Purtroppo anche i nostri amici a quattro zampe possono incorrere nella paralisi degli arti posteriori e/o anteriori. Le cause che portano ad avere un cane paralizzato (condizione chiamata emiplegia se gli arti coinvolti sono due o paraplegia se tutti e quattro) possono essere traumatiche o mediche.
I traumi sono spesso conseguenti ad investimento da parte di automobili, mentre diverse patologie ortopediche o neurologiche di tipo degenerativo possono condurre alla paralisi.
Cosa determina la paralisi nel cane?
Quale che sia l’origine della paralisi, questa è determinata dal danneggiamento della colonna vertebrale che al suo interno ospita il midollo spinale, necessario per la trasmissione degli impulsi nervosi agli arti, che non ricevono più l’ordine di muoversi.
Ciò non solo impedisce al cane di correre, camminare e muoversi liberamente, ma porta alla progressiva perdita di tono muscolare delle zampe rendendole flaccide e fredde.
Come prendersi cura di un cane paralizzato?
In linea di principio dobbiamo sempre ricordare che ogni intervento terapeutico deve essere prescritto dal veterinario. Nel caso in cui il medico, oltre ai trattamenti farmacologici consigli una fisioterapia, occorre contattare un professionista specializzato: al giorno d'oggi, parallelamente al veterinario, esistono figure professionali appositamente formate in fisioterapia animale a cui dobbiamo fare riferimento per ogni evenienza.
Tuttavia, anche da soli possiamo già fare moltissimo! Il nostro scopo sarà quello di rendere le condizioni di vita quanto migliori possibili per il nostro amico ottimizzando quindi la resa degli esercizi terapeutici. Dovremo agire su più ambiti affinché il nostro lavoro sia efficace: vediamoli nel dettaglio.
Prevenzione delle “piaghe da decubito”
Si tratta di ferite cutanee che si originano a causa della pressione che il corpo del cane paralizzato esercita sul punto a contatto con la superficie dove giace il cane. Sono molto pericolose perché tendono a diventare molto profonde ed infettarsi, rendendo la guarigione assai difficoltosa.
Per evitare che insorgano dobbiamo sistemare Fido su un giaciglio o una cuccia morbida e confortevole e controllare attentamente e più volte il suo corpo. Il cane va inoltre girato, e spesso, così da minimizzare la pressione su singole aree corporee.
Pulizia della zona perineale
Come sappiamo, l'urina è una sostanza irritante per la pelle e, in un cane in grado di camminare, viene espulsa lontano dal corpo.
Purtroppo, in caso di paralisi, ciò non è possibile, pertanto la zona del perineo (cioè tra ano e genitali) rischia di sviluppare infiammazioni e piaghe se non adeguatamente curata.
Dobbiamo quindi tenerla sempre asciutta e pulita e proteggerla eventualmente con della vaselina per mantenere la morbidezza del pelo in questa delicata zona.
Può essere molto utile posizionare delle traversine monouso sotto il posteriore del nostro amico e sostituirla appena si sporca. Si trovano a pochissimo prezzo in qualsiasi negozio di animali o supermercato e sono un'ottima soluzione anche per proteggere la cuccia dallo sporco!
Come fare urinare un cane paralizzato? La prevenzione prima di tutto
Se il nostro piccolo amico è emiplegico o paraplegico potrebbe non essere in grado di urinare da solo. Purtroppo, infatti, può capitare che la lesione nervosa che porta all'immobilità coinvolga anche il nervo responsabile dello svuotamento della vescica: se esso non trasmette l'impulso necessario allo svuotamento, il cane rischia di intossicarsi con le sostanze di scarto contenute nell'urina.
In questi casi solitamente il veterinario posiziona un catetere a permanenza, pertanto dovremo solo controllare che esso non si ostruisca.
Tuttavia, se il catetere non è presente dobbiamo provvedere noi a svuotare la vescica di Fido. Occorre solamente esercitare una piccola pressione su di essa con le mani e ripetere l'operazione 3 volte al giorno, tenendo molto pulita la zona circostante.
Come aiutare il cane paralizzato a defecare?
Più o meno per lo stesso motivo visto per l'urina, il cane paralizzato può andare incontro a difficoltà di defecazione pur conservando la motilità intestinale.
In tale evenienza possiamo aiutarlo con dei clisteri a base di glicerina e introducendo fibre nella sua dieta che rendono le feci morbide e i movimenti intestinali più efficienti. Anche in questo caso dobbiamo poi provvedere a pulire e disinfettare la zona anale.
Prevenzione della depressione
Se pensiamo alla vitalità e alla gioia di un cane che può muoversi liberamente, ci rendiamo bene conto di quanto una condizione di immobilità possa influire sul suo umore, portando il nostro piccolo amico non solo ad annoiarsi ma a sviluppare forme di vera e propria depressione che agiscono in modo fortemente negativo sulla terapia e sulla qualità della sua vita.
E allora stimoliamolo con coccole a profusione, passiamo del tempo con lui, viziamolo col suo cibo preferito e con snack da mordere e masticare, offriamogli sedute di grattini, carezze e massaggi magari specifici per la sua condizione.
Senza entrare nello specifico di una fisioterapia, possiamo facilmente trovare in rete tante piccole manipolazioni che non solo rilassano e rendono felice il cane, ma sono un ottimo coadiuvante della fisioterapia vera e propria.
Possiamo anche documentarci sull'efficacia dei bagni in acqua tiepida che sono ancor più d'aiuto se la motilità degli arti è parzialmente conservata. In questo modo andiamo ad agire anche sul mantenimento del tono muscolare, un aspetto fondamentale in questa condizione e su cui si concentrano gli sforzi della terapia in vista di un parziale recupero funzionale.
Ricordiamoci infine di proporre a Fido una dieta specifica ed equilibrata, formulata appositamente dal veterinario in considerazione della situazione di paralisi.
Per concludere
Sicuramente tutto quanto abbiamo visto comporta impegno e dedizione da parte nostra. Si tratta di cure quotidiane a cui dobbiamo dedicarci con amore e passione. Ma lo sforzo non è assolutamente vano!
I cani non hanno sovrastrutture mentali e non si abbattono, non sono pienamente consci e consapevoli della loro condizione di handicap e affrontano la vita con spontaneità. Ciò permette loro di recuperare, se possibile, parte delle funzionalità perdute senza lottare contro una condizione mentale di auto limitazione e sconforto psicologico.
E poi al giorno d'oggi sono state elaborate protesi e carrellini che aiutano il cane paralizzato a riprendere la vita di prima seppur con qualche sacrificio in più. E questo è il fine ed il risultato più nobile che possiamo ottenere!