La tigna del gatto (o dermatofitosi felina) è un tipo d'infezione micotica che può colpire il nostro animale domestico, che sia a pelo lungo o a pelo corto.
Questo disturbo, se non trattato adeguatamente e in tempo, può avere delle conseguenze gravi sullo stato di salute del micio, per questo motivo bisogna saper riconoscere i segnali di malessere che possono comparire e curarli tempestivamente
In questo articolo spieghiamo cos’è la dermatofitosi felina, quali sono i suoi sintomi, le cause e come avviene l’eventuale contagio con l’uomo.
Cos'è la tigna dei gatti?
La tigna del gatto è una delle dermatofitosi (infezioni fungine) più diffuse tra i felini. Si tratta di funghi patogeni che parassitano i tessuti cheratinizzati (pelo, epidermide, unghie, strato corneo) di animali e altre persone.
Nel caso del Micio, questi funghi si posano sul pelo e sulla pelle degli animali domestici rendendo l’area infestata piena di croste e a rischio d’infezione.
La dermatofitosi felina può colpire cani e gatti con modalità e sintomatologie diverse. Secondo gli ultimi studi scientifici, questi funghi si svilupperebbero maggiormente nelle zone più calde e più umide. Per questo motivo bisogna fare attenzione, soprattutto durante il periodo estivo, ma non sottovalutare neanche l'autunno, in cui si è riscontrata una grande incidenza.
Dove prendono la tigna i gatti?
La tigna è causata nella maggior parte dei casi dal Microsporum canis, un fungo che riconosce nel Micio il suo ospite ideale (nonostante il nome forviante che può far pensare al cane).
In alcuni rari casi, però, la causa può essere un altro tipo di fungo appartenente alla famiglia dei Microsporum, che colpisce di norma altri animali (come bovini o maiali) e si trova a infestare un esemplare venuto a contatto con questo tipo di animali.
La trasmissione della dermatofitosi felina avviene per contatto diretto con un animale o con del materiale contaminato (cuccia, coperte, ecc.). Non è detto, però, che un gatto venuto a contatto con il fungo sviluppi la malattia: è possibile infatti che il Micio sia solo un vettore meccanico, un portatore sano.
Naturalmente, trattandosi di una patologia cutanea contagiosa il felino dev’essere isolato da altri animali. Si consiglia di creare uno spazio semplice da pulire poiché una volta guarito andrà decontaminato per scongiurare il pericolo di ricadute.
Come si trasmette la tigna da gatto a uomo?
Se il vostro coinquilino peloso è stato contagiato dalla dermatofitosi felina, in alcuni casi, è possibile che anche l’uomo possa contrarla per contatto con il gatto o con l’ambiente stesso. Per questo motivo una volta che il veterinario avrà effettuato la sua diagnosi, è necessario mettere in pratica delle norme igieniche ristrette fino a quando il micio non sarà guarito per evitare di essere contagiati.
Per evitare di contrarre una micosi da gatto è necessario isolare l'animale in un ambiente in cui lui è il solo ad avere accesso, pulire tutti i giorni l’ambiente in cui vive il gatto con dei detergenti specifici (anche in questo caso chiedere consiglio al veterinario) ed evitare di toccare l'animale o entrare a contatto con l’ambiente in cui si trova senza l'ausilio di protezioni come guanti di lattice.
I sintomi della tigna nel gatto
I sintomi di questo disturbo cutaneo del gatto possono variare a seconda dell’età e del pelo dell'animale. Di norma, però, le manifestazioni classiche di questa infezione sono delle aree rotonde in cui si presenta perdita di pelo a chiazze nel felino con eritema e crosticine.
Il Micio tenderà a leccare, mordicchiare e grattare l’area interessata a causa del prurito. Tali sintomi possono colpire inizialmente l’esterno delle orecchie, il muso e le zampe anteriori, per poi scomparire, ma ripresentarsi (se il disturbo non viene trattato) in altre zone del corpo, segno che il fungo si espande e si sposta. In casi molto rari è possibile che il micio sviluppi anche delle pustole.
Le zone del gatto più colpite sono:
- Coda;
- Orecchie (esterne e interne);
- Zona intorno agli occhi;
- Parte inferiore degli arti;
- Naso.
Come riconoscere la dermatofitosi felina nel gatto?
Identificare la tigna non è semplice poiché i suoi sintomi sono comuni ad altre infezioni della cute. Per questo motivo è necessario un consulto veterinario prima di mettere in pratica qualsiasi tipo di rimedio.
Il veterinario formulerà la sua diagnosi grazie a diverse indagini: per prima cosa verrà esaminato il manto dell’animale con la lampada di Wood (a luce ultravioletta) in modo da poter individuare dei ceppi specifici di Microsporum, in seguito si passerà all’osservazione al microscopio delle spore dei funghi e infine si farà un’analisi colturale degli stessi per accertarsi del ceppo di appartenenza.
Come curare la tigna del gatto?
Una volta identificata la dermatofitosi felina, il veterinario potrà prescrivere il trattamento più adatto al Micio. Di norma, lo specialista prescriverà dei farmaci antifungini da assumere per via orale.
Le medicine per la tigna nel gatto più diffuse sono a base di itraconazolo e/o grieofulvina. Al trattamento farmacologico andranno associati anche degli shampoo a base di miconazolo o di solfuro di calce da effettuare una o due volte alla settimana.
Se il veterinario lo ritiene opportuno potrebbe anche consigliare di tosare il gatto.
Una volta prescritto il trattamento verranno effettuate delle colture micotiche di controllo per rendersi conto di come sta funzionando la terapia e di quando è necessario arrestarla.
La dermatofitosi felina guarisce da sola?
Raramente si assiste a una guarigione spontanea dell'animale.
Dopo quanto non è più contagiosa la tigna del gatto?
La cura per la dermatofitosi felina del gatto può durare da alcune settimane ad alcuni mesi, a seconda della gravità della situazione. Di norma però il felino affetto da questa patologia necessita di un trattamento di minimo otto settimane per guarire.
Una volta che l'animale avrà cominciato le cure è possibile che le lesioni cutanee spariscano, ma che l'infezione sia ancora in atto, per questo bisogna ripetere i test colturali per verificare la reale guarigione del micio.
I rimedi naturali contro la tigna nel gatto
Oltre ai rimedi farmacologici è possibili ricorrere, naturalmente solo dopo aver avuto l’assenso del veterinario, a delle cure naturali per questo disturbo delle pelle felina. È possibile, infatti, integrare i medicinali con presidi a base di argento colloidale (antibiotico naturale) sia per uso esterno che per uso interno, olio di cumino, vitamine e zinco.
Siccome la dermatofitosi felina colpisce maggiormente i gatti che hanno un sistema immunitario debole, il veterinario può anche provvedere alla prescrizione d'integratori alimentari per rinforzare il nostro micio.