La psicologia canina è uno strumento utile per conoscere il nostro amico a quattro zampe e imparare a relazionarsi con lui al meglio.
In questo articolo parleremo di questa tecnica cercando di capire come viene abbordato lo studio della mente del cane e quali sono le differenze con l’etologia canina.
Psicologia canina: di cosa si tratta?
La psicologia canina è una branca di studio il cui oggetto è la mente del nostro amico a quattro zampe.
Si tratta di un dominio del sapere affermatosi recentemente e che è di fondamentale importanza per formare ed aggiornare gli addestratori di cani. Imparare a conoscere e comprendere il cane tramite l’osservazione e l’analisi dei suoi comportamenti è alla base di questa branca.
Manuale della moderna psicologia canina applicata
Nel campo della psicologia è l’Italia uno dei paesi più all’avanguardia, non solo per il gran numero di centri di addestramento e rieducazione basati sul rinforzo positivo che sono presenti sul territorio, ma grazie anche al Manuale della moderna psicologia canina applicata di Vittorino Meneghetti (educatore e addestratore).
All’interno di questo libro, diventato ormai un classico che ha gettato le basi per il moderno approccio, ritroviamo il metodo per l'educazione e l'addestramento del cane, basato sull’applicazione di psicologia ed etologia.
L’autore ha studiato a fondo il soggetto ed ideato lui stesso diversi test per conoscere l’indole dell’animale e poterne valorizzare le attitudini naturali.
Lo studio della psicologia del cane in Italia
Sempre in Italia, poi, è nato il centro di psicologia canina di Roma per l’addestramento dei cani: associazione di esperti cinofili con esperienza ventennale nel settore dell’educazione e dell’addestramento cani, promuovono corsi che sono rivolti a chiunque sia in possesso di un cane, o abbia intenzione di condividere la propria vita con essi, o voglia apprendere nozioni di psicologia canina e di addestramento di genere.
Differenze tra etologia e psicologia
Abbiamo parlato applicazione di psicologia ed etologia canina. Qual è la differenza tra le due?
Prima dell’avvento della psicologia, nata nel ventesimo secolo, per lo studio degli animali ci si affidava all’etologia, che può essere definita come branca del sapere il cui oggetto di studio sono gli animali nel loro habitat naturale (quindi in una condizione di libertà) e che provvedono da soli al loro sostentamento.
Grazie all’etologia canina è possibile conoscere e interpretare il modo di comportarsi di un cane in un contesto naturale.
La psicologia canina, invece, ci aiuta a capire e tradurre il linguaggio del cane determinando delle linee guida per la sua comprensione nel suo modo di relazionarsi con l’uomo.
Grazie agli studi di questa materia possiamo capire il perché di certi atteggiamenti del cane nei nostri confronti.
Osservare il linguaggio del corpo del cane
Per esempio, il modo più semplice e veloce con cui i cani comunicano (anche con l’uomo) è quello rappresentato dai movimenti del corpo: avete mai fatto caso al movimento della coda? Se alta e scodinzolante è segno di felicità, se bassa e messa tra le zampe è segno di paura, se rigida di nervosismo.
Stessa cosa si può dire della mimica del muso: se le orecchie sono alte allora significa che il cane è in attesa di qualcosa, se sono basse è perché prova piacere o paura, se mostra i denti significa che è aggressivo, ma potrebbe anche essere un segno di sottomissione, mentre se i suoi occhi sono spalancati allora è sinonimo di aggressività.
Un ragionamento di questo tipo si può fare anche a un livello più alto, quello rappresentato dal modo con cui il cane si relaziona con l’uomo seguendo il suo istinto.
Per esempio, alcuni cani hanno un’indole maggiormente “testarda” che non li farà andare d’accordo col padrone, altri, invece, sono molto più addomesticabili e mansueti. Alcuni hanno la tendenza a proteggere il padrone, anche usando la forza, altri ancora fanno amicizia con l’uomo senza riconoscere in esso un eventuale problema.
Come funziona la mente del cane?
Finora abbiamo parlato di un campo del sapere molto specifico e risulta quindi spontaneo porsi la domanda: come funziona la mente del cane?
Fino a qualche tempo fa si pensava che il comportamento del cane funzionasse su modello comportamentista, secondo cui il cane è un animale che agisce secondo uno “schema” stimolo-risposta basato sull’istinto.
Grazie alle moderne tecnologie (come la nascita della risonanza magnetica) è stato possibile studiare il cervello dell’animale e rendersi conto che Fido, esattamente come noi, possiede un sistema limbico e sarebbe quindi in grado di provare emozioni di base esattamente come noi e quindi comportarsi di conseguenza.
Come educare un cane sfruttando la psicologia?
Esattamente come i bambini piccoli anche i cani devono essere educati in modo da poter far parte della società e di una famiglia.
Questo percorso comincia dal primo giorno che il nostro fido mette zampa nella nostra vita e nella nostra casa. Gli studenti fondamentali per educare un cane sono il premiare quelli che sono i comportamenti buoni e ignorare l’animale quando mette in atto dei comportamenti sgraditi.
Se è necessario mettere fine ad un comportamento errato bisogna farlo in maniera corretta e seguendo una specifica sequenza: non bisogna utilizzare un tono di voce alto, si invita Fido a smettere di fare quel che sta facendo e a mettere in atto un comportamento per cui sarà premiato.
Attenzione
Bisogna distinguere l’educazione e l’addestramento di un cane. Nel primo caso non si fa altro che stimolare la tendenza naturale di fido ad ascoltare regole dettate da chi è più grande di lui, mentre con l’addestramento si insegna al cane delle cose nuove.
Tutti i metodi di addestramento (ed educazione) in cui viene utilizzata la violenza devono essere evitati.
Imporre la propria volontà senza “ascoltare” le necessità dell’animale equivale non solo a non ottenere i risultati sperati ma, nella maggior parte dei casi, anche a violare le libertà e le necessità del cane stesso.