Cosa pensereste se vi dicessimo che in natura esistono gatti dalle zampe palmate, di piccole dimensioni, che amano nuotare, si nutrono di gamberetti e vivono nelle foreste pluviali tropicali di pianura? No, non ci siamo inventati nulla: ciò di cui stiamo parlando è, in realtà, il gatto dalla testa piatta.
Si tratta di un felino che da tempo esiste in natura, ma che ha caratteristiche talmente tanto particolari da renderlo una sorta di unicuum tra i gatti che conosciamo.
Se siete curiosi di saperne di più, in questo articolo vi spieghiamo esattamente chi è il gatto con la testa piatta e quali sono le sue peculiarità che rendono ben poco assimilabile ai suoi parenti da appartamento.
Qualche nozione storica sul gatto dalla testa piatta
Il gatto dalla testa piatta è una specie che è stata scoperta nel 1827 da due personalità dell’epoca: si tratta di Nicholas Aylward Vigors, zoologo e politico irlandese, e di Thomas Horsfield, naturalista statunitense.
A loro, poi, si deve la denominazione della specie, la Prionailurus planiceps, da cui, appunto, proviene questo particolare felino.
Questa sua ultima caratteristica fisica non è certo passata inosservata ai due scienziati: prendendo spunto dalla sua testa piatta, maggiormente allungata e schiacciata rispetto a quella di altri felini, i due scienziati gli hanno infatti affibbiato un nome che parla da sé.
Un tempo ritenuto estinto, è poi riapparso in Malesia nel 1985. Ad oggi il gatto dalla testa piatta vive in Malesia e Thailandia, Sumatra e Borneo, ma la sua razza è in via di estinzione a causa dell’estendersi di piantagioni di biocombustibile nel suo habitat naturale.
Le caratteristiche fisiche
Abbiamo già abbondantemente parlato della sua testa, un cranio che si presenta abbastanza lungo mentre la calotta cranica è notevolmente appiattita. Ma il gatto a testa piatta presenta altre peculiarità fisiche che sono uniche nel suo genere!
Gli occhi
La prima è quella rappresentata dagli occhi: piuttosto ravvicinati e perfettamente tondi (oltre che un po’ “a palla”), essi donano all’animale una visione stereoscopica.
Ciò significa che entrambi gli occhi inquadrano la stessa immagine, senza consentirgli di avere una visione d’insieme.
Le zampe
E che dire delle zampe? Palmate e “a papera”, sono perfino più sviluppate di quelle del gatto pescatore, suo stretto parente.
Gli artigli sono solo parzialmente retrattili, come quelli del ghepardo e, in generale, tutto l’apparato motorio lo aiuta a muoversi meglio su terreni fangosi e nell’acqua, gli stessi che rappresentano il suo perfetto habitat naturale.
Già, perché a differenza della maggior parte degli altri felini, i gatti dalla testa piatta sono dei nuotatori provetti e sono in grado di immergere la testa fino a 12 centimetri sotto l’acqua pur di catturare la preda.
I denti
Non è un caso che le mandibole e i denti, progettati per trattenere prede acquatiche e scivolose come pesci, crostacei e rane, siano piuttosto potenti, al punto che un gatto dalla testa piatta è in grado di afferrare e trattenere prede acquatiche con la stessa abilità del gatto pescatore.
Similitudini con gli altri gatti
Per il resto delle sue caratteristiche fisiche, il gatto dalla testa piatta non è poi così diverso dagli altri felini.
Dotati di orecchie arrotondate, di una pelliccia morbida di colore bruno-rossastro sulla parte superiore del e sulla schiena e bianco screziato sulla pancia, i peli possono avere le punte bianche, scure o grigie.
Taglia e peso del gatto a testa piatta
La lunghezza dei maschi è compresa tra i 42 e i 50 cm, con una coda che, da sola, arriva a misurare tra 13 e 20 cm, mentre il peso varia tra 1,5 e 2,75 kg.
D’altro canto, le femmine sono lunghe tra i 33 i 37 centimetri, dotate di una coda di 15-17 centimetri e pesano mediamente 1,5 kg.
Il carattere
Solitario e sfuggente, il gatto con la testa piatta è a tutti gli effetti un animale impossibile da avvicinare e, a maggior ragione, da addomesticare.
Come ogni felino, anche il gatto a testa piatta marca il territorio, e i suoi richiami somigliano a quelli dei gatti domestici. Come questi ultimi, infine, fanno le fusa.