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lana di cane

Trasformare il pelo di cane e gatto in lana? Per questa start-up nostrana è possibile!

© Lana di cane/ Instagram

Video. Il pelo del tuo cane può diventare un maglione? Sì, grazie a questa incredibile idea italiana!

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

Pubblicato il

Sui Monti Sibillini, nelle Marche, è nata la Fattoria La Rocca, l’atelier che trasforma il pelo di cani e gatti in filati preziosi e sostenibili.

Da un gesto quotidiano come spazzolare il proprio cane, può nascere un progetto imprenditoriale? Per Giulia e Alessandro sì. 

La loro Fattoria La Rocca sui Monti Sibillini, nelle Marche, è diventata un laboratorio dove il pelo di cani e gatti prende nuova vita, trasformandosi in calde sciarpe, cappelli e maglioni. Un’idea che unisce amore per gli animali, sostenibilità e tradizione artigianale.

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L’arte della filatura applicata al sottopelo dei quattro zampe

Tutto è iniziato con Asaki, il cane adottato da Giulia e Alessandro da un canile di Macerata. Una muta eccezionale ha lasciato loro due chili di sottopelo, troppo preziosi per essere gettati via.

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Da lì, il passo verso la creazione di filati non è stato breve, ma è diventato la base di un’attività unica in Italia: filare il sottopelo di cani e gatti.

La Fattoria La Rocca è oggi un punto di riferimento per chi desidera dare una seconda vita al pelo dei propri animali domestici. Utilizzando arcolai tradizionali e macchinari canadesi specializzati, Giulia e Alessandro hanno saputo coniugare passione per l’artigianato e innovazione.

Una comunità che cresce tra amore per gli animali e sostenibilità

Oggi il progetto ha superato i confini locali: le richieste arrivano da tutta Italia e dall’estero. La particolarità? Ogni gomitolo è personalizzato con il nome e la foto del cane o del gatto di riferimento.

Non mancano nemmeno le commissioni per capi finiti, realizzati a mano da artigiane locali. La filatura del sottopelo segue i principi dell’economia circolare, recuperando fibre altrimenti destinate ai rifiuti. E oltre al lavoro sui filati, La Rocca organizza corsi di filatura e tintura naturale, e custodisce nel suo Museo della Lana la memoria di un sapere antico che oggi rivive grazie anche agli amici a quattro zampe.

Quella di Giulia e Alessandro non è solo una storia di imprenditorialità, ma un esempio concreto di come l’amore per gli animali e il rispetto per l’ambiente possano intrecciarsi con l’artigianato e la creatività. 

La loro attività, nata quasi per caso, oggi rappresenta un modello di sostenibilità e riscoperta delle tradizioni. In ogni filo c’è una storia personale, un legame speciale tra persone e animali che prende forma e calore, trasformandosi in qualcosa di unico e duraturo. 

Un messaggio forte che ci ricorda quanto sia possibile costruire valore a partire da ciò che troppo spesso viene scartato.

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