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cane bagnino leyla della sics

Leyla era amata da tutti.

© Giovanni Cellamare

Leyla era molto più di un cane bagnino della SICS: il racconto di Giovanni (Intervista)

Di Ilenia Colombo Redattrice | Community Manager | Traduttrice

Pubblicato il aggiornato il

«Leyla era il cane più buono del mondo». La Labrador era impegnata in diverse attività, e non solo salvataggi in mare. Riposa in pace piccola eroina.

Alcuni giorni fa ci è giunta la triste notizia della morte di Leyla, uno dei cani bagnino della SICS (Scuola Italiana Cani Salvataggio) di Forte dei Marmi.

Aveva 14 anni e tantissime esperienze alle spalle. Il suo proprietario, Giovanni Cellamare, ci ha raccontato la meravigliosa e profonda amicizia che li ha legati fino alla fine e alcune delle "missioni" preziose che ha svolto a servizio dei cittadini.

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Quando e come Leyla è entrata a far parte della tua vita?

«Leyla è stato il mio secondo cane, è nata il 20 giugno del 2009, ed è entrata a far parte della mia vita a settembre [dello stesso anno, ndr]. Ero già istruttore alla SICS, e con lei ho iniziato un nuovo percorso. Fin da cucciola ha sempre dimostrato amore per l'acqua, pertanto è stato facile addestrarla per diventare un cane bagnino, e formare con me una grande unità cinofila di salvataggio».

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cane di salvataggio in mare e conduttore

Una bagnina a 4 zampe. ©Giovanni Cellamare

Che rapporto avevi con lei?

«Il rapporto che avevo instaurato con Leyla era di grande empatia e fiducia, era interessata a me e mi seguiva in ogni situazione, anche di pericolo, perché sapeva che formavamo una grande squadra.

Che cane era Leyla?

«Leyla era un Labrador Retriver nero femmina eccezionale. Aveva un carattere dolcissimo, sia con le persona e che con i suoi simili. Per questo suo modo di essere così docile, siamo stati impegnati non solo come unità cinofila di salvataggio, ma anche come portatori di momenti di gioia e di compagnia ai bambini dell'ospedale Buzzi, clinica De Marchi (anche in terapia intensiva e dialisi) e dai nonnini della RSA Fondazione Castellini e Fondazione Borromeo. Ultimamente davamo il nostro contributo anche a dei ragazzi disabili della Seconda Navigazione».

labrdor nero con bambino all ospedale

Leyla con uno dei bimbi ricoverati in ospedale. ©Giovanni Cellamare

labrador nero con anziana

Ecco la cagnetta alla RSA. ©Giovanni Cellamare

Vuoi raccontaci un salvataggio in particolare?

«Ad agosto del 2014, a Voltri (Genova), durante il nostro servizio di sorveglianza sulla spiaggia, in una domenica di sole, con mare mosso e onde alte, c'erano tanti bagnanti in acqua pertanto l'attenzione era al massimo. Ad un certo punto, ci siamo accorti che una ragazza era in difficoltà e chiedeva aiuto, in quanto non riusciva a rientrare a riva ma veniva allontanata in mare aperto. Ci siamo dati uno sguardo d'intesa, e ci siamo tuffati per recuperare il pericolante. Il salvataggio è stato concluso con successo. La ragazza ci ha ringraziato con entusiasmo e felicità, ha ricoperto di coccole Leyla, e anche le persone sulla spiaggia che si erano raccolte intorno a noi ci hanno applaudito ed elogiato. Per questo nostro intervento, siamo stati premiati dal nostro presidente e fondatore Ferruccio Pilenga dell'associazione SICS».

E conclude:

«Con Leyla ho trascorso degli anni pieni di soddisfazioni ed emozioni, che mai avrei pensato di vivere. Abbiamo partecipato a vari servizi, esercitazioni con lanci dall'elicottero e con mezzi della Guardia Costiera, Carabinieri, Polizia Provinciale».

Con queste semplici parole Giovanni ricorda la sua amata e inseparabile cagnolina:

«Leyla era il cane più buono del mondo».

L'omaggio della squadra SICS di Firenze

Anche la SICS di Firenze - Forte dei Marmi ha omaggiato la dolce Leyla per tutto ciò che ha fatto, con un commovente post pubblicato l'11 settembre su Facebook:

«Buon viaggio LEILA 🌈  Quante volte sei venuta da Milano a condividere e sostenere le nostre avventure in giro per la Toscana con la tua grande esperienza. Rimarrai sempre nel ❤️ A Gianni e Nadia il nostro abbraccio. Onore ai cani della SICS onore ai cani che ne hanno fatto la storia».

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