Per capire come viene prodotto il cibo per cani è indispensabile conoscere le diverse modalità di preparazione del cibo umido e del cibo secco, ma anche saper interpretare correttamente l'etichetta degli alimenti in vendita per i nostri amati quattrozampe scegliendo, di conseguenza, il miglior cibo per cani.
Proprio sull'etichetta, infatti, vengono illustrati sia le modalità di preparazione sia la lista degli ingredienti.
Ecco quello che è bene sapere per garantire ai cani di casa una corretta alimentazione ricca di principi nutritivi utili e di indispensabili sali minerali.
Come viene prodotto il cibo per cani secco?
Il cibo secco per cani, vale a dire le crocchette o croccantini per cani, ha un processo di lavorazione piuttosto complesso.
La macina
In generale, per creare il mangime secco per cani, le principali materie prime - che sono carne, grassi e cereali con vitamine e minerali concentrati – sono riunite e macinate con un mulino industriale a martelli di modo da ottenere un composto omogeneo con una consistenza simile a quella di una farina a grana grossa.
L'estrusione
A questo punto, tramite un mescolatore, si uniscono i diversi componenti e poi si procede alla fase di "estrusione".
L’estrusore è simile a un grosso tubo, dove la miscela viene contemporaneamente cotta a temperatura molto elevata che consente l’uccisione di tutti i microrganismi. Ciò avviene a pressione elevata, attraverso delle trafile di diverse dimensioni oltre la quale un coltello rotante taglia l’impasto della forma e grandezza desiderata.
La fase di estrusione è molto rapida, dura circa cinque minuti.
La fase finale
Al termine dell’estrusione le crocchette vengono private dell’umidità per renderle croccanti, tale processo si ottiene mediante un essiccatore dove si possono raggiungere i 200°.
In questo processo produttivo le alte temperature alternano inevitabilmente il valore nutritivo delle materie prime utilizzate, a scapito soprattutto dell’apporto vitaminico.
Com'è fatto il mangime? La preparazione delle scatolette
Tra gli alimenti per cani, poi, ci sono ovviamente le preparazioni umide la cui produzione è molto diversa rispetto alla variante secca.
La fase iniziale
Il cibo per cani in scatola, infatti, si ottiene mescolando e macinando carne cruda, fresca o congelata, disidratata o sotto forma di farina alla quale poi si aggiungono vitamine, minerali e cereali in proporzione variabile.
L'emulsionatura
La seconda fase è quella dell'emulsionatura durante la quale il composto opportunamente macinato e miscelato viene cotto ad altissime temperature per gelatinizzare l'amido, aumentarne la digeribilità e favorirne l’assorbimento intestinale.
Tale processo provoca anche la denaturazione delle proteine.
La chiusura
La terza fase di come viene prodotto il cibo per cani, quindi, prevede che il composto sia trasferito nelle scatolette e che queste vengano chiuse ermeticamente con i coperchi. In seguito vengono sigillate sottovuoto prima di essere sterilizzate (portandole alla temperatura di 121°C per uccidere eventuali batteri) prima di essere raffreddate ed etichettate.
Come leggere l'etichetta del mangime per cani?
Una volta conosciute le diverse modalità di preparazione, poi, è importante - come si diceva - saper leggere correttamente l'etichetta dei diversi prodotti in vendita.
1. Capire il tipo di alimento
La prima cosa importante quando si guardano le confezioni di mangime per cani è capire se si tratta di un alimento completo o di un alimento complementare.
La differenza - stabilita dalle linee guida della FEDIAF, la Federazione europea delle industrie per gli alimenti per animali familiari - è tra quegli alimenti che possono essere proposti in modo esclusivo e quelli che, invece, non sono completi e dunque devono essere utilizzati solo come accompagnamento accanto ad una dieta quotidiana bilanciata.
2. Guardare gli ingredienti
Importantissima, poi, è la lista degli ingredienti che vengono indicati in ordine decrescente (da quello più presente a quello meno presente) così come le percentuali di umidità e le tipologie di additivi utilizzati.
Questi, infatti, variano – anche in maniera consistente – a seconda di come viene prodotto il cibo per cani e sono indicati, nell’etichetta, attraverso delle sigle.
In generale, comunque, quelli utilizzati con maggior frequenza rientrano nelle categorie degli:
- additivi tecnologici (come, per esempio, i vari conservanti indispensabili per garantire la conservazione del prodotto);
- additivi organolettici (che influiscono su colore, odore o sapore del mangime per cani rendendolo, per conseguenza, più o meno gradevole per il palato del nostro quattrozampe);
- additivi nutrizionali (vale a dire vitamine e oligoelementi);
- additivi zootecnici che sono, sostanzialmente, prebiotici e probiotici.
Insomma, conoscere come viene prodotto il cibo per cani sarà utile in primo luogo per conoscere davvero il contenuto della sua ciotola ma anche (e soprattutto) per confrontarsi con il veterinario lasciandosi consigliare da lui circa i prodotti più indicati per il benessere del fedele amico a quattro zampe.
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Articolo revisionato da:
Mariagrazia Poletto
Medico veterinario