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tigna nel cane

Come curare la tigna nel cane?

© VadimZosimov / Shutterstock

Come riconoscere la tigna nel cane e curarla?

Di Eleonora Chiais Giornalista

aggiornato il

Sai come curare la tigna nel cane? Sai come si prende e se si trasmette all'uomo? Tutto su sintomi e cure.

Il cane si gratta! Perché ha prurito se abbiamo messo l’antipulci solo pochi giorni fa e sul calendario abbiamo scritto che il trattamento deve essere ripetuto alla metà del mese prossimo? Non resta altro da fare che controllare di persona la presenza di parassiti fastidiosi. Eppure, nonostante gli occhiali, la luce forte e una buona mezz'ora di grattate all’amico peloso, di pulci o zecche neppure l’ombra.

E quella strana macchia di forma circolare sulla zampa, che prima non c’era? Forse la faccenda è più chiara: il cane può essere stato colpito da un fungo, una micosi o da quella che molto spesso viene definita genericamente come tigna nel cane (patologia causata dal Microsporum canis). Non si tratta di una malattia così strana e neppure di un malanno gravissimo del quale preoccuparsi oltremisura, ma certamente la presenza di una micosi nel cane non deve essere sottovalutata.

Come sempre quando ci troviamo di fronte a un problema di salute, deve essere affrontata in modo tempestivo anche perché questa problematica provocata da funghi può essere trasmessa anche agli esseri umani.

Che cos'è la tigna?

La tigna nel cane è provocata da funghi che si diffondono per contatto diretto o attraverso le spore che il portatore diffonde sul terreno contaminando l’ambiente.

Sono proprio queste spore a trovare un buon terreno di coltura su altri soggetti, provvedendo all’estensione del contagio: su altri cani, su gatti, su conigli e anche sull’uomo. Si può parlare, in altri termini, di una vera e propria infestazione di funghi.

La pelle e il pelo dei cani, ma anche le unghie, possono essere infettate da funghi. Nella più parte dei casi sono estremamente contagiosi e tendono a espandersi nelle diverse aree del corpo con effetti non solo esteticamente poco simpatici ma anche estremamente fastidiosi, tanto per l’animale infetto quanto per coloro che vivono con lui.

Come riconoscere la tigna nel cane?

Per quanto riguarda i sintomi della tigna del cane, questi sono abbastanza facilmente riconoscibili. Un cane con tigna, innanzitutto, è un cane che si gratta le varie parti del corpo a causa del prurito. Un prurito costante, fastidioso, che diventa insieme causa ed effetto di aree cutanee estremamente infiammate e arrossate, che possono persino portare alla desquamazione della pelle.

Spesso, come nel caso della tigna canina, si potranno notare delle aree circolari squamate o ulcerate in estensione, nelle quali il pelo tende a cadere, particolarmente sulle zone interessate quali zampe, sulle natiche e su collo, dorso e muso. È appena il caso di dire che un simile quadro influisce anche sul carattere del peloso amico, reso irascibile e teso a causa di un irresistibile prurito che, grattando, grattando sembra solo aumentare!

Di fronte al sospetto di una micosi, il veterinario potrà facilmente definire se Fido abbia o meno un problema di funghi mediante la lampada di Wood o un esame colturale.

Come curare la tigna nel cane?

Ci sono diverse terapie per curare la tigna nel cane, che spaziano dai rimedi naturali e omeopatici a quelli più classicamente farmaceutici, topici o sistemici.

Farmaci per la tigna del cane

Se si decide di curare la micosi del cane attraverso una terapia di carattere farmacologico, la cura - che dovrà essere sempre e comunque definita dal veterinario - potrà ricadere su un trattamento topico, cioè locale, oppure sistemico, vale a dire basato su farmaci da assumere, ad esempio, per via orale, sebbene si possano associare entrambe le terapie.

Pomata per la tigna del cane

Per quanto riguarda il trattamento topico, le pomate, solitamente a base di ketoconazolo, dovranno essere applicate direttamente sulla pelle del peloso nelle aree interessate dal fungo con l’obiettivo di circoscrivere il contagio.

Altre cure

Il trattamento sistemico prevede, invece, una terapia a base di itraconazolo e griseofulvina. Curare la micosi nel cane impone quindi, al pari di molti altri aspetti del rapporto con Fido, una scelta.

Il trattamento delle tigne, come di tutte le micosi, risulta spesso molto lungo e si tratta di infezioni difficili da debellare. È davvero importante che il proprietario segua alla lettera la prescrizione del veterinario e adotti tutti i comportamenti che gli vengono suggeriti dal curante per evitare il contagio, specie se in casa ci sono bambini. Non sono malattie gravi, ma molto fastidiose.

Inoltre tenete presente che la diagnosi può non essere immediata perché, manifestandosi come un'affezione cutanea, può essere facilmente scambiata per altre malattie: a questo scopo spesso il veterinario può prelevare piccoli frammenti di pelle (in modo indolore) per sottoporli a esami di laboratorio che ne confermino la diagnosi.

Rimedi naturali per la tigna del cane

Oltre ai rimedi farmacologici è possibile far fronte a questo disturbo con dei presidi naturali che il veterinario ha preventivamente approvato. Eccone una lista:

  • Olio di Neem: ricco di proprietà antimicotiche, quest’olio va mescolato con aloe vera e applicato sulla zona del corpo interessata un paio di volte al giorno;
  • Tea tree oil: con buone proprietà antisettiche;
  • Olio di semi di pompelmo: ricco di proprietà antifungine e antibatteriche; 
  • Miscela di aceto e sale: da applicare per qualche minuto sulla zona interessata e in seguito risciacquare;
  • Aglio: da miscelare con vasellina, spalmare sulla zona interessata, avvolgere il tutto con garza sterile e lasciar agire per una notte. Ripetere il procedimento per qualche giorno.

Tigna del cane sull'uomo: prevenire è meglio che curare!

Attenzione, però. Qualsiasi terapia potrà essere vanificata se non si cercherà di bonificare quanto più possibile l’area potenzialmente contaminata dall'animale infetto!

Tappeti, coperte e cuscini del nostro amico dovranno essere al più presto lavati con attenzione e, nel frattempo, vale pur sempre la pena di ricordare che le micosi animali sono spesso contagiose anche per l’uomo e che quindi questa pulizia speciale avrà il doppio risultato di evitare qualsiasi ulteriore contagio.

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Articolo revisionato da:

Francesco Reina
Assistente veterinario

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