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La toxoplasmosi del cane si contrae solo da gatti infetti: occhio alla lettiera!

© Pixabay

Toxoplasmosi del cane: sintomi, diagnosi e terapia

Di Flavia Chianese Zootecnica

aggiornato il

La toxoplasmosi del cane non può essere trasmessa all’uomo, ma può ugualmente arrecare gravi disturbi nel nostro amico a 4 zampe.

Tra le malattie infettive che possono colpire i nostri animali domestici, un’importanza particolare è rappresentata dalle zoonosi. Queste indicano la possibilità che una patologia si trasmetta dall’animale all’uomo e viceversa. 

La toxoplasmosi è una delle zoonosi più diffuse in Europa. Anche se il suo ospite definitivo è rappresentato dai felini, il cane e l’uomo possono subirne le conseguenze senza però diffonderla. In questo articolo faremo chiarezza sui possibili rischi derivanti dalla toxoplasmosi del cane

Zoonosi del cane: quali malattie può trasmettere all'uomo?

Il cane può trasmettere la toxoplasmosi?

Sospettate che il vostro cane abbia contratto la toxoplasmosi e temete che possa contagiarvi? Niente paura, perché questo è impossibile.

L’unico modo in cui l’uomo può infettarsi è ingerire la forma matura del parassita, presente nelle feci dei felini affetti. I gatti sono dunque gli unici a poter trasmettere la toxoplasmosi ad altre specie. 

L’ipotesi che questo accada in felini che vivono in appartamento è anche piuttosto rara: per via del loro stile di vita, le probabilità di contatto con il parassita sono davvero basse.

Nonostante la toxoplasmosi del cane non rappresenti un pericolo diretto per l’uomo e per gli altri 4 zampe della casa, non è da sottovalutare: essa può condurre ad una grave sintomatologia anche nella specie canina. 

Toxoplasmosi del cane

La toxoplasmosi è una malattia infettiva causata da un protozoo, il Toxoplasma Gondii. Questo parassita è ubiquitario in Europa, sopravvive nell’acqua e nel terreno in attesa di un ospite da parassitare.

L’ospite definitivo è il felino, che si infetta ingerendo carni crude contaminate (ad esempio quando va a caccia di topolini o piccoli uccelli).

L’ospite intermedio può essere potenzialmente qualsiasi animale a sangue caldo, compreso il gatto, il cane e l’uomo.

Il ciclo vitale del Toxoplasma Gondii può essere suddiviso in 2 fasi principali: il ciclo intestinale e il ciclo extraintestinale. Quest’ultimo causa la toxoplasmosi nel cane. 

Ciclo intestinale

Il ciclo intestinale avviene nell’intestino tenue dell’ospite definitivo, il gatto. Al suo interno il parassita può moltiplicarsi tramite riproduzione sessuata, formando delle oocisti.

Queste forme ancora immature del parassita, saranno espulse con le feci, e in condizioni ottimali di umidità e temperatura diverranno infettanti nell’arco di 2 giorni.

Se un ospite intermedio (come il cane) le ingerisce, può infettarsi e dare origine al ciclo extraintestinale. 

Ciclo extraintestinale 

Il ciclo extraintestinale è ciò che avviene nella toxoplasmosi del cane: a seguito di un’ingestione accidentale da parte di Fido delle forme mature di oocisti, il parassita migra dall’apparato digerente al torrente circolatorio, fino ad invadere organi (come il cervello) e muscoli, dove si deposita sottoforma di cisti e può permanere per anni.

In questa fase la riproduzione del protozoo è di tipo asessuato, più rapida della prima. 

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Un cane con toxoplasmosi presenta dei sintomi?

Nella maggior parte dei casi i cani non sviluppano alcuna sintomatologia legata alla toxoplasmosi. Se il sistema immunitario di Fido è ben saldo, l’infezione può rimanere latente per tutta la vita o per anni, senza causare alcun problema all’animale.

Nei soggetti sensibili, come cani anziani, immunodepressi e nei cuccioli, i sintomi di toxoplasmosi del cane possono invece essere così gravi da condurre anche alla morte

Sintomi della toxoplasmosi del cane

I sintomi più comuni di toxoplasmosi sono: 

  • Febbre, disidratazione;
  • Sintomi neurologici (tremori, convulsioni, crisi epilettiche);
  • Paralisi totale o parziale;
  • Difficoltà nella coordinazione del movimento;
  • Letargia;
  • Vomito e diarrea;
  • Inappetenza;
  • Infiammazione del bulbo oculare.

Un sintomo particolarmente interessante di questo parassita riguarda la sua capacità di alterare il comportamento in alcune specie.

Alterazione del comportamento

Anche se nel cane non è stato dimostrato, nei ratti il toxoplasma agisce in modo subdolo ma geniale, alternandone il comportamento neurologico “a suo favore”. In che modo?

I ratti e i topi infetti avranno meno paura dei loro eterni nemici felini, e anzi, saranno attratti dall’odore delle loro urine. Ciò renderà più probabile l’incontro, e di conseguenza la diffusione del parassita.  

Data la somiglianza genetica tra il DNA umano e quello dei topi, il toxoplasma è in grado di interferire anche con il cervello umano di persone infette, rallentando il tempo di reazione, aumentando l’incidenza di comportamenti pericolosi e causando episodi di schizofrenia

Diagnosi e terapia 

La diagnosi di toxoplasmosi del cane può essere fatta solo da un veterinario, in seguito all’osservazione degli eventuali sintomi clinici e sulla base di un’analisi del sangue specifica, che ricerca nel sangue la presenza di anticorpi anti toxoplasmosi

La buona notizia è che tale patologia può essere curata attraverso una terapia antibiotica (spesso a base di clindamicina) per circa 1 mese. Lo scopo del farmaco non è tanto quello di eliminare il parassita, quanto piuttosto di limitarne la riproduzione.

Nei casi più gravi potrebbero essere necessari cicli di flebo e l’utilizzo di farmaci antimalarici (pirimetamina). 

Possiamo concludere dicendo che la toxoplasmosi del cane è un pericolo "solo" per il nostro Fido, ma da non sottovalutare.

Portatelo dal veterinario appena notate qualcosa che non va. Se possedete anche un gatto invece, cambiate e igienizzate la lettiera al massimo ogni 3 giorni, e assicuratevi che nessuno dei 4 zampe venga a contatto con poteziali veicoli di infestazione durante le scorribande all'aperto!

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