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cane mangia una carota

In caso di morbo di Addison del cane l’alimentazione è importante.

© Pixabay

L'alimentazione giusta per un cane con Morbo di Addison

Di Eleonora Chiais Giornalista

aggiornato il

Morbo di Addison nel cane: l’alimentazione è importante. Ecco qualche consiglio dietetico da adottare quando il proprio quattro zampe è affetto da questa patologia spesso cronica.

In caso di morbo di Addison del cane l’alimentazione è importante perché una dieta bilanciata potrà aiutare a ridurre i sintomi di questa malattia a livello endocrino causata dal cattivo funzionamento delle ghiandole surrenali.

Anche durante le fase più acute, che si presenteranno nei periodi di maggiore stress, una dieta bilanciata e attenta potrà fare la differenza. Ovviamente dovrà essere concordata attentamente con il veterinario che segue la terapia del quattro zampe.

Ecco, quindi, cosa c’è da sapere sull’alimentazione più indicata nel caso di morbo di Addison nel cane.

Cos'è il Morbo di Addison?

Come ben sanno i padroni di tutti quei quattro zampe che si trovano a convivere con questa patologia, il morbo di Addison è causato dal malfunzionamento delle ghiandole surrenali che non riescono più a produrre gli ormoni surrenalici nella giusta quantità.

La scarsità di questa produzione può avere conseguenze importanti soprattutto a livello cardiaco (a causa della bassa pressione arteriosa) e fa sì che, nell’organismo del pelosetto, si abbassi il livello di glucosio e di potassio.

Morbo di Addison nel cane: perché serve un'alimentazione controllata?

L’apporto di vitamine (principalmente B5, C ed E), ma anche di zinco e magnesio sono quindi indispensabili nella dieta di un cane affetto da questo disturbo.

Da un lato, infatti, alimenti ricchi di queste vitamine e minerali aiuteranno l’organismo del quattro zampe nella gestione del cortisolo (il cosiddetto “ormone dello stress”) durante i periodi di agitazione e, dall’altro lato, combatteranno i sintomi più evidenti di questa patologia come la stanchezza, la nausea e i dolori.

Anche se ogni caso dovrà essere considerato nella sua unicità e dunque richiederà un’alimentazione specifica che, considerando l’età e le abitudini del nostro amico, potrà essere definita nei dettagli solo da uno specialista, esistono alcune linee guida generali per quanto riguarda la dieta.

Cosa mangiare con il morbo di Addison?

In linea generale, comunque, dovranno essere proposti a Fido alimenti ad alto contenuto di sodio, che serviranno a combattere l’elevata perdita di quest’elemento.

Al contrario, dovranno essere accostati a cibi a basso contenuto di potassio; questo per via dell’elevata presenza di potassio nell’organismo in caso di morbo di Addison a causa del malfunzionamento delle ghiandole surrenali.

Anche l’apporto di vitamine sarà fondamentale e, per far fronte a questa necessità, si dovranno scegliere con attenzione le verdure per cani con un maggior contenuto di vitamine B5, C ed E.

È consigliabile utilizzare un'alimentazione grain free e priva di glutine per evitare uno stress digestivo ed evitare anche alimenti contenenti amido per la mancanza di amilasi salvare, che va ad affaticare il pancreas.

Vanno infine evitati alcuni integratori ed in particolare quelli contenenti echinacea, perché possono inteferire con l'assimilazione dei corticosteroidi e quindi portare ad un'assimilazione più bassa degli stessi.

La terapia per affrontare il morbo di Addison nel cane

Alla luce di quanto visto finora val comunque la pena di sottolineare che questa patologia (nella maggior parte dei casi cronica) ha bisogno di essere curata con una terapia specifica.

Una corretta alimentazione, infatti, potrà solo contribuire a combattere i sintomi più fastidiosi del disturbo e a supportare un po’ l’organismo di Fido sulle carenze causate dal malfunzionamento delle ghiandole surrenali.  

Accanto alla dieta bilanciata, quindi, sarà indispensabile un trattamento farmacologico che prevedrà la somministrazione orale di corticosteroidi o di mineralcorticoidi.

Questi dovranno essere prescritti dal veterinario che, poi, dovrà sottoporre il quattro zampe a controlli periodici, che saranno composti sia da esami del sangue – ematici – sia da controlli delle urine.

Tali controlli valuteranno la risposta dell’organismo alla terapia in corso e potranno permettere allo specialista di modificarla per renderla più o meno aggressiva a seconda dei casi specifici che il veterinario, di volta in volta, si troverà ad affrontare e a dover gestire per garantire il maggior benessere possibile al nostro amato pelosetto.

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Articolo revisionato da
francesco-reina




Francesco Reina
Assistente veterinario

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