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veterinari a lavoro

La LAV e la Comunità di Sant'Egidio hanno inaugurato il primo ambulatorio veterinario sociale.

© greenme.it

La LAV apre primo ambulatorio veterinario sociale in Italia: ecco dove

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

Pubblicato il

Nasce n nuovo presidio sanitario dedicato agli animali domestici di chi si trova in difficoltà economica: un progetto innovativo nato grazie alla LAV.

 

Lav (Lega Anti Vivisezione), in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, ha inaugurato a Roma il primo ambulatorio veterinario sociale.

Questa struttura fornisce cure veterinarie gratuite agli animali delle famiglie fragili e rappresenta un importante punto di riferimento per coloro che non possono sostenere le spese veterinarie.

Il progetto è sostenuto dalle donazioni dei soci di LAV, permettendo di mantenere un servizio essenziale anche per chi affronta difficoltà economiche e sociali.

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Un aiuto concreto per chi è in difficoltà

L’ambulatorio è destinato a supportare almeno 400 persone già nel primo anno, con una spesa stimata tra gli 80 e i 100 mila euro.

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Grazie al contributo logistico di Locauto Group, che ha fornito un furgone per un anno, è possibile trasportare cibo, animali e attrezzature necessarie. Alessandra Ferrari, responsabile area animali familiari LAV, ha dichiarato: 

L’ambulatorio veterinario sociale offrirà visite, interventi e cure gratuite. È un presidio veterinario che garantirà agli animali il diritto alla cura, un punto di approdo concreto delle attività che LAV porta avanti da anni in collaborazione con Sant’Egidio per non lasciare soli gli anziani e le famiglie che condividono la propria vita con un cane o un gatto.

Una rete di sostegno tra associazioni e istituzioni

La sinergia con Sant’Egidio è stata fondamentale fin dai tempi del lockdown nel 2020 e riflette il principio “One Health”, che integra il benessere degli animali con quello delle persone. 

Gianluca Felicetti, presidente di LAV, ha ribadito l’importanza di un coinvolgimento istituzionale:

Le amministrazioni dovrebbero fare rete per rispondere a una crescente necessità sociale, seguendo l’esempio della Regione Piemonte e dei Comuni di Milano e Modena.

Questa iniziativa sarà l'inizio di una nuova rete di aiuti solidali? Solo il tempo saprà dircelo!

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