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donna magistrato con cane e gatto

La Procura di Palermo lancia il primo pool di donne per proteggere gli animali.

© IA / Shutterstock (immagine creata)

Reati su animali: in Procura nasce il primo pool di donne

Di Grazia Fontana Country Manager

Pubblicato il

Dopo i casi di maltrattamento animale dell'ultimo periodo, la Procura di Palermo lancia un pool di donne per contrastare le violenze.

La Procura della Repubblica di Palermo ha istituito un innovativo pool composto esclusivamente da donne, dedicato all'affronto dei reati perpetrati ai danni degli animali.

Questa lodevole iniziativa è stata elogiata dall'Organizzazione Internazionale Protezione Animali (OIPA), che auspica che altre Procure seguano questo esempio.

La squadra

Il team, composto dai sostituti procuratori Clio Di Guardo, Giulia Falchi, Maria Forti e Federica Scuderi, sarà coordinato dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni. La loro attenzione si rivolgerà a una vasta gamma di illeciti legati agli animali, coprendo argomenti che vanno dai combattimenti clandestini tra cani alla macellazione abusiva, dalle corse clandestine di cavalli al commercio illegale di animali da compagnia, fino allo sfruttamento dei cavalli nelle carrozze turistiche.

Le nomine di questo pool specializzato giungono pochi giorni dopo l'appello del procuratore capo, Maurizio de Lucia, che ha sollecitato misure concrete dopo la tragica morte di Aron, il cane vittima di un atto barbaro nel capoluogo siciliano. In risposta, l'OIPA ha presentato una denuncia per maltrattamento e uccisione di animali, impegnandosi a costituirsi parte civile nel processo. Inoltre, l'Ufficio legale dell'associazione ha richiesto al sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, di emanare un'ordinanza interdittiva che vieti al responsabile, ai suoi familiari e ai conviventi di detenere animali.

L'OIPA, augurando buon lavoro al nuovo pool di Palermo, ha espresso la sua disponibilità a fornire supporto per garantire il successo di questa importante iniziativa.

Il presidente dell'OIPA, Massimo Comparotto, ha dichiarato:

«Aspettiamo un inasprimento delle pene per i reati contro gli animali, come promesso da diverse parti politiche. Soggetti che incrudeliscono contro gli animali sono soggetti pericolosi che possono tranquillamente passare dall'animale all'uomo. L'ordinamento dovrebbe considerare anche questo».

La goccia che fa traboccare il vaso

La storia di Aron è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dopo le storie di Leone 1 e Leone 2, gli italiani amanti degli animali hanno detto basta. E dalle Alpi sino a Lampedusa il grido è solo uno: bisogna inasprire le pene.

Anche il mondo dello sport si è stretto intorno alla triste vicenda del cane Aron: lo scorso 20 gennaio, Matteo Brumori, calciatore del Palermo, è entrato allo stadio Renzo Barbera insieme al suo cane Nina, con l'obiettivo di lanciare un messaggio di amore e rispetto per gli animali a tutta la tifoseria rosanero.

La squadra del Palermo ha poi deciso di sostenere la LAV con una raccolta fondi per salvaguardare le vite animali.

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