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agrumi e gatto

Scopriamo se gli agrumi ai gatti sono nocivi o no.

© bellena / Shutterstock

Gli agrumi ai gatti fanno bene o sono dannosi?

Verificato da un esperto del mondo animale, Francesco Reina , Assistente Veterinario
Di Ilenia Colombo Redattrice | Community Manager

aggiornato il

Cosa succede se si danno gli agrumi ai gatti? Questi frutti fanno bene o no ai nostri amici felini? Domande che trovano risposta in questo articolo!

I gatti sono carnivori, quindi la loro dieta è spesso legata al consumo di carne. Tuttavia, il tuo animale domestico può anche mangiare altri alimenti, come verdura ma anche frutta.

Quindi, dare gli agrumi ai gatti fa bene alla loro salute? Oppure sono pericolosi per i nostri amati amici a quattro zampe?

Per natura, i gatti sono curiosi di tutto o quasi. In effetti, alcuni cibi e odori possono far correre i nostri amici felini nella direzione opposta!

Questo è anche il caso degli agrumi: il loro odore e sapore non attira per nulla i felini. Perché? Scopriamolo subito!

Posso dare gli agrumi ai gatti?

Andiamo subito al sodo dell'argomento: dare gli agrumi ai gatti è buona o cattiva idea?

La risposta è univoca:

Gli agrumi sono tossici per i gatti. Arance, limoni, mandarini e pompelmi sono frutti vietati ai gatti e possono farli ammalare gravemente se ingeriti in grandi quantità.

Perché gli agrumi non fanno bene ai gatti?

Questo si spiega per via del meccanismo di difesa che fa sì che i felini siano naturalmente respinti dal profumo degli agrumi, tanto che esistono in commercio spray e repellenti per animali.

Tutta "colpa" della limonina, degli oli essenziali e di grandi quantità di acido citrico contenuti negli agrumi, tutti elementi che i gatti trovano ripugnanti.

Leggi anche: Cosa non devono mangiare i gatti?

Gli agrumi da evitare

Gli agrumi che dovrebbero essere tenuti lontani dai gatti sono praticamente tutti:

  • Limoni;
  • Lime
  • Arance;
  • Mandarini,
  • Clementine;
  • Pompelmi;
  • Bergamotti.

Ai gatti non piace l'odore degli agrumi!

I forti profumi di agrumi possono essere usati per frenare molti comportamenti nei gatti non proprio graditi a noi umani. Le bucce degli agrumi e gli spray agli agrumi terranno i nostri amici birbantelli lontani dai mobili, dalle piante d'appartamento e dai giardini.

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Quali parti degli agrumi sono velenose per i gatti?

Tutte le parti del frutto sono velenose, che si tratti della buccia, della polpa o delle foglie.

Tuttavia, non tutti gli agrumi hanno gli stessi effetti dannosi sui gatti. Limone e lime sono i più pericolosi, davanti all'arancia. Al contrario, mandarino e pompelmo hanno effetti meno pronunciati.

Questo perché, come abbiamo visto, gli agrumi contengono una serie di ingredienti nocivi per Micio.

Agrumi ai gatti: quali effetti hanno su di loro?

Sono non pochi gli effetti collaterali degli agrumi ai gatti, che variano in base alla quantità di frutta ingerita.

L'acido citrico contenuto negli agrumi irrita l'apparato digerente dei gatti: l'ingestione di agrumi può causare ai gatti disturbi gastrointestinali, tra cui vomito e diarrea.

Gli oli essenziali portano allo stesso risultato. Il gatto può quindi sbavare e soffrire di dolori di stomaco, rigurgito e feci molli.

Se vengono ingerite grandi quantità di agrumi, può anche verificarsi depressione del sistema nervoso centrale, causando problemi respiratori, vertigini, svenimento o convulsioni nel gatto.

Infine, per la loro acidità, possono provocare irritazioni cutanee anche in caso di contatto con il corpo dell'animale.

Dovrebbero quindi essere consumate quantità eccessive affinché l'animale abbia reazioni veramente gravi. Fortunatamente, la maggior parte dei gatti eviterà in modo del tutto naturale di mangiare o avvicinarsi agli agrumi. Se invece l'animale ingerisce solo una piccola porzione del frutto, è probabile che i sintomi siano lievi.

Ricapitolando, dare gli agrumi ai gatti è assolutamente da evitare! In ogni caso, il consiglio da tenere sempre in mente è quello di verificare sistematicamente con il proprio veterinario di fiducia prima di apportare modifiche alla dieta, ai farmaci o alle abitudini del proprio animale domestico.

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