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cane in un prato

Ancora una regione discute del patentino per cani.

© Alex_D_Urs/Pixabay

Patentino per alcune razze di cani: la proposta di legge di una regione italiana fa discutere

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

Pubblicato il

Ancora una regione italiana propone un patentino per alcune razze di cane. Quali sono i dettagli della proposta? Andiamo verso una regolamentazione nazioanle?

 

Un nuovo progetto di legge proposto dalla regione Lombardia sta facendo discutere. Si tratterebbe dell’introduzione di un patentino obbligatorio per i proprietari di alcune razze di cani “potenzialmente problematiche”.

L’obiettivo è quello di migliorare la gestione di questi animali e garantire la sicurezza pubblica. Tra le razze coinvolte non ci sono solo i Pitbull e Rottweiler, ma anche razze come il Pastore maremmano e l’Akita Inu.

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Quali sono i criteri del patentino? 

Come riportato da Il Corriere della Sera, la proposta di legge include 26 tipologie di cani e i loro incroci, che richiederanno un patentino per la gestione.

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Questo attestato sarà rilasciato dopo la partecipazione a corsi teorici e pratici, durante i quali saranno valutati il comportamento del cane e l’interazione con il proprietario. 

L’intento non è creare una “lista nera”, ma una “save list”, che garantisca la sicurezza e il benessere di cani che necessitano di attenzioni speciali.

Questa iniziativa nasce dalla preoccupante crescita del numero di aggressioni gravi, talvolta mortali, causate da alcuni cani domestici. Per affrontare il problema, la Lombardia intende introdurre normative più rigorose: chi desidera adottare un cane appartenente a queste razze dovrà dimostrare di saperlo gestire in modo appropriato.

Inoltre, verranno imposte restrizioni legali, con limitazioni all’acquisto per chi ha precedenti penali o non risulta idoneo.

Il parere degli esperti

Alcuni esperti come Stefania Dal Pasto, delle Guardie Zoofile, avvertono che il patentino da solo potrebbe non bastare senza un sistema di controlli efficace per prevenire allevamenti abusivi e la vendita illegale di cuccioli.

Si teme infatti che la nuova normativa, da sola, possa non essere sufficiente a garantire un cambiamento effettivo.

Le preoccupazioni riguardano l’efficacia dei controlli sugli allevamenti abusivi e la gestione degli animali problematici nei canili.

La mancanza di strutture adeguate e di personale specializzato potrebbe aggravare le difficoltà di gestione dei cani inseriti nella lista, compromettendo il loro benessere.

Una norma nazionale sempre più vicina?

L’introduzione del patentino, già in uso a Milano in forma teorica, trova in questa proposta un’evoluzione più pratica e strutturata, ispirata al Certificato di affidabilità ed equilibrio (Cae) dell’Enci.

Il progetto di legge è il risultato di una collaborazione tra diverse istituzioni lombarde, tra cui l’Associazione dei Comuni (Anci) e le ATS, con il sostegno dell’Enci e delle associazioni che gestiscono i canili. Roberto Anelli, vicepresidente della commissione Sanità, ha sottolineato come la finalità sia duplice: tutelare sia il benessere dei cani sia la sicurezza pubblica.

Anche a livello nazionale il governo sembra orientato verso questa direzione, con il Ministero della Salute che sta già preparando un decreto legislativo ispirato alle stesse linee guida, come confermato dal capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo.

Già a maggio 2024, la regione Liguria aveva approvato all’unanimità un ordine del giorno che introduce l'obbligo per i proprietari di cani appartenenti a «razze potenzialmente problematiche» di ottenere un patentino. Forse una normativa nazionale è sempre più vicina. 

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