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mastite nel cane

Cane con mastite riposa in un lettino.

© AndreasGoellner/Pixabay

La mastite nel cane: non sottovalutiamola!

Di Giuseppe Terlizzi Medico Veterinario

Pubblicato il

La mastite nel cane è una patologia a insorgenza moderata che si manifesta solitamente in fase di allattamento e può risultare pericolosa.

La mastite nel cane è la flogosi (infiammazione) di una o più mammelle fino a estendersi potenzialmente all'intera catena mammaria. Come tutte le tipologie di infiammazione, può essere causata da un agente esterno di differente natura in relazione a uno stato patologico concomitante o para-fisiologico (come si può definire, ad esempio, l'allattamento).

Come capire se un cane ha la mastite? Beh, di certo bisogna essere degli attenti osservatori, ma ci sono dei segni e dei sintomi che non lasciano ombra di dubbio: scopriamo quali!

Un po' di anatomia: quanti capezzoli hanno i cani?

La mastite del cane è una patologia ascrivibile all'apparato mammellare, la domanda sorge spontanea: quante mammelle hanno i cani? A differenza della maggioranza degli organi e degli apparati per quanto riguarda il numero di capezzoli del cane (maschio o femmina che sia) non c'è una costante. Infatti sappiamo che i canidi hanno due ''catene mammarie'' che decorrono in senso cranio-caudale lungo l'addome (dal petto verso l'inguine per capirci). Ognuna delle catene può essere formata da 4 o 5 capezzoli per un totale di 8 o 10 mammelle

Il numero di mammelle è relazionato solitamente alla taglia del cane (più è grande e più è probabile che abbia un numero maggiore di capezzoli) ma anche qui non c'è una regola. Il numero di ghiandole mammarie può essere anche dispari (ad esempio 4 da un lato e 5 da un altro).

Mastite del cane non incinta: è possibile?

La mastite nel cane può presentarsi in seguito a molte condizioni predisponenti ma capiamo innanzitutto come si sviluppa la ghiandola mammaria e quali modificazioni subisce nell'arco dello sviluppo della cagna. La mastite di un cane non incinta è di certo più rara in quanto l'apparato mammario non è soggetto a evoluzioni ormonali che predispongono all'allattamento. Anche in fase di non gravidanza, però, le ghiandole mammarie sono soggette alle influenze ormonali. Con l’inizio dell’attività ciclica durante ogni fase follicolare, l’aumento della concentrazione degli estrogeni in circolo determina lo sviluppo dei dotti lattiferi, che diventano più grandi ed evidenti.

La crescita dei dotti escretori e dei relativi capezzoli è associata alla presenza di tessuto adiposo: sono infatti importanti i fattori di crescita locali per il normale sviluppo della ghiandola. 

Mastite nel cane con gravidanza isterica

Prima di passare nello specifico alla mastite del cane, ricordiamo che la condizione parafisiologica per eccellenza che porta a delle modificazioni delle mammelle è la gravidanza isterica delle cagnoline. In questi casi, la cagna presenterà comportamenti simili in tutto e per tutto alla gestazione che vanno dall'irrequietezza all'ingrossamento mammellare. Sebbene ci siano dei casi di mastite del cane non incinta con sintomi moderati, la situazione in questo caso è sotto controllo.

Ovviamente sarà necessario risolvere la gravidanza isterica del cane e i sintomi, ma di certo non sarà presente una mastite, ma solo un  ingrossamento parafisiologico delle mammelle.

Sintomi della mastite nel cane in diversi stadi

La mastite nel cane è una condizione patologica che presenta diversi livelli di gravità a seconda della causa dell'insorgenza e degli stress a cui l'organo è sottoposto. Per avere una maggiore completezza del quadro clinico assumiamo l'ipotesi di cagne in allattamento con sintomatologia da mastite. Differenziamo la gravità in due livelli, lieve e acuta.

Forma lieve

In questo caso la cagna presenta una sintomatologia lieve ma concalmata. Una o più mammelle (o un'intera catena mammaria) risultano ingrossate, arrossate, dolenti e la paziente si presenta abbattuta, asociale, inappetente e non propensa ad allattare i cuccioli.

Allo stesso tempo i cuccioli avranno sintomatologia comportamentale simile associata spesso a diarrea, vomito e febbre (a causa del latte mastitico che ingeriscono);

Forma acuta

La condizione sintomatologica è concettualmente sovrapponibile alla precedente, ma molto più grave. Le mammelle interessate si presentano dure, dolenti e da rossastre possono virare anche verso il blu. L'eiezione del latte risulta difficoltosa e spesso associata a sangue o pus e il soggetto non è assolutamente collaborativo ma risulta febbricitante ed emaciato. I cuccioli che assumono un latte del genere possono andare incontro a gravi conseguenze.

Scopriamo come si contrae la mastite nei cani ed eventualmente come curarla e prevenirla.

Perché le mammelle dei cani si infiammano?

La mastite nel cane ha come principale causa quella dell'infezione batterica. Questa avviene principalmente nel periodo dell'allattamento, perché le mammelle del cane sono soggette a maggiori stress meccanici (ingrossamento importante, suzione dei cuccioli che possono lambire la cute ecc...). Questo può creare delle vie di accesso ai batteri che innescherebbero la reazione infiammatoria e prolifererebbero in modo importante a causa della stasi lattea.

I principali batteri che colonizzano questa regione del corpo del cane esitando in una mammella gonfia e dura sono principalmente escherichia coli, stafilococchi e/o streptococchi.

Come curare la mastite al cane? Tutto sull'antibiotico

In corso di mastite del cane i rimedi naturali sono sconsigliati soprattutto se si tratta di uno stadio grave. In questi casi l'iter diagnostico prevede l'analisi del latte (oltre la diagnostica ematobiochimica del paziente) in modo da poter isolare il ceppo batterico incrimino, effettuare un antibiogramma e scegliere l'antibiotico per cani più efficace e meno invadente per un paziente in una fase delicata come l'allattamento. 

Di certo la somministrazione di antidolorifici e l'applicazione di impacchi di acqua calda aiuta a sopportare il dolore. La ''mungitura'' delle mammelle aiuta a tenere liberi e puliti i dotti lattiferi e accelerare la guarigione.

Se vi state chiedendo invece cosa fare in prevenzione la risposta è semplice: profilassi igienico sanitaria. Bisogna tenere pulita la cuccia della cagna in allattamento, cambiare spesso le coperte e tenerla lontano da zone con presenza di feci e urine di qualunque animale. In questo modo la vostra cagnetta potrà tirar su dei tenerissimi cuccioli che renderanno la vostra vita gioiosa e piena di colori.  

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