La parola "dieta" deriva dal greco "diàita" che signfica "modo di vivere" o, per i più moderni ed anglofoni "way of life".
Come scopriremo, questo fattore è davvero importantissimo perché il fabbisogno energetico del cane, pur partendo da basi comuni, è strettamente legato ad esso.
Perché gli animali hanno bisogno di alimentarsi?
Ma partiamo dall'inizio: tutti gli animali hanno bisogno di alimentarsi per ricavare l'energia necessaria a garantire le funzioni vitali (respirazione, battito cardiaco etc..) e mantenere gli organi sani.
Tale forma di energia viene chiamata fabbisogno basale. Ad esso si somma il cosiddetto fabbisogno energetico da attività che corrisponde alla ulteriore quantità di energia necessaria per compiere le normali attività fisiche quotidiane e tenere la temperatura corporea costante (almeno per i mammiferi).
Per capirci, provate a pensare alla vostra caldaia: anche se la vedete apparentemente spenta, la fiammella rimane sempre accesa, quindi consuma energia proprio per garantirne il funzionamento.
La somma di fabbisogno basale e del fabbisogno da attività costituisce il fabbisogno calorico comunemente inteso, misurato in kilocalorie (kcal).
Qual è il fabbisogno energetico del cane?
A differenza del gatto, dove grossomodo le differenze di taglia sono minime, nel cane assistiamo ad una grande varietà di razze, dimensioni e peso corporeo.
Ciò influisce il calcolo del fabbisogno energetico del cane che non tiene mai conto del peso vero e proprio dell'animale (chiamato "peso vivo") ma del suo peso metabolico (cioè del peso vivo diviso per la superficie corporea).
A cosa serve il peso metabolico?
Il peso metabolico permette di equilibrare gli apporti nutrizionali alla massa del cane e ad evitare differenze altrimenti eccessive tra le varie razze.
Esso viene calcolato elevando il peso vivo alla potenza di 0,75. Al risultato ottenuto si moltiplicano dei coefficienti numerici fissi che rappresentano le kilocalorie in base alla quantità di attività fisica che svolge il nostro cane.
Si passa infatti da cani inattivi (es.un bulldog inglese da appartamento) a cani da sforzo prolungato (come i Malamute che trainano le slitte) che ovviamente richiedono apporti energetici (kilocalorici appunto) ben diversi.
Come calcolare il peso metabolico?
Facciamo un esempio concreto: il nostro bulldog che ci fa compagnia in casa peserà circa 12 kg e svolgerà attività fisica davvero ridotta; quindi 12 elevato a 0,75 = 6,44 kg di peso vivo che, moltiplicato x 132 kcal (valore fisso per cane inattivo) fa 850 kcal di fabbisogno energetico.
Tanto per rendere l'idea, il coefficiente per i cani da lavoro (come il Malamute da slitta) è 300 cioè più del doppio di quello visto per il bulldog inglese.
I coefficienti che fanno variare i calcoli del fabbisogno energetico del cane
Tutto ciò che abbiamo visto finora si calcola sulla base di un individuo adulto ed in buona salute: ciò che cambia, come sappiamo, è il coefficiente legato all'attività fisica.
Ma esistono anche altri fattori che richiedono coefficienti di correzione del fabbisogno energetico del cane per far si che il nostro amico a quattro zampe abbia il giusto apporto di nutrienti.
Tipo di razza
Il primo fra tutti è rappresentato dalla razza. Non si tratta di razze grandi o piccole ma di razze che, geneticamente, sono predisposte o meno all'aumento o alla dimunzione di peso.
Da questo punto di vista i cani sono suddivisi in 4 categorie:
- razze nordiche;
- razze predisposte all'obesità;
- razze predisposte alla magrezza;
- tutte le altre.
Alcune infatti, come si può osservare, tendono a dare al nostro amico una forma un po' più tondeggiante, come ad esempio accade per i labrador o i beagle; altre invece conferiscono aspetti scattanti e longilinei (come i levrieri), altre ancora non hanno caratteristiche vere e proprie (come molti meticci).
In questi casi le correzioni operate dai coefficienti altro non fanno che aumentare o diminuire le kilocalorie necessarie al fabbisogno energetico per bilanciare ulteriormente l'apporto a seconda che il cane tenda ad ingrassare o meno.
Il pelo del cane
Ma... perché le razze nordiche meritano una categoria a parte? Bene, dunque, i cani come Siberian Husky o Malamute o simili, nati in zone geografiche estremamente fredde per gran parte dell'anno, sono dotati di un fitto sottopelo isolante che li protegge dal freddo gelido e limita al minimo la dispersione di calore.
Pertanto essi avranno molte meno difficoltà a mantenere la temperatura corporea fisiologica e, per tale motivo, necessitano di meno kilocalorie per il loro fabbisogno energetico. Il coefficiente specifico va pertanto in tal senso, diminuendo le kcal necessarie.
Periodi di variazione nel calcolo del fabbisogno energetico del cane
Gli altri fattori fondamentali che portano al calcolo del fabbisogno energetico sono 5 e sono rappresentati da:
- fase di accrescimento dei cuccioli;
- gravidanza della femmina ed allattamento dei piccoli;
- mantenimento dell'individuo adulto;
- sterilizzazione;
- presenza di eventuali patologie.
In poche parole si tratta di prendere in considerazione ognuno di questi aspetti per mettere a punto una dieta equilibrata secondo il fabbisogno energetico del cane in ogni fase della sua vita.
A ciascuno di essi viene associato un coefficiente di correzione da aggiungere o sottrarre alla formula che abbiamo visto prima.
I cuccioli
Ad esempio, i cuccioli in crescita e le femmine in gravidanza avranno bisogno di un apporto di kilocalorie proporzionalmente sempre più alto rispetto ad un individuo adulto e mediamente poco attivo in fase di mantenimento del peso.
I cani sterilizzati
Lo stesso concetto vale per gli individui sterilizzati che tendono naturalmente a prendere peso e che pertanto dovranno ricevere un ridotto apporto di nutrienti. In questo modo, al fabbisogno energetico "di base" andiamo ad aggiustare il corretto apporto di kilocalorie specifico per ogni singola situazione.
E per i degenti?
In questo caso, contrariamente a quanto si possa pensare, le kilocalorie andranno ridotte. Infatti, un cane, ad esempio, con una zampa fratturata, è ovviamente costretto ad una momentanea immobilità, fattore che, se lasciamo immutata la dieta, lo farebbe aumentare di peso aggravando le condizioni cliniche.
In ogni caso, come per le altre situazioni elencate, si lavora sul tipo di alimentazione e sulle quantità di componenti specifiche da proporre (proteine, grassi e carboidrati) così da elaborare una perfetta dieta per ogni esigenza del nostro amico.
Mai ricorrere al fai da te
Che venga adottata un'alimentazione industriale o una casalinga, nell'approntare la dieta e il calcolo del fabbisogno energetico del cane non bisogna mai improvvisare, né ricorrere al fai da te: il benessere del cane passa in primo luogo da un'alimentazione sana e più simile possibile a quella che avrebbe in natura.
Non facciamoci ingannare da dicerie e pregiudizi ma ricorriamo sempre e comunque al veterinario di fiducia, unico professionista in grado di elaborare una dieta bilanciata secondo tutte le esigenze dei cani nelle loro diverse fasi della vita.
Gli squilibri nutrizionali portano anche a gravi malattie come obesità e disturbi ormonali che, oltre che essere serie per l'animale, portano a cure lunghe e costose e spesso a conseguenze perenni.
Anche perché, con piccoli accorgimenti e un po' di attenzione da parte nostra, il nostro amico vivrà una vita lunga e sana donandoci energia e spensieratezza!