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cucciolo di cane

Cuccioli e comunicazione: come interpretare il loro body language.

© Pixabay

Il body language del cucciolo: la parola dell'esperta

Di Serena Esposito Biologa

aggiornato il

Conoscere e capire il body language del cucciolo è importante per rispondere al meglio alle sue esigenze: il piccolo ancora non conosce bene se stesso e non sa comunicare altrimenti i propri bisogni.

Quando arriva un cucciolo in famiglia, ha generalmente meno di tre mesi d’età: in questa delicata fase della vita, fino al sesto mese, è perciò importante per i padroni cercare di interpretare al meglio quello che è il suo body language, con il quale comunica bisogni ed esigenze, non essendo ancora in grado di comunicare altrimenti.

Rispondere al meglio alle richieste del cucciolo permetterà di crescere un cane sano, principalmente dal punto di vista psicologico, da cui dipendono poi tutte le manifestazioni del suo carattere, a prescindere dalla sua indole intrinseca.

L’importanza del body language nel cucciolo

Il cucciolo si serve del corpo e della voce per mandare segnali sui propri stati d’animo e sulle proprie esigenze.

La Dott.ssa Chiara Passalacqua, Medico Veterinario espero in Comportamento Animale e Vice Presidente di SISCA (Società Italiana Scienza del Comportamento Animale), ha spiegato così questa delicata fase della vita del piccolo:

«Quando arriva un cucciolo ci sono comportamenti che possiamo aspettarci come il mordicchiare, lo scodinzolio vivace o la lotta con cuccioli di analoga età. Sono tutti modi per prendere le misure di se stessi, del proprio corpo, della propria forza: esercizi che, sotto forma di gioco, consentono di imparare. Ci sono però anche comportamenti inattesi o ambigui che è meglio saper riconoscere per rispondere in modo adeguato e favorire così una crescita equilibrata».

È bene dunque sapere che il cucciolo tenderà a comunicarci diversi tipi di stati d’animo:

  • Gioia e benessere;
  • Ansia e paura;
  • Richieste d’affetto;
  • Malessere fisico.

Per ciascuna di queste manifestazioni vi è un body language specifico che il cucciolo andrà ad assumere, scopriamoli insieme.

Sono felice e mi sento bene

Il body language caratteristico di questo stato d’animo è finalizzato a comunicare il desiderio di giocare, la curiosità e la gioia di sentirsi al sicuro, circondato da presenze rassicuranti e fidate.

Quando è contento o eccitato, quindi, il cucciolo tenderà ad avere comportamenti quali:

  • Piccoli uggiolati;
  • Teneri abbai sommessi;
  • Tensione delle orecchie in avanti;
  • Saltelli;
  • Piccoli morsi delicati;
  • Scodinzolio;
  • Posizione per piccoli agguati;
  • Aggrapparsi a maniche/pantaloni.

Tutti questi segnali vanno assecondati dando attenzione al piccolo, giocando con lui, se possibile senza eccitarlo ulteriormente, ma permettendogli di scaricare l’energia e conseguentemente, rilassarsi.

La pipì dell’emozione

In casi di particolare emozione ed eccitazione, alcuni cuccioli possono lasciarsi andare a quella che viene definita “pipì emozionale”, vale a dire piccole minzioni dovute a picchi d’emozione, quali possono essere un saluto particolarmente affettuoso o un contatto sociale che il piccolo fatica a sostenere emotivamente.

In genere è un atteggiamento tipico del cucciolo, che tenderà a scomparire con lo sviluppo, qualora dovesse persistere, sarà opportuno consultare un medico veterinario esperto in comportamento.

Prestando attenzione al body language del cucciolo, impariamo a comunicare con lui.© Pixabay

Ho paura, sono a disagio, aiutami!

Ci sono molte cose che possono spaventare o intimorire un cucciolo di pochi mesi, per lui è tutto sconosciuto, e ha bisogno di scoprire il mondo a piccoli passi, nel rispetto dei propri tempi.

I segnali di disagio che il piccolo può utilizzare servendosi del body language sono:

  • Tendere le orecchie all’indietro per la paura;
  • Tenere la coda tra le zampe;
  • Sedersi o fare opposizione, in passeggiata.

Possiamo fare tante cose per alleviare il disagio del cucciolo, ad esempio se vediamo che non ha voglia di passeggiare, perché magari il rumore del traffico lo inquieta, possiamo prenderlo in braccio e tranquillizzarlo per qualche minuto. 

Le prime passeggiate saranno per lui più rilassanti se scegliamo degli orari tranquilli, oppure se scegliamo di portarlo (in auto) in un parco dove potrà passeggiare ed esplorare il mondo al sicuro. Al guinzaglio è importante incoraggiarlo con serenità senza mai trascinarlo o strattonarlo.

Non lasciarmi solo a casa!

Lascereste un bimbo di pochi mesi solo in casa? Per un cucciolo è la stessa cosa: nei primi tempi, per consentirgli di imparare a conoscere la casa, i suoi inquilini e gli spazi, è bene non lasciarlo solo.

I cuccioli soffrono spesso di solitudine, manifestando questo disagio con pianto e guaiti, che spezzano il cuore a ogni padrone. Abituarlo in maniera graduale alla separazione che subirà ogni mattina che il suo umano va a lavoro, lo aiuterà ad avere fiducia in se stesso e a capire i ritmi della sua famiglia.

Sono in commercio dei preparati di feromoni canini che servono a dare all’ambiente un sentore familiare per il piccolo, utili nei casi in cui potrà restare solo.

Richieste d'affetto: quando si quando no

I cuccioli sanno come chiedere coccole, con quegli occhietti che parlano, e con le reazioni che fanno alle carezze che riserviamo loro. Sono semplicemente irresistibili: attenzione però agli abbracci, in quanto i cani non li amano.

A tal proposito, da Dott.ssa Passalacqua si è così espressa:

«Un approccio simile a quello con i bambini è corretto dal punto di vista emotivo, ma non da quello fisico. Quindi, per esempio, parlargli teneramente o offrire consolazione con una carezza, se di notte piangono o hanno paura, va bene. Ricordiamo però, che l’abbraccio non è il contatto preferito dal cane, lo tollera ma non lo gradisce. Meglio offrirgli vicinanza e far sentire la presenza, ad esempio, posizionando la cuccetta in camera per i primi giorni».

Gli incontri in passeggiata

Per la stessa ragione, sarà bene fare attenzione alle persone che si incontrano durante la passeggiata che, con le migliori intenzioni, posso risultare irruente per il piccolo.

Non prenderlo in braccio per lasciare che venga accarezzato, piuttosto abbassarsi al suo fianco per permettergli, in caso di disagio, di cercare riparo nel padrone.

Non mi sento bene, ho dolore!

Sebbene non possa parlarci, il cane riesce sempre a manifestare situazioni di dolore e malessere fisico, basterà solo conoscere i modi con cui ci avverte e prestarvi un’adeguata attenzione: se il cucciolo assume uno di questi atteggiamenti, sarà opportuno rivolgersi al veterinario.

  • Apatia;
  • Letargia; 
  • Ridotta inclinazione al gioco;
  • Emissione di guaiti;
  • Tremolio.

Probabilmente la prima cosa che ci consiglierà di fare il medico sarà l’esame delle feci, seguita eventualmente dalla somministrazione di fermenti lattici, essendo il cucciolo particolarmente soggetto ai virus intestinali: nulla di grave, ma bisogna trattare la cosa con la dovuta attenzione.

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