Ce lo stanno dicendo da tutti i lati. Papa Francesco pensa che i ragazzi di oggi adottino cani e gatti perché non sono in grado di prendersi le responsabilità di avere dei figli. La Ministra Roccella, scandalizzata dall'udire nomi umani dati agli animali (tendenza smentita da un'altra nostra ricerca), ritorna con il suo cavallo di battaglia dicendo che per aumentare il tasso di natalità bisognerebbe tornare alle famiglie di una volta (o magari con i contratti lavorativi, le garanzie e il costo della vita di una volta?).
Ma le cose stanno davvero così? Cani e gatti sono amati "al posto" dei figli? Ce lo siamo chiesto noi di Wamiz e abbiamo condotto un'indagine a livello europeo per rispondere a tutti questi interrogativi.
Cani e gatti come figli?
Solo in Italia, a rispondere al nostro sondaggio sono stati più di 1000 partecipanti. Tra questi, quasi l'82% dei proprietari di cani ammette di considerare il proprio cane come un figlio, ma solo il 26,6% dichiara di amarlo tanto quanto il proprio bambino. Per il resto dei partecipanti, l'amore per un cane è diverso da quello provato per un figlio e non può essere comparato.
Non va meglio per i gatti: tra l'80% di proprietari che considerano Micio come fosse un figlio, solo il 22,6% mette alla pari l'amore per due e quattro zampe.
Il 35,9% di proprietari di cani e il e il 33,9% di proprietari di gatti ammettono però di dire "vieni da mamma/papà" al proprio animale da compagnia.
E nel resto d'Europa? Nulla da fare per i paesi nordici come Germania, Polonia e Paesi Bassi, dove i proprietari partecipanti hanno negato in massa di chiamare il proprio animale "il mio bambino", "mio figlio" o di auto-chiamarsi "mamma/papà", nonostante in questi paesi, secondo le risposte che abbiamo ricevuto, si tenda ad amare cani e gatti al pari dei figli.
Francia e Spagna restano allineate sulla tendenza italiana, mentre nel Regno Unito i proprietari di cani amano Fido tanto quanto i bambini, mentre i poveri gattini passano in secondo piano. Nonostante ciò, gli inglesi vincono il trono di "sovrani dei vezzeggiativi", perché oltre ad auto-proclamarsi mamme e papà, non esitano a dire "figlio" e "bambino" in riferimento al proprio animale.
Ma è così scioccante volere un animale al posto di un figlio?
Assolutamente no, almeno secondo quanto pensano tutti i partecipanti al nostro sondaggio. Nei paesi d'Europa in cui abbiamo condotto la nostra inchiesta si è sollevato un unico grido: non c'è nulla di male a volere un animale al posto di un figlio!
E lo sa bene anche Hélène Gateau, veterinaria francese che lo scorso 13 settembre ha pubblicato il suo libro Perché ho scelto di avere un cane al posto di un bambino. Nelle 176 pagine, l'autrice spiega di considerarsi la "mamma del cane" Colonel, un Border Terrier di 4 anni. Nel suo libro, l'autrice cerca di chiarire ai lettori la sua decisione. Affronta in particolare la sua percezione della maternità, che affonda le radici nella sua infanzia e nel suo rapporto con gli uomini.
Un libro che unisce due punti di vista della nostra odierna società: i no-kid i pet-parenting, coloro che non vogliono figli e coloro che preferiscono essere genitori di animali domestici. Non due stili di vita da criticare, ma due stili di vita (e punti di vista) da comprendere e rispettare. Bisogna forse porsi le domande giuste sui come e perché.