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Brambilla

La legge Brambilla entrerà in vigore dal primo luglio.

© michelavittoriabrambilla / Instagram

Video. Una riforma tanto attesa: dal primo luglio entrerà in vigore la Legge Brambilla

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

Pubblicato il

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 17 giugno, il primo luglio prossimo la Legge Brambilla entrerà in vigore. Quali saranno i provvedimenti più importanti?

«Una riforma epocale, che l’Italia attendeva da 21 anni». Ecco come l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la tutela dell’ambiente, commenta il contenuto di questa legge da lei promossa.

La legge è stata definitivamente approvata lo scorso maggio e promulgata all’inizio di giugno. Il primo luglio entrerà finalmente in vigore. Vediamo insieme i punti più salienti di questa nuova normativa.

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I reati maggiori

Nel nostro Paese, secondo le statistiche, i soli reati di maltrattamento animale e uccisione rappresentano il 68,6% di tutti i reati contro gli animali perseguiti dalle Procure italiane. Sono principalement questi due allora quelli più colpiti dalla riforma.

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L’onorevole Brambilla spiega che

Uno dei principali obiettivi della legge è fornire ai magistrati strumenti più efficaci e adeguati per punire i responsabili di fatti particolarmente gravi.

Inoltre, è previsto che il reato di uccisione o danneggiamento di animali altrui (art. 638 c.p.) diventi finalmente perseguibile d’ufficio, con pene detentive che vanno da uno a quattro anni. La norma si applica anche nel caso di uccisione o danneggiamento di un singolo bovino o equino.

Attualmente, circa il 4% dei fascicoli aperti si riferiscono a questo tipo di reato. Di notevole rilevanza, per la sua particolare gravità, è il reato di organizzazione di combattimenti tra animali, insieme alle competizioni non autorizzate e al traffico di cuccioli.

La legge Brambilla prevede un inasprimento delle pene per questi crimini. Per chi commette abitualmente tali reati, si applicheranno le misure previste dal codice antimafia. L’onorevole Brambilla sottolinea che la legge riguarda tutti gli animali, senza distinzione di specie, inclusi quelli non d’affezione. Il prossimo passo, annuncia, sarà la tutela degli animali selvatici, ribadendo la sua ferma opposizione alla caccia.

Cosa prevede il provvedimento nel dettaglio?

Oltre al rischio di fino a 4 anni di carcere e 60mila euro di multa per chi uccide un animale, ci sono altre pene per reati “minori”: la reclusione fino a due anni e fino a 30mila euro di multa in caso di maltrattamento. Inoltre: 

  • Partecipare a combattimenti o competizioni tra animali comporta una pena fino a 2 anni di prigione e una multa di 30.000 euro, mentre gli organizzatori rischiano fino a 4 anni di carcere e 160.000 euro di sanzioni
  • Per gli organizzatori di eventi o competizioni che comportano violenze sugli animali, la multa passa da 15.000 a 30.000 euro. In caso di combattimenti tra animali, la reclusione per gli organizzatori può variare da 2 a 4 anni, con multe fino a 30.000 euro per i partecipanti
  • Viene introdotto il divieto di abbattere gli animali coinvolti in questi crimini, che dovranno essere mantenuti sotto custodia fino alla conclusione del processo
  • È vietato l'uso commerciale di pellicce provenienti da gatti domestici.
  • Un’importante novità è il divieto di tenere i cani alla catena a livello nazionale, e viene introdotta una nuova norma che permette alle associazioni di ottenere l’affido definitivo degli animali sequestrati, previo pagamento di una cauzione.

La legge Brambilla: rivoluzione nella giurisprudenza e nella cultura

La Legge Brambilla rappresenta non solo un’importante innovazione giuridica, ma anche un autentico cambiamento culturale. L’animale, da oggetto di sfruttamento e possesso, diventa finalmente un essere senziente, e viene riconosciuto come un soggetto da tutelare direttamente. Questo segna un radicale mutamento di prospettiva, rispondendo finalmente a una richiesta urgente e crescente in Italia.

Per fare un esempio concreto, basti pensare ai casi di violenza più scioccanti: il cane Angelo torturato a morte in provincia di Cosenza, il cane Aron bruciato vivo a Palermo, il gatto Leone scuoiato vivo nel Salernitano, e il gatto Green picchiato a morte in Veneto.

Questi sono solo alcuni dei casi più eclatanti, che hanno attirato l'attenzione dei media per la loro brutalità o perché sono avvenuti in piena vista. Da oggi, grazie alla riforma, sarà più facile punire severamente atti di questo tipo.

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