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Ecco cos'è la neospora nel cane.

© Stacey Welu / Shutterstock

Cos'è la neospora nel cane e come curarla?

Di Eleonora Chiais Giornalista

aggiornato il

La neospora nel cane, o Neospora caninum, è un parassita che si presenta più spesso nei cuccioli e può provocare la coccidiosi. Ecco cosa sapere.

Molto comune nei cani giovani (ma non del tutto rara negli esemplari anziani) la coccidiosi del cane è una patologia causata da un protozoo parassita (il Neospora caninum, la neospora nel cane) che, diffuso praticamente ovunque nel mondo, si trasmette in primo luogo per via transplacentare (cioè direttamente dalla madre al feto) o tramite feci di animali infetti.

Ecco quali sono i sintomi, quale la diagnosi e quali le cure possibili.

Come si contrae la coccidiosi?

Come si diceva, la trasmissione della coccidiosi del cane avviene, nella maggior parte dei casi, per via transplacentare e dunque interessa i cuccioli che frequentemente nascono con il fastidioso ospite già presente nel corpo.

L'altra via di trasmissione più comune è rappresentata dalle feci di animali infetti. Il Neospora nel cane, infatti, è un protozoo (cioè una forma di vita assai primitiva, più ancora dei vermi intestinali) che compie l'intero ciclo vitale all'interno delle cellule dell'intestino dell'ospite, provocandone la progressiva distruzione e diffondendosi poi soprattutto nel sistema nervoso.

Questa diffusione provoca una malattia potenzialmente molto grave, la coccidiosi, il cui nome deriva dalla famiglia di protozoi a cui il Neospora appartiene, quella appunto dei coccidi. Essa, colpendo il sistema nervoso, provoca la progressiva paralisi degli arti posteriori e successivamente di quelli anteriori.

Quali sono i sintomi di presenza di neospora nel cane?

Per quanto riguarda i sintomi, la coccidiosi del cane si presenta generalmente con manifestazioni piuttosto evidenti:

  • diarrea o feci molli e poco formate;
  • disidratazione;
  • dimagrimento;
  • ritardo nello sviluppo.

Questi sintomi arrivano fino a una progressiva atrofia che porta alla rigidità degli arti posteriori e può interessare, in qualche caso, anche quelli anteriori.

In sostanza, quindi, i sintomi della neosporosi nel cane nel cucciolo sono una difficoltà nella deambulazione, che deve essere portata all'attenzione del veterinario che potrà stabilire l'origine del disturbo e le terapie più indicate al singolo caso.

Si tratta comunque del sintomo più tardivo e a malattia conclamata, pertanto, bisogna, come in tutti i casi di diarrea continua, far visitare il piccolo amico dal curante per effettuare una diagnosi precoce.

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Diagnosi di neospora caninum e coccidiosi

Come detto precedentemente, i cuccioli di cane nascono praticamente con varie famiglie di coccidi già presenti nel loro intestino. Ma ciò non ci deve preoccupare poiché, quando portiamo il nostro piccolo amico alla sua prima visita, il veterinario effettuerà subito un esame delle feci per identificarli precocemente.

I coccidi sono infatti molto ben visibili al microscopio e facilmente individuabili nell'analisi delle feci. Ricordiamoci quindi, per quanto possa non essere piacevole, di raccoglierne un campione il giorno o qualche ora prima della visita per sottoporlo all'analisi del medico.

In caso invece di soggetti più anziani o che presentano sintomi sospetti, per effettuare la diagnosi di coccidiosi del cane, il veterinario valuterà il quadro clinico generale e poi sottoporrà il pelosetto a un esame del sangue approfondito per valutare alcuni parametri ematici che riguardano i muscoli e il fegato.

Qual è la cura per la coccidiosi e la neospora nel cane?

Una volta accertata questa patologia, quindi, il medico definirà la terapia più adatta a seconda del grado della malattia.

Nel caso dei cuccioli consiglierà una sverminazione preventiva somministrando una pastiglia che elimina i fastidiosi ospiti e riducendo a zero il rischio di contrarre la malattia.

Qualora invece la malattia sia a uno stadio più avanzato, la soluzione sarà più complessa e potrà prevedere anche esercizi di fisioterapia per il cane.

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Articolo revisionato da

Francesco Reina
Assistente veterinario

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