematiche.
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Pubblicato il 12/01/21, 19:05
Il nanismo è una condizione clinica per cui l’accrescimento degli arti procede in maniera ridotta (e talvolta confusa) rispetto al normale ed interessa, come tutti gli animali (uomo compreso), anche i felini.
Ma quali sono le caratteristiche morfologiche e funzionali del gatto nano? I gatti nani possono esser soggetti a particolari patologie?
Com’è fatto un gatto nano?
Un gatto nano presenta in genere degli arti di dimensioni ridotte rispetto allo standard, dovute sostanzialmente ad una osteocondrodisplasia, vale a dire un disordine dello sviluppo di ossa e cartilagini.
Questa condizione può essere determinata da due tipi di nanismo, di origine diversa:
- nanismo morfologico;
- nanismo endocrino.
Nanismo felino morfologico
Il nanismo felino morfologico ha origine genetica: esso dipende infatti da una mutazione a livello del DNA che comporta osteocondrodisplasia ed anomalie nello sviluppo.
Tali anomalie si evidenziano nella impropria congiunzione di ossa e relative cartilagini, che risultano in arti più corti del dovuto, mentre lo sviluppo del resto del corpo procede in maniera regolare.
Avendo origine genetica, il nanismo felino morfologico ha trasmissione ereditaria.
Nanismo felino endocrino
Il nanismo felino endocrino è determinato da una disfunzione della ghiandola dell’ipofisi, centro di secrezione ormonale fondamentale nei mammiferi.
Tale disfunzione si traduce in una mancata o insufficiente produzione dell’ormone per la crescita che, pertanto, non andrà a recapitare il segnale di crescita all’arto, che di conseguenza resterà corto.
Questo tipo di nanismo nel gatto può essere ereditario, ma può anche dipendere da problematiche legate all’ipofisi stessa, quali:
- patologie infettive a carico dell’ipofisi;
- sviluppo anomalo della ghiandola;
- tumore alla ghiandola dell’ipofisi.
Per questa ragione, può capitare che all’interno della medesima cucciolata, un solo gattino presenti nanismo.
Ma quali sono le conseguenze del nanismo nei gatti a livello fisiologico? I gatti nani sono soggetti a particolari patologie?
I gatti nani possono avere particolari problemi di salute?
No, non ci sono evidenze scientifiche che dimostrano patologie a carico esclusivo del gatto nano.
Pertanto, i gatti nani hanno le stesse aspettative di vita dei felini sani, e, similmente, le stesse possibilità di contrarre qualsivoglia malattia felina dei gatti sani.
Quello che può accadere è che le ridotte dimensioni vadano ad interessare, oltre gli arti, anche taluni organi interni, tuttavia questo non determina disfunzioni particolari.
Qualora il gatto nano avesse problemi a svolgere attività di routine per un felino, come saltare, o compiere gesti atletici che in genere si realizzano grazie alle zampe della regolare dimensione, potrà essere favorito da espedienti messi a punto dal padrone.
Poiché non esiste una cura per il nanismo, che esso sia morfologico o endocrino, è indice di buon senso evitare di far accoppiare il soggetto e, di conseguenza, impedire alla condizione di nanismo di trasmettersi alla prole.
Perché esistono i gatti nani?
Sebbene il limitare la trasmissione di genetiche deboli, difettive o, appunto, portatrici di nanismo, sia indice di buon senso, dagli anni Cinquanta del ‘900 queste ultime sono state addirittura selezionate, per fini commerciali basati su caratteristiche meramente estetiche.
Pertanto, sono stati selezionati gatti affetti da nanismo, per creare delle razze che presentassero questa peculiare caratteristica morfologica.
Tale selezione artificiale è molto criticata dalle associazioni animaliste in quanto non risulta particolarmente etica, avendo a suo carico la possibilità di far sviluppare malattie e/o aberrazioni genetiche su base volontaria e consapevole.
Di seguito, un elenco delle razze di gatti nani, che anche in età adulta presenteranno dimensioni nettamente ridotte:
- Munchkin: gatto nano per eccellenza, in quanto il primo ad essere stato selezionato, presenta zampe corte e corpo regolare, difatti viene anche detto “gatto bassotto” per la somiglianza che ha alla morfologia della omonima razza canina.
- Napoleone, anche detto Minuet: è un ibrido di gatto persiano e munchkin. Attualmente, oltre al capostipite dei gatti nani Munchkin, è l’unica razza, tra i gatti nani, riconosciuta dalla TICA (The International Cat Association).
- Lambkin: incrocio tra Munchkin e Selkirk Rex.
- Kinkalow: incrocio tra Curl Americano e Munchkin.
Le ultime due razze sono ancora in fase sperimentale e non sono state ufficializzate.
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