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cane Cavalier King Charles

Alcune razze di cani potrebbero dover essere "riprogrammate" per ovviare ad alcuni problemi di salute.

© Sergii_Petruk / Shutterstock

Riprogrammare le razze di cani per evitare problemi di salute? La parola all'esperta

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

Pubblicato il

Per salvare diverse razze di cani, sarebbe urgente rielaborare in profondità i loro incroci. Scopriamo cosa vuol dire secondo gli esperti.

Da diversi mesi alcuni specialisti segnalano che alcune razze di cani soffrono di un numero crescente di problemi di salute a causa dell'esagerazione di alcuni criteri fisici o della solidificazione di patologie di origine genetica derivanti da incroci tra cani portatori di anomalie. 

Per Clare Rusbridge, professoressa di neurologia veterinaria presso l'Università del Surrey (Regno Unito), è fondamentale modificare i metodi di selezione e il lavoro degli allevatori. Scopriamo cosa voglia dire nel concreto.

È necessario incrociare razze diverse? 

Sebbene la Norvegia abbia già preso la palla al balzo vietando l'allevamento dei Cavalier King Charles e dei Bulldog inglesi, sembra fondamentale affrontare il problema alla fonte.

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Secondo Clare Rusbridge è necessaria una revisione approfondita dei metodi di allevamento e maggiori opportunità di incrocio per fornire nuovo materiale genetico. Oggi la maggior parte degli allevatori di cani lavora in circoli relativamente ristretti, il che non favorisce la salute futura dei cani. 

Colpita da problemi cardiaci, tra l'altro, la razza Cavalier King Charles ha ancora soggetti sani, ma poiché sono così rari, non vengono privilegiati nel lavoro di selezione degli allevatori, che continuano a selezionare cani portatori di queste patologie

Per Rusbridge, i Cavalier King Charles sani dovrebbero essere incrociati con altre razze che presentano una mutazione genetica protettiva, che consentirebbe poi di reincrociarli con i Cavalier King Charles e di tornare allo standard della razza.

La reazione degli allevatori di cani

Come ha spiegato l'esperta al The Guardian, si tratterebbe di un vero e proprio riavvio della creazione della razza, non per soddisfare preferenze fisiche, ma per salvare le razze che tanto amiamo.

Progetti di questo tipo sono già stati avviati in Norvegia e Finlandia, con numerosi programmi di rifusione di alcune razze. Mentre alcuni allevatori sono scettici e riluttanti a partecipare a questi nuovi metodi, la maggior parte dei professionisti del mondo cinofilo è d'accordo con queste iniziative.

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