Le micosi del gatto colpiscono l'animale esattamente come l'essere umano. Questi disturbi sono abbastanza comuni nei nostri amici felini che vedono i funghi depositarsi su follicoli piliferi e peli creando diversi problemi cutanei.
Le micosi possono contagiare l’organismo al suo interno o avere delle manifestazioni superficiali a seconda del fungo che ne è causa. Ecco di seguito una guida su come riconoscerle e curarle.
Infezioni da funghi: i diversi tipi
Le micosi dei gatti possono essere di diversi tipi, tutti scatenate da miceti (funghi dermatofiti) appartenenti ai generi Epidermophyton, Trichophyton e Microsporum.
Questi tre tipi danno luogo a un’infezione fungina chiamata tigna: i funghi si stanziano sui peli o nei follicoli piliferi causando al nostro amico felino dei problemi cutanei.
Come riconoscere le micosi nel gatto?
Le manifestazioni principali dell’infezione da funghi nel gatto sono delle lesioni che si presentano in particolare su zampe, orecchie e testa. Anche le unghie possono esserne colpite. La pelle, visibile a causa della caduta di ciuffi di pelo, si presenta squamata e infiammata.
Sintomi di un gatto con micosi
Il sintomo principale di micosi nel gatto è il prurito. Siccome questo segnale è tipico di un gran ventaglio di patologie si consiglia di rivolgersi al veterinario per accertarsi di quale malattia cutanea si tratti.
Altri sintomi sono alopecia e croste cutanee (visibili a causa della perdita di pelo) che perdono fluido infetto.
Se il fungo si deposita a livello superficiale, la micosi può essere asintomatica nel micio rimanendo però contagiosa per l’uomo e per altri gatti.
Attenzione: i segni clinici e la patologia possono variare a seconda della razza, dello stato del sistema immunitario e dell’età del gatto.
Diagnosi
La diagnosi dev’essere fatta da un veterinario che, dopo aver visitato la cute e il pelo dell’animale, effettuerà alcuni test di laboratorio per escludere che si tratti di altri malattie.
Inoltre il medico effettuerà un esame con una lampada che emette una luce speciale in grado di evidenziare la presenza di funghi.
Come curare la micosi del gatto?
La terapia per la micosi del gatto dev’essere prescritta dal veterinario. Si tratta di cure topiche o per via orale a base di farmaci antifungini.
Cura topica
La cura topica viene somministrata in caso di tigna (dermatofitosi felina) e consiste nell’applicare localmente pomate e prodotti igienici specifici.
Cura per via orale
La cura orale è somministrata solo nei casi molto gravi poiché questi farmaci possono provocare molti effetti collaterali.
Il veterinario può anche prescrivere il collare elisabettiano per evitare che il gatto si lecchi e si gratti.
Rimedi naturali
I rimedi naturali possono accompagnare le somministrazioni medicinali ed essere anche utili per la prevenzione di questo disturbo.
Si tratta di integratori a basi di alghe kelp e spirulina (un’alga unicellulare ad alta digeribilità ricca di lipidi, vitamine e proteine).
Inoltre si può sottoporre il micio a trattamenti a base di shampoo con melaleuca (antimicotico) e cospargere le chiazze di alopecia con estratti di cumino, rosmarino e propoli disponibili in commercio come preparati oleosi per uso locale.
Quanto dura la micosi del gatto?
Il trattamento della micosi del gatto dura circa 8 settimane in cui il micio dev'essere monitorato.
Un disturbo superficiale, se trattato in modo adeguato, può guarire anche dopo un mese, mentre nel caso di un’infezione profonda i tempi di guarigione possono arrivare a diversi mesi.
Cosa comporta la micosi del gatto sull'uomo?
Le micosi del gatto possono essere trasmesse all’uomo tramite contatto. Il contagio avviene di norma in un periodo di incubazione che varia tra una e tre settimane.
Questo disturbo non è pericoloso, ma più che altro comporta disagio per il micio e per il padrone che dovrà seguire alcuni consigli in modo da evitarne il contagio.
In caso di micosi si consiglia di utilizzare dei guanti per toccare l’animale e lavare le mani molto spesso. È inoltre importante applicare delle norme igieniche pulendo la casa e gli oggetti del gatto spesso e con prodotti specifici.
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Articolo revisionato da:
Francesco Reina
Assistente veterinario