La morte di una bambina di soli nove mesi ad Acerra, in provincia di Napoli, sbranata dal Pitbull di famiglia mentre il padre dormiva, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza degli animali domestici in presenza di bambini piccoli.
Secondo le prime ricostruzioni, l’attacco è avvenuto improvvisamente, senza che l’uomo potesse intervenire in tempo. La madre era al lavoro. Il cane, già noto nel quartiere per un episodio di aggressività passato, è stato prelevato dall’Asl per gli accertamenti.
Se da un lato la comunità si chiede se questa tragedia poteva essere evitata, dall’altro gli esperti sottolineano l’importanza di riconoscere i segnali di disagio e di stress nei cani per prevenire episodi di aggressività.
Capire e prevenire l’aggressività nei cani
L’aggressività nei cani può avere molteplici cause, spiega la Dott.ssa Manuela Michelazzi, medico veterinario esperta in comportamento animale presso AniCura. Spesso viene sottovalutata, ma può essere il risultato di fattori genetici, esperienze passate traumatiche, paura o addirittura problemi di salute come il dolore cronico.
Quali sono i segnali di pericolo da non ignorare?
Tra i campanelli d’allarme più comuni troviamo l’irrigidimento del corpo dell’animale, lo sguardo fisso, il ringhiare e il mostrare i denti. Anche comportamenti apparentemente meno evidenti, come sbattere la lingua ripetutamente o abbassare la testa in modo rigido, possono indicare uno stato di disagio.
Un altro elemento chiave è la protezione delle risorse: cibo, giocattoli o attenzione del proprietario possono scatenare reazioni aggressive, soprattutto in cani che hanno vissuto situazioni di scarsità o traumi.
Educazione e prevenzione: la chiave per una convivenza sicura
«La prevenzione è fondamentale per evitare episodi tragici come quello di Acerra», sottolinea la Dott.ssa Michelazzi. L’educazione dei proprietari è il primo passo: conoscere il linguaggio del cane, rispettarne gli spazi e intervenire tempestivamente ai primi segnali di disagio può fare la differenza.
Un ruolo cruciale lo gioca anche la socializzazione precoce. Cani che non hanno avuto esperienze positive con bambini o che sono stati esposti a situazioni stressanti senza un’adeguata gestione possono sviluppare reazioni aggressive imprevedibili.
Infine, il supporto di un veterinario esperto in comportamento animale può aiutare a individuare e trattare eventuali problemi che contribuiscono all’aggressività. In alcuni casi, possono essere necessarie terapie specifiche per riequilibrare il benessere dell’animale e garantire una convivenza serena tra cane e famiglia.
Questo tragico episodio deve servire da monito sull’importanza della consapevolezza e della responsabilità nella gestione degli animali domestici, soprattutto in presenza di bambini piccoli.
Demonizzare un’intera razza non è la soluzione, ma ignorare i segnali di disagio e sottovalutare il rischio può portare a conseguenze devastanti. Educazione, prevenzione e una maggiore attenzione ai segnali di stress dei nostri animali sono gli strumenti più efficaci per garantire una convivenza sicura e serena.