L'acaro pungitore del cane è un microscopico parassita che non attacca solo i nostri aniamli domestici, ma occasionalmente anche gli umani. Come distinguere una puntura di acaro nel cane?
Scopriamolo insieme ad Isabelle Lacroix, Assistente infermieristica specializzata in veterinaria e Direttrice pedagogica dell'ESAV – Institut Bonaparte di Parigi.
Cosa sono gli acari del cane e del gatto?
Gli acari sono microscopici ectoparassiti che vivono indisturbati sulla cute di ogni animale, uomo compreso, nutrendosi di cellule morte e di piccolissimi detriti: il tutto in perfetto equilibrio fisiologico.
Non tutte le specie di Aracnidi però, di cui gli acari fanno parte, sono innocue. O meglio, non lo sono sempre. Alcuni acari sono in grado di provocare danni solo in un determinadio stadio di vita, quello larvale.
Gli adulti risultano essere totalmente innocui: questo è il caso della trombicula autumnalis, il cosiddetto acaro pungitore, conosciuto anche come l'"acaro degli escursionisti". Ecco perché.
Come agisce l’acaro pungitore nel cane?
Le larve dell’acaro pungitore hanno bisogno di un ospite da parassitare per poter passare al successivo stadio di crescita e divenire adulto.
Cani e gatti sono ospiti “graditi”, più dell’uomo, e quando l'acaro ne percepisce la presenza, si arrampica cominciando il pasto, tramite il microscopico apparato succhiatore di cui è dotato, in maniera similare alle zecche.
Dove si trova l’acaro pungitore?
La trombicula è un ectoparassita ubiquitario in Europa, che predilige luoghi caldi e umidi, come boschi o prati aperti.
In Italia le sempre meno rare segnalazioni, suggeriscono una presenza più importante soprattutto al nord e nell’area alpina, ma non è escluso che nei periodi più caldi possa essere riscontrata ovunque.
Le vittime sono spesso escursionisti, assieme ai loro cani, colpiti frequentemente tra metà estate e autunno inoltrato, periodo in cui le larve sono più attive.
Quali sono i sintomi della puntura da acaro?
L’acaro pungitore, o meglio la sua larva, provoca un insopportabile prurito che porta l’animale a grattarsi in maniera isterica e continua, per giorni. Potrete notare dei puntini rossi, simili a punture di zanzare.
Le larve attaccano “in gruppo” ed è facile notare nelle zone colpite, raggruppamenti di questi piccoli parassiti: tra le dita, sulle orecchie, sulla pancia, o comunque sulle zone della pelle più sensibili ed a contatto con il terreno. Dopo 15 giorni, o anche meno, le larve abbandonano spontaneamente l’ospite.
Riassumendo, i sintomi della Trombicula autumnalis possono essere così descritti:
- Prurito intenso
- Bruciore
- Rossore
- Comparsa di lesioni da grattamento
La puntura di un acaro pungitore nel cane è pericolosa?
Secondo le linee guida per il controllo degli Ectoparassiti del Cane e del Gatto dell’ ESCCAP (European Scientific Counsel Companion Animal Parasites), l’acaro pungitore è piuttosto raro da incontrare.
Tuttavia può rappresentare un problema sanitario perché anch’esso vettore di alcune malatte, trasmesse anche dalle zecche, come:
- Toxoplasma gondi,
- Ricketziae parlowosky e brunetti,
- Hepatozoon spc
La saliva di questi aracnidi contiene inoltre un potente enzima digestivo, usato per degradare le proteine, che in alcuni casi è in grado di scatenare uno schock allergico, seppur molto raro.
Come curare le punture di acaro nel cane e nel gatto?
La terapia per le punture di acaro, quando il quadro clinico si presenta piuttosto grave, è in genere a base di antistaminici, corticosteroidi e talvolta anche antibiotici locali e non.
Spesso il parassita provoca leggere lesioni che guariscono una volta abbandonato l’ospite, ma è importante sottoporre comunque eventuali lesioni al veterinario e seguire la sua terapia.
Come prevenire le punture di acaro nel cane e nel gatto?
I tradizionali antiparassitari sono anche d'aiuto contro gli acari, oltre che contro pulci e zecche. L'estate è una stagione ad alto rischio, dove i parassiti sono attivi e vitali e durante la quale non ci si possono permettere distrazioni.
Soprattutto per chi frequenta boschi e aree montane, è opportuno coprire braccia e gambe, senza esporre troppo la pelle a contatto con il terreno: ricordate che questi piccoli insetti non hanno paura di pungere anche l'uomo!