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A cosa serve il collare elisabettiano per il gatto?

© Pixabay

Cos'è e come si mette un collare elisabettiano per il gatto?

Di Clara Amodeo Redattrice

aggiornato il

Il collare elisabettiano per il gatto ha a che fare con Elisabetta I d’Inghilterra, ma occhio a non confonderne l’uso! Vi spieghiamo tutto qui!

Quando sentiamo l’aggettivo “elisabettiano” ci immaginiamo sempre qualcosa di sfarzoso e ricco, colmo di merletti e oro e in molti casi anche totalmente futile.

Tuttavia, non si può dire la stessa cosa del collare elisabettiano per il gatto, che di opulento non ha proprio nulla se non la forma (da cui deriva anche il nome stesso) e che è un oggetto del tutto necessario in certi frangenti della vita di un gatto.

Ma come si presenta? E a che cosa serve? E, ancora, quali sono (se ci sono) le controindicazioni per un felino nell’utilizzo di questo strumento tanto importante quanto odiato dai nostri amici pelosetti? Tutte le risposte alle vostre domande qui di seguito!

A proposito di collari, sai perché bisogna usare il collare antistrozzo per gatti?

Cos’è e a cosa serve il collare elisabettiano per il gatto?

Il collare elisabettiano per il gatto è uno strumento importante per la salute e il benessere dei gatti che si presenta come uno speciale collare da apporre al collo di quei felini che sono stati bendati o che hanno subito un intervento chirurgico.

Lo scopo di tale oggetto, infatti, è quello di evitare che il micio possa leccare, mordere se non addirittura aprire ferite, fasciature, bende e punti di sutura.

Perché si dice collare elisabettiano?

Il nome, come abbiamo già accennato, deriva dalla regina Elisabetta I d’Inghilterra che, a cavallo tra Cinque e Seicento, soleva abbigliarsi con enormi collari bianchi, detti gorgere, scelti proprio per completare il suo look.

Come deve essere il collare elisabettiano per il gatto?

Tuttavia, nel caso del collare elisabettiano per il gatto, i pizzi e i merletti non c’entrano: il primo, infatti, viene messo al collo dell’animale come un imbuto e, di solito, è presente in commercio realizzato in plastica trasparente e resistente (o può essere anche fai da te!).

Oltre ai modelli in plastica, tuttavia, in commercio esistono altri tipi di collare elisabettiano per gatto che potrebbero essere anche molto comodi per l’animale:

  • collare elisabettiano morbido;
  • collare gonfiabile;
  • con velcro;

Il collare elisabettiano per il gatto è pericoloso?

All’apparenza scomodo e quasi fonte di “tortura” per i nostri pelosetti che lo indossano, in realtà il collare elisabettiano per il gatto è pratico da posizionare e non provoca fastidi fisici al gatto, non è pericoloso per la sua pelle e neanche per il suo pelo a patto che l’uso ne venga concordato con il veterinario e che poi il modello possa essere scelto assieme a un venditore di fiducia.

Come scegliere il modello giusto per Micio?

Per scegliere il modello giusto, è necessario prendere le misure del collo del gatto e riferirle al rivenditore: non è infatti un caso che se il collare risulta troppo stretto o troppo largo, l’animale non ne potrà fare un uso corretto.

Come mettere un collare elisabettiano al gatto?

DNormalmente il collare viene venduto aperto e, pertanto, è utile piegarlo prima di infilarlo al gatto: in questo frangente è bene assicurarsi che il lato che riporta la scritta "basso" si trovi sotto quello con l'indicazione "alto", sovrapporre i lati e procedere alla regolazione.

Quest’ultima avviene sul lato superiore attraverso un lungo pezzo di plastica che penzola dal suo interno e che è allineato con due fori grandi e sul lato inferiore attraverso quattro piccole fessure: qui è bene allineare i lati in modo da poter infilare completamente la linguetta di plastica nella prima fessura, farla uscire dalla seconda, inserirla nuovamente nella terza e poi estrarla dalla quarta.

Giunti a questo punto è il momento di inserire il cono “montato” sul collo del gatto. Per prima cosa bisogna prendere il micio e farlo sentire completamente a suo agio: questa operazione, infatti, arreca sempre paura e stress al gatto.

Una volta tranquillo, bisogna usare una mano per tenergli il mento fermo e l’altra per appoggiare l'animale su una superficie piana, come un tavolo.

Parlare al gatto con un tono di voce calmo aiuta a rassicurarlo e a farlo sentire più a suo agio. Restando dietro al gatto, poi, bisogna fare in modo che la sua testa entri nell'apertura più piccola del collare e che il bordo si appoggi al suo collo, per andare infine a chiudere il collare stando bene attenti che questo non si sfili o che sia troppo stretto per il collo del micio.

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E se dopo avere messo il collare elisabettiano al gatto questo impazzisce?

Come dicevamo in precedenza, il collare elisabettiano per il gatto non arreca a quest’ultimo dolore e irritazione, ma di certo gli cagiona una buona dose di stress, almeno nei primi giorni in cui deve imparare a conviverci.

Se, tuttavia, è evidente che il gatto non sopporti lo strumento e si innervosisca ogni volta che tenti di compiere qualche azione, allora è bene concedergli una pausa, sfilandoglielo per un momento e rimettendoglielo poi una volta che il micio ha smesso di compiere la sua attività.

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