L'IBD nel gatto è una patologia intestinale cronica da non sottovalutare. Nonostante abbia spesso una sintomatologia generica, sovrapponibile ad altri disturbi, attraverso un processo clinico e diagnostico è possibile individuarla e gestirla nel migliore dei modi.
Quando si parla, infatti, di patologie a carico dell'apparato gastro-enterico nel gatto, l'approccio terapeutico è totale e comprende il trattamento dei sintomi ma anche l'adattamento della dieta e la gestione comportamentale. Scopriamo come!
Cos'è l'IBD nei gatti?
L'IBD nel gatto è l'acronimo di Inflammatori Bowel Disease e descrive un particolare tipo di infiammazione cronica intestinale a carico sia del piccolo che del grande intestino. La patologia è caratterizzata da segni gastro-enterici ricorrenti e persistenti come vomito, diarrea e nausea.
Un'enterite del gatto è, così come l'IBD nel cane, causata da un infiltrato infiammatorio che risulta caratteristico in corso di studio istologico (lettura al microscopio di un frustolo di tessuto intestinale).
Un'enteropatia nel gatto può essere realisticamente provocata da tantissimi fattori con risultati simili a quelli in corso di ibd del gatto, ma in questo articolo ci soffermeremo principalmente sulla variante idiopatica (malattia che non si accompagna con altri processi morbosi e di cui non si conosce la causa).
Sintomi dell'IBD nei gatti
L'IBD nel gatto ha una sintomatologia molto generica ma certa: vomito e diarrea sono assicurati. L'ibd nei cani ha una maggiore sintomatologia diarroica mentre nel gatto si esplicita maggiormente con il vomito (è importante comparare sempre alla patologia del cane in quanto è quella che, per casistica, è stata più studiata). Oltre a questi sintomi certi ci possono essere una serie di condizioni concomitanti che tendono ad aggravare il quadro clinico come i seguenti:
- borborigmi aumentati (i rumori digestivi che provengono da stomaco e intestino);
- meteorismo intestinale (maggiore presenza di gas);
- presenza di sangue nelle feci del gatto;
- debilitazione generale;
- disoressia;
- disidratazione;
- dolore addominale;
- edemi / ascite;
A questi sintomi si associato evidenti alterazioni della flora intestinale ed è importante sottolineare che nell' ibd del gatto i sintomi si possono associare nella cosiddetta triadite felina con compromissione della funzionalità di fegato e pancreas oltre che dell'intestino.
Cause dell'IBD nei gatti
L'IBD nel gatto è una patologia di cui non si conoscono precisamente le cause e gli studi che lo dimostreranno sono ancora in corso. Di fatto la comunità medica ritiene che si tratti di un decorso multifattoriale in cui risultano centrali il patrimonio genetico del gatto, il sistema immunitario mucosale (dell'intestino), microbiota intestinale dell'animale e fattori ambientali come la dieta e lo stress. Di fatto uno degli aspetti cruciali dell'instaurarsi della malattia è la difficoltà a tollerare gli antigeni intestinali da parte del sistema immunitario. In questo modo si crea un loop patologico in cui l'organismo attacca sè stesso stimolando continuamente una reazione infiammatoria (in questo modo si stabilisce la cronicità).
La classificazione di questi essudati infiammatori può definire in gastroenterologia la differenziazione dell'infiammazione intestinale del gatto con sintomi diversi.
Diagnosi dell'IBD nei gatti
Il problema della diagnosi di IBD nel gatto è l'esclusione di tutte le altre patologie che presentano una sintomatologia simile come le enteriti parassitarie nel gatto, diarree responsive alla dieta, insufficienza epatica, renale o pancreatica ecc...
In questo frangente è fondamentale seguire un iter diagnostico che parte da un esame copro-microscopico e batterico e continua con valutazioni ematologiche complete e relative alla funzionalità dei vari organi ed, in fine, un approfondimento ecografico che possa risaltare la situazione strutturale e compromessa delle pareti intestinali. L'esame che rappresenta il gold standard è, però, l'esame istologico. Il prelievo e l'analisi di un frustolo di intestino caratterizza l'infiltrato infiammatorio ed esclude le altre patologie.
Trattamenti e gestione dell'IBD nei gatti
Quando il medico veterinario ha emesso diagnosi di certezza circa la presenza di IBD nel gatto bisognerà gestire la patologia da diversi punti di vista. Risulta fondamentale una modificazione della dieta del felino prediligendo razioni alimentari iperdigeribili, ipoallergeniche e con idrolisati proteici.
A questo bisogna associare l'integrazione di pre e probiotici, fibre solubili, aliamidi e antibiotici come il metronidazolo. Un ruolo fondamentale è svolto dagli immunomodulatori che prevedono protocolli terapeutici altamente specialistici con utilizzo di prendisolone, budesonite, azatioprina o clorambucile. Infine in base alla situazione clinica si possono somministrare gastroprotettori, antiemetici o diuretici in caso di ascite.
Dieta e nutrizione per i gatti con IBD
Come precedentemente specificato la gestione della dieta in corso di infiammazione intestinale del gatto è imprescindibile. L'adozione di protocolli dietetici iperdigeribili e ipoallergenici ha lo scopo di sgravare stomaco e intestino delle normali mansioni digestive di scomposizione e assorbimento degli elementi essenziali come zuccheri, grassi, proteine e carboidrati. A questo si associa il supporto da parte di elementi come le fibre solubili che rendono ancora più digeribile il pasto, i probiotici e prebiotici che ristabiliscono la flora intestinale e gli aliamidi che velocizzano l'assorbimento.
Quanto vive un gatto con IBD?
Se la condizione clinica dell'IBD del gatto viene presa in tempo e la gestione viene fatta sin da subito con tutti i crismi un paziente può vivere bene per molti anni quasi non accorgendoci del problema. L'impegno da parte del proprietario in questo caso è sia economico che di tempo: non è una passeggiata..