Si sa, i nostri amici a quattro zampe sono degli esploratori esuberanti ed acrobati e, al pari dei loro amici umani, possono incorrere in incidenti più o meno seri a carico dell’apparato locomotore. Quindi un infortunio nel cane o nel gatto non è poi così raro!
Urti, inciampi, salti azzardati ed atterraggi imperfetti possono arrecare danni alla struttura osteo-muscolare, che vanno diagnosticati e curati tempestivamente per prevenire invalidità permanenti.
Come capire se un animale si è fatto male?
Quale che ne sia la causa, i sintomi sono evidenti e facilmente riconoscibili: il nostro piccolo amico proverà dolore e sarà tendenzialmente più apatico e meno giocoso del solito. Farà inoltre fatica a camminare e mostrerà una zoppia più o meno marcata.
Nei casi più seri potrebbe addirittura arrivare a non muovere del tutto gli arti posteriori e talvolta anche quelli anteriori (para/tetraplegia).
La diagnosi di questo tipo di problematiche spetta, ovviamente, al medico veterinario che, visitando l’animale ed avvalendosi solitamente di una radiografia, è in grado di individuare la patologia precisa e stabilire un piano terapeutico.
Cosa fare se c'è stato un infortunio nel cane o nel gatto?
Se per i casi più semplici di infortunio nel cane o nel gatto il veterinario prescrive una cura con antidolorifici, lo stesso non si può dire dei problemi più seri che possono rendere necessario un intervento chirurgico ed una convalescenza caratterizzata da riposo conservativo.
In alcune situazioni può essere necessaria anche della fisioterapia post-operatoria.
I traumi più comuni nello specifico: la distorsione, la lussazione e la frattura
Si tratta di 3 patologie che colpiscono maggiormente gli arti. Si verificano a seguito di un infortunio nel cane o di una forza esterna eccessiva applicata ad essi che ne supera, appunto, il limite di sopportazione.
La distorsione
La distorsione consiste in un “distaccamento” momentaneo dei capi articolari (le estremità dell’osso), che fuoriescono dalla loro sede naturale per rientrarci subito dopo.
Si tratta della tipica situazione in cui l’animale compie un movimento brusco con l’articolazione e, a seguito della distorsione, il legamento interessato si infiamma.
Solitamente si tratta di una lesione lieve, curabile fasciando l'arto con un bendaggio elastico per circa 7/8 giorni e somministrando, dietro prescrizione veterinaria, farmaci antidolorifici ed antinfiammatori.
Se invece il legamento arriva a rompersi le cose si fanno più serie: esattamente come i calciatori famosi anche cani e gatti sono soggetti alla rottura del legamento crociato (anteriore o posteriore).
Il veterinario verifica la positività al “test del cassetto” (una manipolazione con cui riscontra uno spostamento trasversale tra tibia e ginocchio) e, se confermato dalle lastre, opterà per un intervento chirurgico seguito dalla necessità di mantenere il nostro amico in assoluto riposo.
La lussazione
La lussazione, invece, consiste nella fuoriuscita di un capo articolare dalla propria sede senza rientro spontaneo; se tale distacco è incompleto si definisce sublussazione.
Si tratta di una lesione che colpisce maggiormente le articolazioni di anche, gomito o ginocchio, vertebre e mandibola.
I segmenti ossei interessati si presentano in posizione anomala e sembrano realmente staccati dal corpo.
Sebbene possa fare impressione è una situazione rimediabile dal veterinario che effettuerà una “riduzione” manuale dell'articolazione, cioè una manovra volta a riportare l'arto o l'osso interessato nella sua sede naturale.
Ovviamente il cane o gatto viene anestetizzato e non sente alcun dolore ma, se la lussazione si verifica di frequente, potrebbe rendersi necessario un intervento chirurgico per eliminare appunto la recidiva.
Un caso particolare riguarda i cagnolini di piccola taglia (come Chihuahua, Pinscher, Jack Russel etc...): vi sarà sicuramente capitato di osservare questi simpatici ed energici pelosetti camminare o correre con, a tratti, una zampa posteriore sollevata. Si tratta di una lussazione spontanea (e congenita) della rotula che si risolve spontaneamente in pochi secondi.
Nella maggior parte dei casi non serve davvero fare nulla dato che appunto è una condizione che regredisce spontaneamente; in rari casi, tuttavia, può essere necessario operare il cane qualora i “binari” ossei che tengono in posizione la rotula siano particolarmente appiattiti consentendo quindi all'osso del ginocchio (la “patella”) di fuoriuscirne continuamente.
La frattura
La frattura, invece, rappresenta indubbiamente la condizione più grave, poiché consiste nella rottura di un osso. Si verifica solitamente a carico degli arti o del bacino, soprattutto in caso di investimento.
Esistono diversi tipi di frattura (a seconda delle modalità con cui un osso si può rompere) che vengono curate in modo diverso.
In prima battuta, dopo un'accurata visita con diverse manipolazioni, il veterinario ne stabilisce l'esatta natura tramite una o più radiografie. In seguito, anche con l'aiuto di uno specialista ortopedico, viene stabilita la terapia più appropriata che può variare:
- bendaggio elastico;
- fasciatura;
- ingessatura;
- intervento chirurgico.
Le prime, sono tutte procedure che mirano a stabilizzare la situazione ed a favorire la spontanea guarigione tramite rigenerazione del tessuto osseo.
L'operazione invece, necessaria quando la frattura è troppo marcata, ha lo scopo di riparare letteralmente l'osso tramite l'apposizione di viti o placche metalliche che lo riportano alla sua condizione originaria.
Come ci dobbiamo comportare in caso di infortunio nel cane o nel gatto prima dell'intervento del veterinario?
Nel malcapitato caso che si verifichi una delle condizioni che abbiamo appena visto, adottare un corretto approccio da parte nostra è importantissimo per limitare i danni ed evitare che la situazione peggiori.
Rilassati
Innanzitutto prestiamo molta attenzione: un animale ferito è spaventato e dolorante e tende a dimostrarsi più aggressivo come forma di autodifesa. Occorre quindi avvicinarsi con calma e parlando lentamente, con tono sommesso e rassicurante.
Cerchiamo il più possibile di mantenerci rilassati poiché cani e gatti “sentono” la nostra tensione e potrebbero avere reazioni di fuga o mordere e graffiare al nostro tentativo di avvicinarli.
Non perderlo di vista
Inoltre è importante mantenere sempre il contatto visivo con l'animale per poterci eventualmente mettere in sicurezza.
Evitiamo, una volta preso il cane o gatto infortunato, di effettuare bendaggi, fasciature o immobilizzazioni degli arti improvvisate perché potremmo provocare danni più seri.
Guida con calma
Lasciamo che il piccolo ferito assuma la posizione che più gli è comoda e che gli provoca meno dolore e portiamolo delicatamente in auto avvertendo il veterinario del nostro arrivo.
Anche se ovviamente siamo agitati e spaventati a nostra volta, cerchiamo di guidare con calma ed evitando sobbalzi.
Occupati delle perdite di sangue
È inoltre importante fermare eventuali emorragie con un panno pulito e, solo se la frattura è scomposta, cioè con un moncone osseo che fuoriesce, coprirla con delle garze possibilmente sterili.
Un'ultima raccomandazione: in caso di infortunio nel cane o nel gatto alla schiena, cerchiamo, se l'animale lo consente, di porlo sdraiato in posizione laterale, ancora meglio se su un supporto rigido, così da mantenere la colonna vertebrale più in asse possibile.
In caso di infortunio nel cane o nel gatto chiedi l'aiuto di esperti
Ricordiamoci infine che in alcune zone d'Italia è inoltre attivo un servizio di soccorso con ambulanze specializzate per animali, pertanto, se possibile, richiediamo il loro intervento. Il personale è qualificato ed addestrato per agire nel migliore dei modi e per organizzare un trasporto in sicurezza.
Come abbiamo visto, conoscendo le caratteristiche base dei traumi ed agendo con tempestività, calma e sicurezza, saremo assolutamente in grado di garantire ai nostri beniamini il nostro aiuto qualora ce ne fosse bisogno e non ci troveremo mai impreparati di fronte a queste evenienze.