I parassiti intestinali del gatto sono uno dei principali motivi di visita veterinaria. Non appena adottato un cicciolo, infatti, lo specialista praticherà tutti gli esami di routine, tra i quali quello delle feci per verificare l’eventuale presenza di parassiti tra i quali quelli intestinali.
Questo disturbo può, però, interessare anche i gatti adulti. Ecco quindi un articolo per rispondere alle domande più o meno comuni sui parassiti intestinali del gatto, a cominciare dai diversi tipi.
Tipi di vermi nel gatto: parassiti tondi o piatti
I parassiti che colpiscono il gatto sono diversi, e possono colpire polmoni, cuore o intestino. Ci occupiamo di seguito di un disturbo molto corrente per il quale viene eseguita nei primi mesi di vita la sverminazione: i vermi intestinali del gatto. Ma quali sono i parassiti in questione?
Si tratta di vermi tondi (nematodi) e vermi piatti (cestodi).
I vermi tondi (nematodi)
Appartengono alla prima categoria gli ascaridi (vermi a forma di spaghetto dalla lunghezza che varia tra i 10 e i 20 cm) e gli anchilostomi (grandi tra i 0,5 e i 0,15 centimetri, si tratta di vermi che si nutrono del sangue del gatto rischiando di provocare gravi anemie).
I vermi piatti
I vermi piatti invece sono il dipylidium caninum (un tipo di tenia causata dall’ingestione di una pulce), la tenia stessa e l’echinococcus granulosus (parassita molto raro della grandezza di qualche millimetro che può essere ingerito attraverso la carne cruda).
I vermi protozoari
Oltre ai vermi esistono anche degli altri parassiti intestinali chiamati protozoari poiché hanno la particolarità di essere costituiti da una sola cellula.
La toxoplasmosi è un esempio di malattia causata da un protozoo.
Sintomi dei parassiti intestinali del gatto
I vermi tondi provocano nel gatto delle infiammazioni intestinali che si manifestano con:
- diarrea;
- stanchezza;
- comportamento inabituale del micio, nel caso in cui ci fosse un attacco anche alle terminazione nervose.
Un accumulo di vermi tondi nell’intestino potrebbe causare un’ostruzione e portare finanche alla morte dell’animale.
Se il gatto è inappetente, perde peso ed è vittima di diarrea, invece, potrebbe essere stato colpito da vermi piatti.
Cause dei parassiti intestinali nel gatto: il contagio
Le cause dei parassiti intestinali nel gatto possono essere diverse a seconda del parassita contratto.
Se si tratta di ascaridi il gatto ingerisce le uova dei vermi dal terreno o dalle feci di un altro gatto.
Nella maggior parte dei casi, però la trasmissione avviene attraverso il latte materno, per questo motivo spesso i cuccioli vanno sverminati una volta nati.
Per quanto riguarda gli anchilostomi, anche in questo caso il contagio è trans-mammario, ma può avvenire anche attraverso la placenta o semplicemente calpestando delle larve infette.
Il dipylidium caninum, come già specificato, ha bisogno di una pulce come intermediario per essere trasmesso, anche il contagio da tenia necessita di un intermediario, in questo caso però si tratterà di un roditore.
L’echinococcus, invece,colpisce molto raramente il gatto privilegiando come ospite cani, lupi e volpi. Questo parassita è inoltre pericoloso per l’uomo.
Infine, la trasmissione dei parassiti protozoari penetrano nell’organismo tramite l’ingestione di cibi poco cotti, poco lavati o crudi.
Come curare i parassiti intestinali del gatto?
Prima di curare i parassiti intestinali del gatto il veterinario procederà al prelievo di un campione di feci per verificare di quale parassita si tratta e adattare così la terapia da mettere in atto.
In seguito verranno somministrati al micio dei farmaci specifici (vermifugi) da assumere oralmente.
Nei casi più gravi viene effettuato un intervento invasivo o delle iniezioni.
Se il veterinario si occupa delle cure mediche, nel quotidiano siamo noi padroni a dover fare la nostra parte: è importante infatti seguire alla lettera le indicazioni dello specialista per quanto riguarda l’alimentazione del gatto e la somministrazione dei farmaci e mettere in atto delle strette norme igieniche soprattutto per quanto riguarda la pulizia di ciotole e lettiera.
Farmaci per i parassiti intestinali del gatto
I medicinali per i parassiti intestinali del gatto devono essere prescritti dal veterinario che ci saprà indicare i modi e i tempi di somministrazione.
Siccome queste sostanze risultano abbastanza tossiche per l’animale accanto alla terapia farmacologica si consiglia di somministrare al gatto probiotici, presidi omeopatici per proteggere l’intestino, drenare il fegato e depurare l’organismo.
I parassiti intestinali del gatto contagiano l’uomo?
Alcuni parassiti intestinali del gatto sono contagiosi per l’uomo, ma non tutti.
Gli ascaridi, se ingeriti, possono creare delle lesioni interne (non necessariamente nell’intestino), mentre gli anchilostomi, possono dare lo stesso problema, ma possono essere contratti anche semplicemente calpestandone le larve.
L’echinococcus granulosus è molto pericoloso per l’uomo poiché provoca delle cisti in molti organi e può avere anche gravi conseguenze sulla sua salute ed infine tra i protozoi più pericolosi per l’uomo ricordiamo quello responsabile della toxoplasmosi.