La convivenza gatto adulto e gatto cucciolo deve essere avviata nel migliore dei modi per evitare che tra i felini di casa si creino attriti destinati ad avere conseguenze (nell’immediato così come in futuro) sul benessere domestico di entrambi. Dalla presentazione al vero e proprio inserimento, quindi, ecco come è bene comportarsi quando la famiglia si allarga decidendo di adottare un gatto nuovo.
Cosa c’è da sapere prima di avviare convivenza gatto adulto e gatto cucciolo?
La decisione di inserire un nuovo gatto in casa non è mai da prendere a cuor leggero: in primo luogo perché si tratta di un cambiamento importante nel tran-tran quotidiano del felino domestico “anziano” e anche perché, specialmente nei primi tempi, richiede una grande disponibilità (e un considerevole impiego di tempo) da parte del padrone.
Portare un gatto nella casa dove un altro è sempre stato il sovrano indiscusso immaginando che la coabitazione possa avviarsi serenamente fin dal primo istante, infatti, è un sogno destinato (nella stragrande maggioranza dei casi) ad infrangersi.
Dall’altro lato, però, è bene ricordare che il gatto – pur essendo un animale molto territoriale – non è un essere solitario come lo descrive la vulgata comune e quindi, con ogni probabilità (e magari non nell’immediato ma certamente in futuro), sarà felice di avere una compagnia per le sue giornate domestiche e altrimenti solitarie (specialmente se rientra nelle fila dei gatti da appartamento).
Come inserire un nuovo gatto in casa?
Fatte le dovute premesse, quindi, eccoci al dubbio: come inserire un nuovo gatto in casa? Considerando che l’avvio di una convivenza gatto adulto e gatto cucciolo porterà meno problemi rispetto all’inizio di una convivenza tra gatti adulti, è bene comunque procedere senza fretta scegliendo un periodo tranquillo nel quale si potrà dedicare ai mici tutto il tempo necessario perché la coabitazione parta con il piede giusto.
Per prima cosa, quindi, portate il nuovo inquilino in casa ma senza presentarlo subito e direttamente al residente. Nei primi giorni, infatti, sarà meglio adibire una stanza al nuovo arrivato, scegliendola ad hoc per limitare lo stress del gatto anziano (evitando, per esempio, la stanza da letto nella quale il micio non può accedere o il salotto del quale è sempre stato il re indiscusso), e lasciarlo in questo spazio permettendo all’altro gatto di accorgersi della novità senza che questa modifichi la sua vita di tutti i giorni. Pian piano ci si accorgerà della curiosità del gatto anziano e, a questo punto, si potrà procedere con la presentazione “olfattiva” per esempio coccolando prima l’uno e poi l’altro (senza lavarsi le mani tra il primo e il secondo) o passando il mantello di entrambi con lo stesso panno morbido.
Gatto adulto e gattino nuovo: l’inserimento (graduale e controllato)
Quando gatto adulto e gattino nuovo avranno mostrato un reciproco interesse (che sarà subito evidente ai padroni che sanno comprendere il comportamento del gatto) e si saranno conosciuti, a livello olfattivo, a distanza, si potrà quindi proseguire. In questo periodo – sempre tenendo il nuovo arrivato nella sua stanza – si potrà cercare di far accostare al padrone di casa anziano la presenza del cucciolo con qualcosa di positivo, tipicamente la pappa. Per riuscirci servite ai mici i pasti contemporaneamente posizionando le ciotole da una parte e dall’altra della porta che li divide.
Dopo un paio di giorni (un periodo indicativo che, ovviamente, potrà variare anche di molto a seconda del carattere dei diretti interessati) arriverà quindi il momento del primo incontro muso a muso. Per condurlo al meglio posizionate il nuovo arrivato in un trasportino all’interno della “sua” stanza e invitate il micio anziano ad accedere a questo spazio. Questi incontri dovranno ripetersi varie volte nell’arco delle giornate fino a quando non si deciderà di procedere con l’ultimo step dell’inserimento, eliminando il trasportino e permettendo ai gatti di interagire direttamente. Questo incontro dovrà avvenire in un territorio neutrale e “a porte aperte” di modo da offrire ad entrambi la possibilità di rifugiarsi altrove nel caso uno o l’altro ne avvertisse la necessità.
Inserimento di un nuovo gatto: le regole del primo periodo
A questo punto, quindi, i pelosetti si conoscono ma il primo periodo non può ancora dirsi terminato. Nel corso delle prime settimane, infatti, qualche zuffa (a base di morsi e graffi) non si potrà mai escludere del tutto e sarà bene mantenersi sempre vigili senza lasciare i felini da soli troppo a lungo.
Poi, poco a poco, la situazione migliorerà naturalmente e anche qualora i due non diventassero mai amici inseparabili (magari a causa della differenza d’età e quindi di energie), sicuramente impareranno a convivere facendosi una buona compagnia e condividendo le attenzioni degli amici a due zampe.