Il mondo felino è ricco di incredibili misteri. Sarà capitato a tantissimi proprietari di porsi la fatidica domanda "ma perché il mio gatto è aggressivo"? Sembra una palla di pelo così dolce e poi, in men che non si dica, il suo atteggiamento può cambiare.
Si sa, comprendere il linguaggio del gatto non è semplice e delle volte possono presentarsi dei problemi comportamentali non facili da risolvere se non con l'aiuto di un esperto. Con questo articolo proviamo intanto ad identificare 5 motivi che spingono un amico baffuto all'attacco.
5 motivi che spiegano come mai il mio gatto è aggressivo
1. È istintivo
Prima di tutto non dimentichiamoci che il gatto è, e resta, un animale dotato di un forte istinto legato alla sua specie (predatore e preda).
Di conseguenza, la sua reazione è spesso più rapida della sua analisi della situazione. In effetti, se ci pensiamo bene, non è tanto logico prendersi il tempo di riflettere se contrattaccare o meno quando ci si sente minacciati!
Il nostro micio può graffiarci senza realmente volerci far male, ma per una reazione che il suo istinto gli fa vedere come un pericolo. In genere ci rendiamo subito conto del malessere del gatto dopo un malinteso del genere.
In questo caso preciso sarebbe opportuno chiedersi cosa ha portato a questa situazione, per evitare che l’accaduto si riproduca. Bisogna tenere a mente anche che un gatto, come un uomo, può avere un umore molto lunatico che va a giocare anche sulla sua pazienza e sulla sua soglia di sopportazione.
2. Il mio gatto è aggressivo perché soffre!
Il dolore è anche una causa di reazione aggressiva. Che sia dovuto ad una cistite o altro, il gatto non fa spesso il legame tra dolore fisico e il suo corpo; piuttosto dà la responsabilità della sua sofferenza ad un elemento esterno a lui. E lì arriva la zampata!
Cercate anche di portare il vostro gatto dal veterinario per fare accertamenti sui suoi malesseri.
3. Il mio gatto è aggressivo perché non arriva a socializzare
Una cattiva socializzazione può anche portare all’aggressività. Il gatto cresciuto senza un’educazione data dagli umani, dalla sua nascita fino alla sua adozione, può avere reazioni violente.
Non perché cerchi di dominare il suo padrone, un gatto non cercherà mai di farlo. Si tratta piuttosto di un rifiuto nel riconoscere l’autorità o di scendere a compromessi per una migliore coabitazione.
In questo caso nessun diffusore o calmante potranno aiutarvi. Solo la pazienza e l’aiuto di un comportamentalista specializzato coi gatti.
4. Perché il gatto è selvaggio
Peggio della mancanza di socializzazione c’è il gatto "selvaggio". La gatta apprende ai suoi cuccioli ad essere diffidenti con gli uomini e se si prende una cucciolata di gattini selvaggi, sarà molto difficile farli adattare ad una vita domestica con dei contatti fisici con gli umani.
Le associazioni dei gatti di strada hanno capito perfettamente il rischio e in genere lasciano questi gatti particolari in delle zone di "nutrimento" controllando sempre la loro salute, ma senza cercare di farli adottare. Purtroppo, non tutti i gatti sono pronti ad accettare carezze.
5. Il mio gatto è aggressivo quando c’è un intruso a casa sua
L’arrivo di un intruso, che sia gatto, cane o umano, può provocare nervosismo nel micio, che vi farà capire la cosa a modo suo. Questa situazione può essere vissuta come un’aggressione alla sua libertà territoriale.
Il gatto può reagire attivamente contro l’intruso e contro chi l’ha introdotto in casa sua, quindi il suo padrone, sui cui aveva tutta la sua fiducia! La risposta arriva quindi a causa della sua frustrazione.
Tenete a mente che un nuovo arrivo sul territorio deve essere preparato settimane in anticipo con un piano ben preciso, da vedere insieme ad un comportamentalista per il gatto.
Cosa faccio se il mio gatto mi attacca?
In qualsiasi caso, se il vostro gatto vi ha feriti, anche solo con un piccolo graffio, parlatene col medico per evitare qualsiasi tipo di infezione. Delle volte un semplice disinfettante non è sufficiente.
Il vostro micio ha le orecchie all’indietro e le pupille dilatate? Non disturbatelo e cercate di capire piuttosto cosa lo turba in modo da capire cosa fare.
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Articolo revisionato da:
Francesco Reina
Assistente veterinario