Sono andato ad intervistare Erica Garbelli, addestratrice cinofila di base che ci svela i segreti ed i “trucchi” dell’addestramento specifico di un cane poliziotto, un animale fenomenale.
Questi amici a quattro zampe sono fondamentali nel lavoro delle forze dell'ordine per tenere l'ordine pubblico e possono specializzarsi in diverse attività: trvoaimo, infatti, cani da soccorso, cani antidroga, cani antiesplosivo e chi lo sa magari tra poco... anche cani anti Covid!
Ciao Erica, tu sei un’addestratrice cinofila. Ci racconti brevemente com’è nata la tua passione?
«Ciao e grazie dell’intervista! Dopo aver accudito un’adorabile gatta per ben 18 anni, ho maturato l’idea di prendere una cagnolina e la scelta è caduta su un’impetuosa e vivacissima Jack Russel, Maggie.
All’inizio ero impreparata ma, dopo averla portata ad addestrare, mi sono appassionata alla psicologia ed al comportamento canino e ho deciso di intraprendere anch’io questa carriera».
Ci puoi raccontare come avviene l’addestramento di base di un cane poliziotto di cui ti occupi?
«Innanzitutto bisogna partire dai concetti fondamentali dell’addestramento, perché si inizia sempre dai comandi più semplici comuni a tutti i cani.
Il cucciolo deve imparare fin da subito a stare al guinzaglio, a camminare al passo, a rispondere al richiamo tornando dal conduttore, a stare seduto ed a rimanere immobile a richiesta.
Ciò permette di creare un’immediata complicità e rispetto reciproco e a guidare il cane nell’identificazione del suo leader (come farebbe peraltro in natura)».
Puoi spiegarci come vengono trasmessi questi comandi?
«Facciamo un esempio: un cucciolo ovviamente non ha alcun interesse né motivazione innata a stare seduto a comando; se vogliamo che lo impari, dovremo agire proprio sulla componente motivazionale utilizzando un invitante croccantino.
Con una mano accompagniamo il sedere del nostro amico a terra e con l’altra gli diamo un premietto in cibo facendo in modo che estenda leggermente la testa verso l’alto; nel frattempo pronunciamo la parola “seduto!”.
Questo meccanismo permette di associare il suono della parola specifica ad un evento piacevole, pertanto piano piano basterà ripetere la parola usata ed il cane eseguirà automaticamente il comando.
Ovviamente per ogni ordine impartito dovremo usare tecniche specifiche ma il funzionamento di base è sempre lo stesso: richiesta – ricompensa.
Facendo un altro esempio, per far sì che il cane segua perfettamente il suo futuro collega poliziotto al guinzaglio si procede in questo modo: vengono utilizzati un collarino ed un guinzaglio relativamente corto; l’addestratore cammina in linea retta cercando di tenere il cane al passo e cambiando direzione se il cane accenna a superare o tirare.
In questo caso non viene utilizzata la tecnica del rinforzo positivo, ma viene ignorato un comportamento ritenuto non idoneo salvo comunque poi premiare il cane alla fine dell’esercizio».
Possiamo usare anche giochi o solo cibo?
«Va benissimo qualunque premio, ma è meglio partire da quello più ambito, cioè il cibo, perché il comportamento alimentare (che ricalca quello predatorio in natura) è il più istintivo e costituisce la base del pensiero canino.
Successivamente potremo introdurre giochi come palline, corde, pupazzi o quanto il nostro amico ama particolarmente».
Come viene selezionato un futuro cane poliziotto?
«Innanzitutto sfatiamo un mito: non solo il Pastore Tedesco, qualsiasi razza canina può essere idonea ad essere arruolata tra i cani della polizia di stato. Dopo aver imparato i comandi base, il cucciolo dovrà dare prova di grande disciplina per poter entrare in servizio.
Infatti la categoria di addestramento in cui dovrà eccellere un cane poliziotto è proprio l’obedience: deve infatti dar prova di essere capace di stare perfettamente al passo con il conduttore, di arrestarsi o appoggiarsi a terra appena gli viene richiesto.
Se infatti al nostro amico di casa possiamo concedere qualche distrazione, un cane poliziotto mette in gioco prima di tutto la sua stessa incolumità e quindi deve poter operare in sicurezza.
Tanto per dare un riscontro concreto di questo concetto pensiamo ai cani impiegati nella ricerca di esplosivi: al contrario dei loro colleghi antidroga, per segnalare la presenza di un ordigno al cane, esuberante per natura, viene insegnato di fermarsi immediatamente poiché, un movimento di troppo potrebbe innescare la bomba».
Fantastico! Ci puoi raccontare come vengono addestrati i poliziotti a 4 zampe per compiti specifici?
«Diciamo che, in realtà, viene usata anche in queste attività la tecnica vista prima: se dobbiamo insegnare al futuro cane poliziotto a trovare, ad esempio, una busta contenente stupefacenti, dapprima facciamo familiarizzare il quattro zampe con la sostanza, ovviamente deprivata del principio attivo.
Successivamente nasconderemo la busta e ordineremo al cane di cercarla. Il suo fiuto eccezionale lo porterà a trovarla ed ecco pronto il premio! Ed il gioco è fatto! Lo stesso procedimento avviene per i cani anti-bomba».
Che dire Erica…grazie per questo fantastico viaggio ed esperienza! Ora guarderemo con occhi ancora diversi questi stupendi animali!