L’alimentazione corretta del gatto deve seguire la sua natura, senza dimenticare la specificità di ogni esemplare. Cosa vuol dire? Che il nostro Micio va alimentato in linea con ciò che mangerebbe in natura se vivesse allo stato selvaggio, ma allo stesso tempo deve essere nutrito a seconda della sua condizione fisica, di salute e dell’età.
In questo articolo parliamo della corretta alimentazione naturale del gatto, cercando di soffermarci su delle situazioni specifiche.
Cosa mangiano i gatti?
Il gatto non ha perso molto del suo ancestrale istinto da carnivoro. È, infatti, un grande avventuriero ed un eccellente cacciatore, capace di saltare fino a due metri di altezza (alcuni esemplari anche di più) e a fare scatti rapidissimi che lasciano poche possibilità di scampo alla preda scelta.
Il suo sistema digestivo è concepito per un regime alimentare carnivoro, il tratto digestivo è breve e si adatta alle quantità di cibo che caccerebbe in natura, cioè delle piccole prede.
Il transito intestinale è molto rapido e concentrato su un’attività di distruzione di proteine, motivo per cui il felino mangia carne e pesce in natura.
Per i motivi sopra elencati una corretta alimentazione felina non deve prescindere dalla sua natura carnivora. Quindi bisogna scegliere di nutrire il Micio con dei pasti (che siano umidi, crocchette o cibi preparati in casa) ricchi di proteine animali di qualità e poveri di glucidi.
Qual è l’alimentazione corretta del gatto sterilizzato?
Un’alimentazione corretta del gatto sterilizzato prevede degli alimenti con:
- pochi grassi;
- una maggior quantità di fibre per favorire il transito intestinale;
- proteine di origine animale di alta qualità;
- una quantità di minerali minore per evitare lo sviluppo di calcoli urinari.
Che sia in crocchette o cibo umido a voi la scelta, l’importante è seguire i consigli del veterinario.
I bisogni nutritivi di un gatto castrato o sterilizzato, che sia maschio o femmina, cambiano e diventano più specifici, soprattutto perché dopo l’operazione l’animale rischia di ingrassare o che si formino dei calcoli urinari, molto pericolosi per la sua salute.
Cosa dare da mangiare al gatto cucciolo?
A partire dai 2 mesi e mezzo circa un gatto è svezzato, smette cioè di bere il latte della mamma e comincia ad approcciare i cibi più solidi.
A partire dai tre mesi di vita, il Micio ha bisogno di un’alimentazione ricca di calorie, energie pronte per un’ottima crescita! Anche in questo caso la scelta tra crocchette e cibo umido sta a noi padroni, anche se il cibo secco, grazie alla sua azione da “spazzolino da denti” contribuisce ad evitare il deposito di tartaro (oltre ad essere più semplice da servire).
All’inizio, il gattino mangerà 4 volte al giorno avendo così a disposizione tanta energia per tutta la giornata. Più crescerà, meno avrà bisogno di mangiare: da quattro pasti al giorno si passerà a tre e verso i sei mesi si scenderà a due. Contrariamente ai cani, i gatti non si abituano ad un pasto al giorno.
Gli alimenti per il gatto cucciolo sono indicati sulle etichette con la dicitura «Junior».
Come si nutre un gatto anziano?
Anche un gatto anziano ha bisogno di un’alimentazione specifica per lui. Per prima cosa, necessita di tante proteine (naturalmente di ottima qualità, assimilabili e digeribili) poiché, arrivati ad una certa età, l’animale tende a perdere massa muscolare.
Anche fibre e sali minerali devono essere presenti in buona quantità per favorire il transito intestinale e contrastare l’eventuale insorgenza di patologie renali (tipiche del gatto anziano).
Ciò che bisogna evitare sono amidi e grassi poiché un Micio sedentario non ha bisogno di avere troppa energia, rischia di diventare obeso o diabetico.
Il cibo consigliato per i gatti anziani è quello umido perché le crocchette rischiano di indebolire i denti. Gli alimenti per il gatto anziano sono indicati sulle etichette con la dicitura «Senior».
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Articolo revisionato da:
Francesco Reina
Assistente veterinario