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Mamma gatta e cuccioli: due gatti rossi

Come fare se la convivenza tra mamma gatta e cuccioli è difficile?

© rbkomar rbkomar / Shutterrstock

La convivenza tra mamma gatta e cuccioli è una buona idea?

Di Francesca Discepoli Redattrice

Pubblicato il

Spesso si tengono uno o più piccoli di una cucciolata. Dopo lo svezzamento, però, possono esserci problemi di convivenza tra mamma gatta e cuccioli.

Marie-Hélène Bonnet, specialista del comportamento dei gatti intervistata da Wamiz Francia, ci spiega perché la convivenza tra mamma gatta e cuccioli non è una buona idea e perché la situazione può degenerare rapidamente.

Infatti è difficile separsi dai gattini di una cucciolata soprattutto se nascono in casa. E alla fine, spesso, si decide di tenerne almeno uno, pensando anche che sia una buona cosa per mamma gatta.

Mamma gatta e cuccioli: insieme o no?

Che emozione e quanta gioia quando una gatta dà alla luce i suoi piccoli in casa!

E quanti si dicono: «Ma sì, teniamo con noi un gattino, mamma gatta sarà felice, andranno sicuramente d'accordo e avremo un secondo gatto nel caso in cui la micia si annoiasse da sola durante il giorno!».

Errore fatale, secondo la comportamentalista francese. È una delle idee preconcette più diffuse che abbiamo sui gatti!

Mamma gatta rifiuta il gattino

La natura è ben fatta: ad un certo momento mamma gatta comincia a rifiutare i suoi gattini e avrà sempre più difficoltà a farli avvicinare. Si dimenticherà persino che li ha messi al mondo.

Il ricordo dell'odore della madre resta indelebile nei gattini: per questa ragione cercano sempre un contatto rassicurante con lei, che però li respingerà sempre più violentemente.

Sono casi rari ma può succedere che la madre sacrifichi un gattino più debole per terrorizzare gli altri.

No alla consanguineità

Con questo tipo di comportamento, la madre incita i suoi piccoli ad allontanarsi il più possibile dal suo territorio. Questo perché vuole evitare di incrociare uno dei suoi figli o che una delle sue figlie incroci uno dei suoi fratelli.

Questo è quello che accade in natura per impedire la consanguineità. Più la gatta si mostrerà aggressiva, più i suoi piccoli se ne andranno lontano: in questo modo lei avrà meno possibilità di incrociare la loro strada!

Anche nel gatto di casa questo istinto rimane forte. La convivenza tra mamma gatta e cuccioli diventerà insostenibile: per la madre è insopportabile dover vivere ogni giorno con i suoi figli ormai cresciuti.

Comportamento diverso con figlio o figlia

Il comportamento di mamma gatta differisce a seconda del sesso del gattino: più deciso e perfino violento in caso di un maschio, più aperto e conciliante in caso di una femmina (ma fino ad un certo punto!).

Mamma gatta e cuccioli: un rapporto particolare. ©Lubava / Shutterstock

La gatta non accetta il gattino maschio

Il giovane gatto avrà sempre l'instinto di farsi rassicurare dalla mamma e cercherà un contatto fisico. Ma lei non lo percepirà come tale e lo allontanerà.

La tensione tra mamma gatta e cucciolo sarà tangibile e sarà vissuta male da tutti i mici di casa, specialmente dal giovane cucciolo rifiutato, che capirà di non appartenere a quella famiglia. Ma non potrà andarsene come invece avviene in natura.

Allora gli spetta un'esistenza da gatto infelice e frustrato oppure una vita di lotta incessante al fine di sottomettere la madre autoritaria e prenderne il posto.

Può andare meglio con la figlia femmina

A volte la convivenza tra la gatta e il gattino funziona se quest'utimo è una femmina della prima cucciolata.

La madre può mostrarsi molto coopertiva con la figlia femmina se questa a sua volta diventa mamma. Ma l'equilibrio può presto spezzarsi se la figlia si attacca troppo ai suoi gattini oppure quando una delle due va in calore.

In quest'ultimo caso se è la madre che "domina" la figlia, questa potrebbe anche non andare più in calore a causa dello stress causato dalla situazione di tensione.

Chi non conosce i gatti non lo direbbe, ma i mici sono veramente molto sensibili a tutto quello che può causare loro stress e manifestare alcuni cambiamenti non solo nel comportamento, ma anche a livello fisiologico.

A volte si deve interrompere la convivenza tra mamma gatta e cuccioli

Separando madre e figli, la pace ritorna rapidamente in una casa dove miagolii, zampate e inseguimenti possono essere all'ordine del giorno.

Ma non è sempre facile emotivamente fare una scelta tra due dei nostri gatti. Quale tenere? Quale allontanare?

Idealmente bisognebbe evitare di tenere un gattino della cucciolata. La tentazione è forte ma le conseguenze di questa decisione possono essere disastrose.

Un gattino orfano avrà più fortuna

È più facile invece far convivere un gattino orfano con una mamma gatta. Lei potrà, ma non è scontato, fargli da madre come se fosse suo figlio, senza mai respingerlo.

Quindi, se si vuole allargare la famiglia con un nuovo gatto, meglio introdurlo dall'esterno, in modo che non abbia legami di sangue con la gatta.

E se mamma gatta coccola il suo gattino?

Tuttavia il fatto che esista una regola non preclude che ci sia l'eccezione tra mamma gatta e cuccioli, anzi!

Succede infatti che alcune gatte con un istinto meno forte non allontanino i loro gattini ormai cresciuti e che non siano mai violente nei loro confronti. Addirittura ci sono mamme gatte che vegliano sul loro piccolo per ben 15 anni!

È importante dire che sterilizzare la madre non favorirà la convivenza tra la gatta e il suo gattino.

Infatti il suo istinto rimane lo stesso: se non sopportava quel gatto prima, non lo sopporterà neache dopo l'intervento visto che ai suoi occhi è un gatto e non uno dei suoi cuccioli!

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Articolo scritto per Wamiz.com da:

Marie-Hélène Bonnet
Specialista del comportamento dei gatti

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