I nostri amici pelosetti hanno caratteristiche evolutesi affinché potessero sopravvivere al meglio in diverse condizioni climatiche: questo li ha portati a sviluppare il sottopelo, un vero e proprio “cappottino naturale”.
Ma cos’è il sottopelo del cane e quali sono le sue funzioni e caratteristiche? Tutti i cani ce l'hanno? Come possiamo prenderci cura al meglio del sottopelo del cane?
Rispondiamo a tutte queste domande in questo articolo.
Cos’è il sottopelo del cane?
Il sottopelo del cane (anche detto pelo secondario), è uno strato di manto che cresce parallelamente al pelo primario, ma presenta diverse caratteristiche peculiari che lo rendono diverso da quest’ultimo.
- È costituito da peli più corti, più morbidi e più sottili rispetto al pelo primario che rappresenta il mantello visibile esternamente;
- la sua crescita è limitata alla copertura della pelle, per la quale il manto secondario ha funzione di isolante termico (protegge sia dal freddo che dal caldo!), protezione da micro-abrasioni ed impermeabilizzante;
- costituisce una sorta di “impalcatura” per lo sviluppo del pelo primario;
- viene perso durante il periodo di muta per poi rigenerarsi quando il clima lo richiederà;
- non tutti ne sono provvisti, esistono cani senza sottopelo.
Ma guardiamo più da vicino gli elementi del pelo secondario e la loro relazione con quello primario.
Struttura del manto del cane
Il pelo è un filamento costituito da cheratina, una proteina prodotta dal derma; è ancorato alla cute mediante una radice, costituita da cellule specializzate che si trovano in profondità nel derma, dalle quali la cheratina prodotta raggiunge gli strati superiori.
Man mano che si raggiunge la superficie del derma, le cellule che costituiscono il pelo perdono il nucleo (diventando, di fatto, cellule morte) e sono dette cornee.
La sezione trasversale del pelo presenta tre strati concentrici, dall’interno verso l’esterno: midollo, corteccia, cuticola.
È la radice del pelo che determina lo sviluppo dello stesso e per questa ragione è adagiata in una particolare struttura epidermica detta follicolo pilifero, che termina con un rigonfiamento detto bulbo. Ciascun follicolo e relativo bulbo sono affiancati da una ghiandola sebacea, che avrà il compito di produrre sebo, sostanza idratante e protettiva.
Il pelo fuoriesce dalla cute mediante un foro, dal quale possono fuoriuscire più peli contemporaneamente, i cui follicoli sono nutriti dalla medesima ghiandola sebacea.
A questo punto possiamo distinguere i peli primari (cioè quelli del mantello) dai secondari (quelli del sottopelo):
- il follicolo ed il bulbo del pelo primario, anche detto di guardia, si collocano molto in profondità nel derma, e risultano più corposi;
- i follicoli ed i bulbi dei peli del sottopelo del cane invece, risultano più superficiali, in modo da avere una vita più breve.
Una volta compresa la morfologia del pelo secondario, andiamone a scoprire la fisiologia.
Sottopelo del cane e muta stagionale
Il sottopelo dei cani che vanno soggetti a muta, viene fisiologicamente perso in coincidenza dei cambiamenti climatici stagionali: regolazioni ormonali correlate al clima inducono pertanto la perdita del pelo secondario in primavera.
Quello che accade praticamente è che il cane, in vista della stagione calda, si “sveste” del suo cappottino naturale, restando con il solo pelo primario, o di guardia, che costituisce il mantello.
Contemporaneamente a questo fenomeno, nella profondità del derma, il bulbo ed il follicolo dei peli di guardia iniziano a guidare la proliferazione di nuove cellule, che serviranno per ricostituire il pelo secondario, non appena le temperature autunnali lo richiederanno.
Tutti i cani hanno il sottopelo?
No, come abbiamo accennato poc’anzi, non tutti i cani hanno il sottopelo. La natura, infatti, ha permesso loro di evolversi secondo le relative esigenze climatiche della zona in cui si è sviluppata e vive, ciascuna razza.
Ecco perchè è sbagliato "tosare" il cane al sopraggiungere della stagione calda: ci ha già pensato la natura a fornire loro un sistema di termoregolazione eccellente e infallibile, perchè intrometterci rischiando di recargli danno?
Esistono pertanto:
- cani con sottopelo che fanno la muta periodicamente;
- cani con pelo a crescita continua che non fanno muta;
- cani con sottopelo che muore ma non cade.
Guardiamo più da vicino ciascuna di queste tipologie.
Cani con sottopelo che fanno la muta periodicamente
Tutti i meticci e i cani che vivono in regioni dal clima continentale, presentano il caratteristico sottopelo del cane, che sarà dismesso in prossimità della primavera e re indossato all’entrare dell’autunno.
Ma non è tutto: la natura, infatti, ha permesso a cani che vivono in zone dal clima particolarmente rigido, come gli Alaskan Malamute, di avere un ricco e folto pelo secondario, che nel periodo della muta tende ad essere il triplo del manto di un qualsiasi altro cane in fase di muta.
Cani con pelo a crescita continua
Razze canine sviluppatesi in aree del pianeta dalle temperature particolarmente miti, non hanno bisogno di pelo secondario: il Levriero Afgano, originario delle regioni desertiche mediorientali, infatti, ha un manto lungo a crescita continua.
Anche il Barboncino presenta pelo a sviluppo continuo e andrà periodicamente toelettato da un professionista.
Cani con sottopelo che muore ma non cade
Infine, c’è un caso in cui la natura ha dato al cane la scelta se tenersi il suo “cappottino” o meno: è il caso dei cani a pelo duro o ruvido, come lo Schnauzer.
In questi cani il pelo secondario muore ma non cade spontaneamente come accade nei cani che fanno muta.
Per questo sarà il cane a stabilire se liberarsene o meno, strofinandosi contro cortecce, rovi e cespugli, cosa che tuttavia, può risultare difficile in città.
Ed ecco che entra in gioco il padrone, che potrà procedere mediante l’uso di spazzole apposite, più somiglianti a dei rastrelli, al processo di “stripping”, che consiste nel liberare i ciuffetti di pelo morto dai peli del mantello che gli impediscono di cadere.
In tal modo, anche i cani con sottopelo, ma che non fanno muta, potranno sentirsi più leggeri e, nondimeno, essere al sicuro dall’insediarsi di pulci e zecche.