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gatto nano

Il gatto nano esiste? Tutto sul nanismo felino.

© MDavidova / Shutterstock

Quali sono le caratteristiche del gatto nano?

Di Serena Esposito Biologa

aggiornato il

Sebbene sia raro, anche nel gatto esiste il nanismo. Scopriamo le caratteristiche del gatto nano e se il nanismo felino comporta problematiche.

Il nanismo è una condizione clinica per cui l’accrescimento degli arti procede in maniera ridotta (e talvolta confusa) rispetto al normale e interessa, come tutti gli animali (uomo compreso), anche i felini.

Ma quali sono le caratteristiche morfologiche e funzionali del gatto nano? Può esser soggetto a particolari patologie?

Come riconoscere un gatto nano?

Un felino nano presenta in genere degli arti di dimensioni ridotte rispetto alle altre razze di gatti, dovute sostanzialmente a una osteocondrodisplasia, vale a dire un disordine dello sviluppo di ossa e cartilagini.

Questa condizione può essere determinata da due tipi di nanismo, di origine diversa:

  • morfologico;
  • endocrino.

Nanismo felino morfologico: si tratta di osteocondrodisplasia

Il nanismo felino morfologico ha origine genetica: esso dipende infatti da una mutazione a livello del DNA che comporta osteocondrodisplasia e anomalie nello sviluppo. Tali anomalie si evidenziano nella impropria congiunzione di ossa e relative cartilagini, che risultano in arti più corti del dovuto, mentre lo sviluppo del resto del corpo procede in maniera regolare.

Avendo origine genetica, ha trasmissione ereditaria.

Nanismo felino endocrino

Il nanismo felino endocrino è determinato da una disfunzione della ghiandola dell’ipofisi, centro di secrezione ormonale fondamentale nei mammiferi. Tale disfunzione si traduce in una mancata o insufficiente produzione dell’ormone per la crescita che, pertanto, non andrà a recapitare il segnale di crescita all’arto, che di conseguenza resterà corto.

Può essere ereditario, ma può anche dipendere da problematiche legate all’ipofisi stessa, quali:

  • patologie infettive a carico dell’ipofisi;
  • sviluppo anomalo della ghiandola;
  • tumore alla ghiandola dell’ipofisi.

Per questa ragione, può capitare che all’interno della medesima cucciolata, un solo gattino presenti nanismo.

Ma quali sono le conseguenze nei gatti a livello fisiologico? I gatti nani sono soggetti a particolari patologie?

I gatti che rimangono piccoli possono avere particolari problemi di salute?

No, non ci sono evidenze scientifiche che dimostrano patologie a carico esclusivo del gatto nano. Pertanto, hanno le stesse aspettative di una razza felina sana, e, similmente, le stesse possibilità di contrarre qualsivoglia malattia felina dei gatti sani.

L'alimentazione, invece, può incidere sulle aspettative di vita? La risposta dell'esperto

Quello che può accadere è che le ridotte dimensioni vadano a interessare, oltre gli arti, anche taluni organi interni, tuttavia questo non determina disfunzioni particolari. Qualora il gatto con le zampe corte avesse problemi a svolgere attività di routine per un felino, come saltare, o compiere gesti atletici che in genere si realizzano grazie alle zampe della regolare dimensione, potrà essere favorito da espedienti messi a punto dal padrone.

Poiché non esiste una cura per il nanismo, che esso sia morfologico o endocrino, è indice di buon senso evitare di far accoppiare il soggetto e, di conseguenza, impedire a tale condizione di trasmettersi alla prole.

Esistono razze di gatti nani per mutazione genetica

Sebbene il limitare la trasmissione di genetiche deboli, difettive o, appunto, portatrici di nanismo, sia indice di buon senso, dagli anni Cinquanta del ‘900 queste ultime sono state addirittura selezionate, per fini commerciali basati su caratteristiche meramente estetiche. Pertanto, sono stati selezionati gatti affetti da tale problema, per creare delle razze che presentassero questa peculiare caratteristica morfologica. Tale selezione artificiale è molto criticata dalle associazioni animaliste in quanto non risulta particolarmente etica, avendo a suo carico la possibilità di far sviluppare malattie e/o aberrazioni genetiche su base volontaria e consapevole.

Gatti che rimangono nani

Di seguito, un elenco delle razze di gatti nani, che anche in età adulta presenteranno dimensioni nettamente ridotte:

  • Gatto Munchkin: felino nano per eccellenza, in quanto il primo a essere stato selezionato, presenta zampe corte e corpo regolare, difatti viene anche detto “gatto bassotto” per la somiglianza che ha alla morfologia della omonima razza canina. 
  • Napoleone, anche detto Minuet: è un ibrido di gatto Persiano e Munchkin. Attualmente, oltre al capostipite dei gatti nani Munchkin, questa razza è stata riconosciuta dalla TICA (The International Cat Association).
  • Lambkin: incrocio tra Munchkin e Selkirk Rex.
  • Kinkalow: incrocio tra Curl Americano e Munchkin.

Le ultime due razze sono ancora in fase sperimentale e non sono state ufficializzate.

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