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La sterilizzazione è contro natura?

Un maschio e una femmina di Weimaraner sono stesi vicini su un prato. Ma la sterilizzazione è contro natura?

© mtajmr / Pixabay

La sterilizzazione è contro natura? Informati sulla scelta giusta!

Di Giuseppe Terlizzi Medico Veterinario

Pubblicato il

La sterilizzazione è contro natura? La domanda rappresenta un crocevia di concetti che vanno dall'etica alla prevenzione. Approfondiamoli insieme!

Molto spesso si sente dire che la sterilizzazione è contro natura e che, in seguito a questa tipologia di intervento, una cagna non tornerà mai più la stessa. È questa la verità? Come accade quando si affrontano argomenti di natura complessa e che abbracciano diversi ambiti della vita, non esiste una risposta vera o una risposta falsa: esisteste semplicemente un punto di vista. L'unico modo per essere imparziali, e inquadrare l'argomento in modo completo, è contestualizzare la sterilizzazione del cane (o di un altro animale domestico) in diverse realtà che, molto spesso, sono diametralmente opposte tra di loro. 

Al giorno d'oggi gli animali domestici condividono spazi, esperienze, routine e stile di vita dell'essere umano tanto da aver assopito in modo significativo quello che è il loro istinto etologico. Quindi si può parlare ancora di ''naturale'' in questo mondo dominato dalla tecnologia e dalle sovrastrutture sociali?

La sterilizzazione del cane e il concetto del ''contro natura'' 

 Si sente parlare quotidianamente in TV, sui giornali e online di "natura'', ''naturale'' e ''contro natura'', ma lo si fa con cognizione di causa? Per analizzare un essere vivente nella sua interezza e complessità è necessario approfondire la sua genetica, la sua anatomia e la sua etologia. Solo in questo modo si può valutare in modo abbastanza oggettivo il suo ruolo nelle dinamiche naturali.

Focalizziamo la nostra attenzione sul cane e sul gatto. Parliamo di animali che vengono classificati come ''carnivori domestici'' il che vale a dire che sono dei soggetti che necessitano di un'alimentazione a base (principalmente) di proteine animali. La stragrande maggioranza dei cani nel mondo (soprattutto in occidente) non hanno necessità di procacciarsi il cibo da soli, ma hanno una famiglia che li sostenta e che pensa a loro. Di conseguenza gli animali soggetti a domesticazione, nei millenni, hanno perso quasi totalmente l'istinto predatorio: provate a guardare il vostro cane che sta riposando sotto la sua copertina sul divano e ditemi come si comporterebbe una volta reinserito in natura. Di certo avrebbe difficoltà a cacciare, a far parte di un branco, a trovare un rifugio e a combattere ogni giorno per la sopravvivenza.

Vivere bene non significa sempre vivere secondo natura o, per lo meno, bisogna essere chiari con se stessi e operare una scelta. Non è forse ''contro natura'' scegliere un cane, farlo vivere in appartamento e portarlo fuori per una passeggiata 2 volte al giorno? L'appartamento non è l'habitat ''naturale'' del cane, ma lo è diventato per comodità dell'uomo e, allo stesso tempo, per salvaguardare la salute di una specie che è diventata parte integrante delle famiglie, della società e delle vite di milioni di persone al mondo. Con la sterilizzazione è praticamente lo stesso.

La sterilizzazione del cane è pura prevenzione

La sterilizzazione è contro natura? La risposta è si, ma bisogna argomentare bene e capire di cosa stiamo parlando. L'asportazione chirurgica di buona parte dell'apparato riproduttore di una cagna (o di qualsiasi altro essere vivente al mondo) non è per niente naturale. Non è naturale neanche fare un vaccino, assumere un antibiotico, sottoporsi a una risonanza magnetica o diventare vegani. Attenzione: il fatto che non sia naturale non vuol dire che sia sbagliato! La vita va vissuta secondo i propri dettami e, per questo motivo, se si crede nella medicina bisogna accettare determinati compromessi come la salvaguardia della salute del proprio animale domestico. 

Si sottopone un cane a un protocollo vaccinale di certo perché è obbligatorio, ma principalmente per prevenire patologie che mettono al rischio la stessa vita di Fido. Con la sterilizzazione del cane parliamo esattamente della stessa cosa: l'asportazione chirurgica di ovaie (ovariectomia) o di utero e ovaie (ovarioisterectomia) è necessaria per prevenire l'insorgenza di gravi patologie dell'apparato riproduttore. Parliamo principalmente di piometra del cane, tumore alle ovaie o all'utero. Queste patologie sono altamente diffuse nel cane e hanno un picco di incidenza tra i 6 e gli 8 anni che portano a morte molti soggetti.

Sterilizzare il proprio cane non è l'elisir di lunga vita (esistono molte patologie che possono compromettere la sua salute), ma di certo evita un problema comune senza nessun cambiamento significativo nell'atteggiamento (come il falso mito del cane traumatizzato dopo la sterilizzazione), nel temperamento e nell'umore.

Quando non sterilizzare il proprio cane?

La sterilizzazione è contro natura perché elimina definitivamente la possibilità di riproduzione di una cagna o di un altro animale. Non è di certo obbligatorio sottoporre il proprio animale a questo intervento, ma è sempre consigliato per evitare definitivamente problematiche dell'apparato riproduttore difficilmente gestibili e non sempre clinicamente manifeste. Ovviamente chi ha un animale domestico con l'obiettivo di fare una o più cucciolate non può pensare di sterilizzare, ma dovrà seguire un percorso parallelo e che necessita di molta attenzione e dedizione. La gestione di una fattrice (è così che vengono chiamate le cagne che ciclicamente si accoppiano per dare alla luce una cucciolata) è complessa e segue grossomodo i seguenti punti:

  • monitoraggio periodico della ''salute'' di utero e ovaie tramite visita specialistica veterinaria (ecografia + analisi);
  • Scelta del metodo di concepimento (inseminazione del cane strumentale o monta naturale);
  • Monitoraggio ormonale per valutare il periodo di estro e definire il miglior momento per l'accoppiamento;
  • Gestione della gravidanza del cane con controllo periodico da uno specialista veterinario;
  • Parto da effettuarsi in una clinica o in presenza di un veterinario;
  • Gestione post-partum della fattrice;

Quello della riproduzione non è un mondo semplice in cui sono ammessi sprovveduti o allevatori improvvisati: bisogna sempre ricordare che si ha a che fare con esseri viventi e, per questo motivo, affidarsi a un professionista è l'unica strada.

La sterilizzazione del cane con tecnica micro invasiva

Se pensate che la sterilizzazione è contro natura perché fa soffrire il proprio cane vi sbagliate di grosso! Come per tutti gli ambiti dell'epoca moderna anche la medicina veterinaria ha fatto passi da gigante e, negli ultimi anni, ha raggiunto livelli di sviluppo tecnologico impressionanti. 

Prima la sterilizzazione veniva effettuata con la tecnica dell'ovariectomia in cui si apriva una breccia operatoria nella regione del basso addome, si esponevano all'esterno le ovaie, si asportavano isolandole dalla circolazione sanguigna e, infine, si riponeva tutto in addome e si cuciva la ferita. Segue terapia antinfiammatoria e antibiotica (a volte antiedemigena) con la difficile gestione del soggetto nel post-operatorio e appuntamento dal veterinario per togliere i punti.

Oggi non è più così: sono necessari due forellini. Questi permetteranno al chirurgo di raggiungere con una mini camera e dei mini ferri chirurgici le ovaie riuscendo ad asportarle senza esteriorizzarle. In questo modo la chirurgia risulterà molto più veloce, non sarà necessaria terapia farmacologica, non verranno messi punti e il soggetto avrà una scarsissima sensazione di dolore e una ripresa rapida e ottimale.

Se hai ancora dei dubbi sul fatto che la sterilizzazione sia contro natura non esitare a scriverlo in un commento in fondo all'articolo, saremo lieti di fugare ogni dubbio. Però ricorda, non ti spiegheremo la verità, ma semplicemente il nostro punto di vista medico e professionale!

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